Castellammare di Stabia, 21 Novembre – Le scriventi OO.SS. FSI USAE e NURSING UP seguono con estrema trepidazione la vicenda dei ricoveri in barelle per i risvolti negativi sull’assistenza e sulle responsabilità professionali (legate ad un utilizzo smodato di una mezzo in surrogazione del letto e di tutte le unità che tutelano la sicurezza del ricoverato).
La barella è solo un mezzo di trasporto e l’attesa odierna per un ricovero dal PS con delle tempistiche che superino intere giornate (in vece delle 4-6 ore necessarie all’inquadramento ed alla diagnosi ) è inaccettabile .
Le scriventi segnalano che vi sono una serie di nodi che Le Direzioni non hanno ancora affrontato:
- Da mesi stiamo avendo incontri con la Direzione Strategica per avere delle risposte a tale problematica come si evince dai verbali senza avere un riscontro ad impegni presi
- La carenza di personale nei Pronto Soccorso (e nei reparti)
- Carenza per non dire assenza di OSS
Risolvere queste questioni spostando la problematica BARELLE dal Pronto soccorso ai reparti di degenza non serve, o serve solo a spostare i riflettori mediatici su un problema gravissimo.
Nei Pronto soccorso così come nei reparti il personale non è numericamente adeguato , non vi sono gli spazi previsti (non c’è il campanello, Ossigeno, Monitor, prese di servizio, comodino, armadio , lenzuola cuscino reggi flebo ecc) e gli spazi dovuti alle manovre assistenziali (anche in riferimento alle norme di evacuazione per terremoti o incidenti) e per le manovre d’urgenza in caso di arresto cardiaco o respiratorio dei pazienti.
Peraltro nei casi di cadute accidentali le barelle costituiscono un aggravante penalmente rilevante ed oltremodo in casi di incidenti (cadute dalle barelle) le colpe penali in vigilando e/o gli episodi di violenza (sugli operatori ) ricadono solo sul personale in servizio Medici ed infermieri.
A tal proposito sarebbe interessante per dette criticità (che determinano dei seri risvolti giuridici di natura penale e civile sull’Azienda e sul personale) richiedere un illuminato parere alla funzione del Risk Managment, , così come è bene chiedere alla direzione sanitaria ed a quella Strategica Aziendale se abbiano redatto il“Documento di Valutazione dei Rischi” o “DVR” che è un obbligo imprescindibile del Direttore Sanitario (art.li 17, 28 e 29 D.Lgs 81/08) che nello specifico non ha rilevato, individuato e quantificato i pericoli connessi alle attività svolte con le correlazioni probabilistiche che ciascun pericolo si tramuti in danno, tenuto conto dell’entità del potenziale dell’elemento “BARELLE”.
Ci sentiamo di supportare la sommessa protesta degli operatori (che nasce dalla volontà di tutelare l’incolumita del paziente) e che non possono passare per disfattisti o quelli che non vogliono accettano le innovazioni quando il loro obiettivo principale è garantire la sicurezza assistenziale che il protocollo sulle BARELLE non garantisce. L’infermiere è col paziente e con i familiari che accompagnano un loro caro ma sono ancor di più per un assistenza sicura…Non quella che ci viene propinata che in certi momenti e con la stagione influenzale in atto e facilmente prevedibile è peggiore di quella dell’Africa Sud Salariana, o di un campo di battaglia.
In 2 righe il personale non ci stà ad essere bastonato, umiliato è a sobbarcarsi delle responsabilità penali e professionali per una sanità sbagliata. Queste OO.SS. nel verbale del 30/11/2017 hanno palesemente preso le distanze da un provvedimento sulle BARELLE CHE RITENGONO ERRATO nelle condizioni attuali.
FSI
Cascone – Esposito
NURSINGU UP
Esposito – Costagliola
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