Napoli, 3 Febbraio – Ho aspettato a lungo prima di affrontare questo argomento poiché volevo approfondire la tematica e osservare l’evolversi dei fatti. Il mio punto di vista nell’esaminare un avvenimento è sempre correlato a tutto ciò che gira intorno in quanto specchio nella società in cui accade.
Premetto che questa mia osservazione riguarda la persona e non il business in questione, quello sta essendo valutato da chi di dovere e confido che venga fatta chiarezza e di conseguenza le azioni adeguate al riscontro verificato.
L’avvenimento in questione è il pandoro di Chiara Ferragni. Senza giustificare l’azione o le azioni commerciali in questione, la mia attenzione è andata soprattutto sull’accanimento contro la persona, contro Chiara, ma la cosa più disdicevole è stato vedere quante donne si siano accanite contro di lei e quante persone del mestiere, che sono tali grazie a lei che in qualche modo ha creato questa tipologia di lavoro, non abbiano speso una sola parola di solidarietà nei suoi confronti.
Una giovane donna, che negli ultimi tempi ha vissuto drammi importanti come le malattie del marito, una mamma che volente o dolente ha due bimbi piccoli e anche se accuditi da tata e tanto altro, hanno il diritto di avere una madre che non possa saltare per aria, psicologicamente parlando, da un momento all’altro.
Non comprendo e trovo veramente molto preoccupante, questa goduria nel vedere un altro essere umano crollare, questo scavare per trovare altri scheletri da poter esporre e mettere sempre più alla gogna. La verità è che Chiara Ferragni, nel bene e nel male attira interesse e quindi chiunque ne parli “conquista” un pezzo della sua notorietà, e con molto rammarico credo che molte persone lo facciano solo per quello.
Ci sono stati molti scandali legati alla beneficenza, ne ricordo uno in particolare: il mattone per Assisi, promosso da Alberto Castagna, ci cascarono tanti anziani, tra cui anche i miei genitori che non erano avvezzi a queste forme di beneficenza, eppure nessuno crocifisse Castagna, come adesso stanno facendo con Ferragni.
In un mondo dove gran parte dei politici sono corrotti, dove imprenditori mettono a rischio la vita degli altri, vedi ponti che crollano, dove case farmaceutiche pensano quasi unicamente al fatturato avvelenando l’intera popolazione che non sopporta più il minimo dolore e ricorre subito a un farmaco. Dove milioni di euro spariscono nel nulla e criminali riversano veleni nelle acque, sui terreni, vedi le intercettazioni sui fanghi tossici illegali nei campi di Brescia e in tutto il nord Italia. “Io ogni tanto ci penso, chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi. Sono consapevole, sono un delinquente”, parole seguite da risate di gusto. Ecco in un mondo del genere non ho mai visto tanto fermento nell’attaccare queste criminali, dov’erano queste anime pie?
Questo mio scritto non vuole assolutamente essere un plauso né a Chiara Ferragni social né all’imprenditrice. È dedicato a Chiara, la donna, la mamma, la moglie, che sta venendo attaccata in maniera spropositata, che non sta venendo protetta da altre donne, e che non le si sta dando un attimo di respiro tantomeno il beneficio del dubbio.
Ciò che evince è che viviamo in una società sempre più godereccia dei guai altrui, che gioisce quando dall’alto qualcuno cade; sono certa che, se la caduta fosse stata a pochi metri da terra tutto questo accanimento mediatico non ci sarebbe stato.
Concludo dicendo a te Chiara che è giusto assumersi responsabilità per i propri errori, come tu hai fatto, trovata pubblicitaria o meno, così come è giusto non dimenticare che sei riuscita laddove nessun’altra era riuscita e lo hai fatto da sola, con le tue forze, nonostante tutte le avversità della vita.
Ogni piramide ha una sola punta e se alla base c’è posto per tanti, all’apice solo per pochi e quei pochi a prescindere dagli errori, se sono lì è perché se lo meritano.
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