Napoli, 11 Agosto – Peppino Gagliardi, non può essere dimenticato. Merita la giusta attenzione ed un grande tributo alla memoria. Nato con la musica nel sangue che per il papà che lavorava nelle Cotoniere meridionali era un cruccio. Spesso si sfogava col guardiano Pasquale Cerasuolo:“Non gli posso togliere la musica dalla testa. Non so come devo fare:” Vuole cantare”.
La musica per Peppino proveniente dal quartiere Vasto effettivamente è stata tutto. Wikipedia scrive: “dal 1965 al 1968 partecipa per tre volte al Festival di Sanremo: nel 1965 con “Ti credo” (anche in veste di autore), in abbinamento con Timi Yuro, nel 1966 con “Se tu non fossi qui”, con Pat Boone (la canzone, scritta dal maestro Carlo Alberto Rossi, verrà reincisa anche da Mina) e nel 1968, dopo aver cambiato casa discografica ed essere passato alla Det, con “Che vale per me”, con Eartha Kitt (anche questo brano è stato scritto da Carlo Alberto Rossi).
Partecipa inoltre per tre anni consecutivi a Un disco per l’estate: nel 1965 con Innamorarmi di te, nel 1966 con Voglio sapere e nel 1967 con Ricordati di me ma soltanto nel primo caso entra in finale. Una carriera lunghissima anche con Renzo Arbore e Tullio De Piscopo..Se n’e’ andato all’ età di 83 anni. A darne la notizia, con un post sui social, l’amico musicista Gianni Aterrano.
Peppino Gagliardi divenne un simbolo di Napoli conosciuto in tutto il mondo. L’apice della carriera negli anni Settanta, con brani come Settembre, Gocce di Mare e Ti amo così, ancora oggi dei classici. Di lui si contano anche 5 partecipazioni al Festival di Sanremo, con due secondi posti.
Anita Capasso
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