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Tutto quello che devi sapere sugli arretrati d’invalidità

Napoli, 10 Dicembre – Gli arretrati della pensione d’invalidità civile sono un argomento parecchio interessante per media grandi e piccoli che con titoli acchiappa like cercano di farsi notare dagli utenti del web.

Ma cosa sappiamo davvero sull’argomento?

Che cosa è una fandonia utile a ricevere views e che cosa è confermato dalla legge?

Fra chi è riuscito a richiedere gli arretrati della pensione, chi si è visto rifiutare la domanda dall’INPS con motivazioni a volte assenti e chi ha ricevuto una cifra di molto inferiore a ciò che meritava, serpeggia il dubbio di non aver compreso appieno come funziona il meccanico.

Essendoci confusione in materia, in questo articolo parleremo di tutto ciò che c’è da sapere sugli arretrati d’invalidità.

Analizzeremo la differenza fra invalidità civile e inabilità lavorativa, fra chi ha effettivamente diritto alla percezione dei suddetti arretrati e soprattutto vedremo che cosa è meglio fare nel caso in cui l’INPS non accetti la richiesta.

Riepilogando:

o Invalidità: civile o inabilità? Quale serve per gli arretrati?

  • Requisiti: chi ha diritto a ricevere gli arretrati?
  • Domanda rifiutata: che cosa fare se non si ricevono gli arretrati d’invalidità?

Invalidità: civile o inabilità? Quale serve per gli arretrati?

Per mesi si è dibattuto in merito agli arretrati della pensione d’invalidità, il web era invaso da domande come: quando possono essere richiesti gli arretrati d’invalidità? Come si fa a fare domanda per gli arretrati della pensione d’invalidità? Che cosa dice la legge sugli arretrati della pensione d’invalidità?

Ma una delle domande che sicuramente si sono posti tutti è: chi può richiedere gli arretrati della pensione d’invalidità?

Sembrerà scontato ma per poter accedere agli arretrati d’invalidità occorrerà risultare idonei al momento della richiesta e perché ciò avvenga è importante rientrare in tutti i requisiti necessari.

Ma prima di tutto bisogna capire la differenza fra invalidità civile e inabilità lavorativa.

Gli arretrati della pensione d’invalidità possono essere richiesti solo da una persona che al momento della domanda abbia una comprovata invalidità civile al 100%.

Chi sono gli invalidi civili? Sono quei soggetti che – come appuriamo con la Legge 118/71 – sono portatori di handicap tramite una menomazione congenita o acquisita e possono richiedere e quindi percepire una pensione o assegno d’invalidità civile.

Gli inabili lavorativi invece rientrano nella categoria AOI e nella loro casistica si dovrà risultare affetti da una infermità o patologia che possa generare una permanente e completa impossibilità a compiere qualsiasi tipo di prestazione lavorativa.

Gli AOI o inabili del lavoro percepiscono un assegno di invalidità come scritto nella Legge 222/84 ma non hanno diritto agli arretrati della pensione d’invalidità, poiché questi sono legati – per l’appunto – alla pensione d’invalidità civile stessa.

Requisiti: chi ha diritto a ricevere gli arretrati?

Arrivando al nocciolo del paragrafo precedente possiamo tirare le somme ed assumere che uno dei principali requisiti per poter richiedere gli arretrati della pensione d’invalidità è essere un possessore di pensione d’invalidità civile.

Questo può sembrare scontato ma non lo è.

La burocrazia inerente l’invalidità e la pensione d’invalidità richiede mesi per essere smaltita, perciò potrete già essere stati dichiarati invalidi al 100% da un genetista o da una struttura medica, aver già fatto la visita col medico dell’INPS ed aver sentito confermata a voce questa tesi, ma non aver ancora ricevuto l’attestato d’invalidità da parte dell’INPS e quindi non risultare né come invalido civile al 100% né come possessore di pensione d’invalidità civile.

E – ricordiamo – l’incremento al milione è stato reso valido dal 20 luglio 2020, questo rende sufficientemente semplice per tutti i possessori di pensione d’invalidità richiedere l’incremento e quindi gli arretrati da dopo quella data.

Si ricorda però che – come specificato dalla Corte Costituzionale con la sentenza 152 del decreto 104/2020 gli arretrati si potranno richiedere dal 20 luglio 2020 fino alla data in cui la pensione avrà effettivamente subito un aumento.

In che senso?

Immaginiamo che vi sia questa persona con invalidità civile al 100% che percepisce la pensione d’invalidità civile da maggio 2019 con successo e riceve una somma pari a 260€ al mese, l’incremento al milione avrebbe diritto ad una cifra maggiorata dal 20 luglio 2020 fino a indicativamente dicembre a meno che già a luglio 2021 non avesse iniziato a ricevere la pensione maggiorata.

In questa casistica avrebbe diritto agli arretrati – ovvero la cifra mancante dalla pensione già ricevuta – per solo dodici mensilità, ovvero quelle non percepite dal 20 luglio 2020 fino a luglio 2021.

Gli unici casi previsti dalla legge in cui si potevano fare eccezioni erano quelli in cui l’invalido civile al 100% avesse già compiuto 60 anni in un periodo antecedente al 20 luglio 2020.

Per esempio, se la persona con invalidità civile al 100% a luglio 2020 avesse già 65 anni e non avesse ricevuto gli arretrati, potrebbe richiedere fino a 5 anni di arretrati maturati.

Se siete ancora confusi in materia vi consigliamo di leggere gli articoli presenti sul blog di Risarcimenti&Rimborsi (https://www.risarcimentierimborsi.it/blog/) dove troverete tutte le informazioni e le azioni necessarie da compiere, ovviamente spiegate da un avvocato specializzato in queste casistiche.

Ma tornando a noi.

Ricapitolando con un elenco puntato, i requisiti per poter richiedere gli arretrati della pensione d’invalidità civile dovuti all’incremento al milione sono:

– essere un invalido civile al 100% da un periodo antecedente il 20 luglio 2020

– essere possessore di pensione d’invalidità civile

– non aver ricevuto la maggiorazione dal 20 luglio 2020 per un periodo di tempo

– avere un’età compresa fra i 18 e i 60 anni

Ora, immaginiamo di rientrare in questa descrizione e di aver già provato a fare la domanda all’INPS ma di non aver ricevuto risposta o di aver ricevuto un diniego, che cosa si può fare?

Domanda rifiutata: che cosa fare se non si ricevono gli arretrati d’invalidità Arrivati a questo punto abbiamo un invalido civile al 100% che dal 20 luglio 2020 ad un periodo indefinito che per praticità collocheremo intorno a dicembre 2021 non ha ricevuto la maggiorazione a lui spettante ed avrebbe diritto all’aumento per diciassette mensilità ma malgrado la domanda inoltrata l’INPS non ha inviato gli arretrati.

Che cosa si può fare?

Prima di tutto bisogna controllare di appartenere alla categoria giusta – invalidi civili e non inabili del lavoro – poi bisognerà controllare di risultare effettivamente idonei perché rientranti in TUTTI i requisiti richiesti dall’INPS – età, condizione degli arretrati, coincidenze delle date.

Se questo controllo andrà a buon fine, potremo fare domanda attraverso un ufficio preposto – come CAF e/o Patronati – o anche online.

Consci però che potremmo ricevere un diniego con molta più facilità.

Perché ciò?

Perché quando la domanda viene fatta autonomamente o tramite CAF capita spesso che l’INPS commetta errori, diverso quando a fare la domanda è un avvocato con la sua pec di lavoro.

Perciò arrivati al punto in cui si è ricevuto il diniego dell’INPS a torto non resterà che fare un bel respiro, mantenere la calma e rivolgersi a qualcuno che possa risolvere la questione.

Basterà prendere tutta la documentazione – meglio se fotocopiata per evitare “strane” perdite di documenti – e portarla da un avvocato specializzato in casistiche simili.

Prima di tutto attraverso un avvocato esperto in cause simili o che se ne occupi, si potrà far rivedere la documentazione e magari il professionista potrà trovare quella postilla che non si era notata o compresa e scoprire così la motivazione per cui è stata rifiutata la domanda.

Ed in secondo luogo si potrà essere certi di essere seguiti a dovere e soprattutto – nel caso anche il legale accertasse che si è idonei – di vedere “magicamente” accettata la richiesta che fino a poco prima l’INPS aveva sempre rifiutato, come capita fin troppo spesso e accennavamo poc’anzi.

Questo infatti è piuttosto comune, insieme all’accettazione di richieste con una decurtazione degli anni da 5 a 1.

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