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Ciò che ha segnato il 2020: che mondo sarà dopo che tutto questo sarà passato?

Napoli, 24 Marzo – Una bomba biologica inonda come uno tsunami i libri di storia, disarmante e terribile il suo attacco, a tal punto da mettere in ginocchio l’intero pianeta.

Un baule di resilienza per ognuno che affronta con capacità di autocontrollo il nuovo sistema routinario, immerso in un’altra realtà, la stessa che, inevitabilmente, dovrebbe esserci familiare: il calore dei nostri cari; l’aria leggera che circola lentamente nei polmoni; i forni della cucina impazziti, come le ricette condivise.

Come la musica, la poesia, le riflessioni, le paure, il coraggio. Un lato positivo, purchessia condito dalla parola: libertà. Libertà di gustare una semplice tazza di caffè, poter fare jogging al parco, poter sentire addosso il profumo della troppo spesso scontata quotidianità… Ecco anche la risposta allo stress, quello di natura emotiva, sciolto come burro esposto al sole.

Anche la parola, paura, invade le nostre emozioni, generando altra paura.

Ma facciamo un salto nel futuro… andando indietro nel tempo: l’immaginazione porta a sperare un’Europa sociale, (perché un Europa sociale?) per tutto ciò che stiamo vivendo in questo periodo; l’emersione della necessità sociale, attraverso la lotta estenuante dei nostri combattenti in prima linea, medici, infermieri e personale di assistenza e soccorso, che abbattono i bastioni dell’incancrenito sistema nel quale c’eravamo cullati.

Libertè, Egalitè, Fraternitè”, non la rivoluzione francese, non la rivoluzione dei francesi, ma la rivoluzione che sarebbe dovuta scoppiare in tutta Europa, già a quei tempi.

Europa, dimentichiamo i vari congressi di Vienna indetti solo per curare il capitalismo nocivo, ma lasciamo stare. I popoli commettono sempre gli stessi errori. Puntualmente i garanti promettono certezze ma poi, inevitabilmente, vengono meno.

Non si può sperare in un vivere civile senza porre attenzione ai senzatetto e non per ultimi i senza speranze…i dissanguati dalle tasse.

Riflessione di speranza nel buttare via una bilancia che restituisce giustizia ma non restituisce pace; speranza di potersi adoperare per la soddisfazione di essere stati in grado di generare sorrisi sul volto di chi soffre e ancor peggio, non cade nell’attenzione di occasionali anime buone; speranza di difesa a spada tratta, da furbizia e cialtroneria. Amor Vincit Omnia…

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