Politica

Liguria, Dpcm. Toti:”Conte finalmente ha ascoltato le Regioni, il metodo è cambiato”

Genova, 19 Ottobre – “Conte finalmente ha ascoltato le Regioni, il metodo è cambiato”, così ha esordito Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria dopo aver preso visione del testo del nuovo dpcm.

Toti ha riferito di esser soddisfatto perché, nonostante a suo avviso non ci siano ancora “grandi cose”, questa volta c’è stata una collaborazione con i governatori delle regioni, una condivisione ed un approccio diverso rispetto all’ultima volta in cui il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte emanò il precedente dpcm, quando fu data soltanto mezz’ora per modifiche o altro.

Continuando con le parole di Toti:” Stavolta siamo stati consultati, ci sono stati tre giorni di incontri, e alla fine è stato deciso quello che avevamo chiesto”. Inoltre si è compiaciuto delle scelte più “soft” da applicare ovunque e degli interventi che ne conseguono, rispetto ad un altro lockdown, in modo da permettere di avere più scelta ad amministratori regionali che di certo conoscono meglio il loro territorio. Ma il governatore ligure ha comunque presentato una osservazione relativa ad un grosso problema ancora non risolto: ”Cosa manca? Medici ed infermieri; molti bandi sono andati deserti, ma non si può offrire un contratto a tempo determinato ad un medico specializzato in un paesino sperduto. Per alcune categorie professionali vanno sbloccati i contratti a tempo indeterminato e su questo le risposte non sono ancora arrivate”.

Alla domanda su istruzione, Ministro Azzolina e relative risposte il Presidente ha riferito che aveva vagliato al Ministero della Pubblica Istruzione una richiesta per una norma chiara per tutto il Paese, magari con una soluzione d’intesa volta ad attuare per gli ultimi due anni delle superiori, una didattica a distanza a rotazione al fine di alleggerire i trasporti pubblici, salvando il socializzare dei giovani studenti e facilitando al contempo i genitori, i quali possono lasciare a casa da soli ragazzi di 17-19 anni. Toti, riferisce: “Come risposta non abbiamo ottenuto quella sperata. Ancora una volta la ministra si è trincerata dietro all’autonomia scolastica lasciando tutto in mano ai dirigenti scolastici. Per di più non attuando il piano scolastico da me proposto, al fine di agevolare il sovraffollamento nei mezzi pubblici, così da disingolfare il trasporto pubblico, non credo cambi la situazione attuale di emergenza da affollamento, perché l’unica soluzione sarebbe quella, come ho detto in precedenza, di scaglionare il più possibile gli ingressi nelle scuole”.

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