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Pomigliano d’Arco, lettera-monito dei parroci ai candidati Sindaci e Consiglieri comunali: “La città torni ad essere punto di riferimento per l’intero hinterland”

Pomigliano d’Arco, 3 Marzo – Una lunga lettera firmata dai parroci di Pomigliano d’Arco è stata consegnata alla comunità cittadina durante la solennità della Domenica delle Palme, una missiva ricca di spunti, indirizzata ai candidati Sindaci e Consiglieri comunali.

Tantissimi i temi affrontati dai pastori che in apertura precisano: «Non tocca certo alla Chiesa intervenire sulle questioni o soluzioni tecniche della politica. Né fare campagna elettorale per qualcuno. Ma preme a noi pastori, che abbiamo a cuore il bene comune della città, ricordare a tutti alcuni valori “sociali”, fondamentali ed imprescindibili, e ri-proporre all’intera cittadinanza la mai trascurata “questione morale”».

ECCO DI SEGUITO LA MISSIVA:

“Carissimi, sentiamo dal profondo del cuore il diritto-dovere di indirizzare a tutti voi questa lettera, nell’imminenza del voto amministrativo. Come PARROCI, oramai da troppo tempo, assistiamo a una continua e drammatica crescita del numero delle famiglie in difficoltà.

Non tocca certo alla Chiesa intervenire sulle questioni o soluzioni tecniche della politica. Né fare campagna elettorale per qualcuno. Ma preme a noi pastori, che abbiamo a cuore il bene comune della città, ricordare a tutti alcuni valori “sociali”, fondamentali ed imprescindibili, e ri-proporre all’intera cittadinanza la mai trascurata “questione morale”. Nel 1995 il cardinale Carlo Maria Martini, durante il discorso di Sant’Ambrogio, così si esprimeva: «Si tratta, per la Chiesa, di tacere su quanto riguarda scelte immediate di schieramenti, e di parlare invece su quanto riguarda i principi etici che reggono le scelte politiche. Occorre infatti evitare due errori in cui possono cadere i cattolici italiani nel momento presente: quello della depressione o sterile lamentazione o irritazione per una loro minor influenza nella società – inseguendo sogni di forme di presenza obsolete -, e quello del farsi da parte o del rinchiudersi nella critica della modernità ».

Le nostre comunità, impegnate a servizio della città, con tanti volontari e collaboratori nella condivisione di quelle che sono “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono” (Gaudium et Spes), sono a contatto, ogni giorno, con le vere problematiche che molti, soprattutto i più deboli, nella nostra città, vivono sulla propria pelle. Tantissimi bussano alle porte delle nostre parrocchie cercando ascolto, accoglienza, umanità, un lavoro dignitoso, un posto per dormire, un piatto da mettere sulla tavola o qualche bolletta da pagare. Pomigliano, pur eccellendo nell’hinterland per le tante attività culturali, vive, oggi, drammaticamente alcuni problemi legati alla sicurezza (un aumento spaventoso di babygang, con relative violente aggressioni) , all’ambiente ( problema di smaltimento rifiuti, soprattutto nelle periferie; polveri sottili che rendono l’aria irrespirabile) , alla legalità , alla viabilità ( traffico che in certi orari manda in tilt l’intera città), alle periferie. Anche la stessa gestione di interi settori dell’amministrazione comunale ha bisogno di rispondere non più a logiche di natura clientelare, ma deve mirare a obiettivi di trasparenza e competenza. E’ ampiamente noto che risparmi considerevoli di risorse possono essere utilizzati per finanziare politiche sociali, inclusione scolastica e tutela dell’ambiente. Temi, questi, da affrontare con determinazione, sollecitudine ed immediatezza.

Anziani, malati e diversamente abili chiedono riconoscimento dei loro diritti e tanta solidarietà, attraverso politiche sociali che siano attente alla dignità della persona umana e rispondano a veri bisogni. Spesso, dobbiamo denunciarlo, la funzione della mediazione politica ha generato una rete di piccolo o grande clientelismo, che misconosce i diritti sociali, umiliando talvolta i più deboli. I diritti non vanno mai scambiati per favori, a scopo meramente elettorale.

Ultimamente si è consolidata, purtroppo, tra i nostri cittadini, la mancanza di fiducia nella politica, anche per i recenti fatti accaduti in città. Tutto ciò ha creato nell’animo della gente comune altra confusione e tanto disorientamento. Negli stessi schieramenti partitici si sta perseguendo la logica del “tutti contro tutti”, e dello “scaricabarile delle responsabilità”.

Come parroci siamo preoccupati per questa situazione sociale. E lanciamo un appello a tutti perché Pomigliano, che ha una lunga e bella tradizione di solidarietà e vivacità culturale e civile, torni ad essere punto di riferimento per l’intero hinterland.

Un appello accorato lo lanciamo a tutti i cittadini per un voto responsabile. Non disertate le urne! E’ vero che la tentazione è grande , ma il voto è un diritto-dovere per ogni cittadino che deve avere a cuore le sorti della propria città. La città è di tutti e tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo di partecipazione democratica. I nostri padri hanno dato la vita per assicurarci princìpi di libertà e di sviluppo democratico, secondo i dettami della nostra bellissima Costituzione.

E’ indubbio che talvolta non è facile scegliere. Ma non è etico svendere il proprio voto, talvolta, per un piatto di lenticchie. I politici li votiamo noi! Cerchiamo di scegliere persone oneste e competenti. E, per quanto possibile, disinteressate e animate da passione e spirito di servizio per la nostra città. 

Un appello accorato lo rivolgiamo ai fedeli laici cattolici.

Papa Francesco in un incontro con i membri della Comunità di vita cristiana – Lega Missionaria Studenti d’Italia, così li incoraggiava: «Di fronte alla cultura della illegalità, della corruzione e dello scontro, voi siete chiamati a dedicarvi al bene comune, anche mediante quel servizio alle gente che si identifica nella politica. Essa, come affermava il beato Paolo VI, “è la forma più alta ed esigente della carità”. Se i cristiani si disimpegnassero dall’impegno diretto nella politica, sarebbe tradire la missione dei fedeli laici, chiamati ad essere sale e luce nel mondo anche attraverso questa modalità di presenza».

E, noi, vostri pastori vi incoraggiamo: “ Uscite dalle sacrestie e, invitandovi a <scendere in campo>, diciamo a ciascuno di voi, con don Tonino Bello, < SPORCALE PURE LE MANI, IMMERGILE NELLE STORIE DEL MONDO, MA NON TI SPORCARE IL CUORE>”.

E’ la buona politica che risolve i problemi della gente, non l’assistenzialismo o la Caritas parrocchiale!

Un ultimo appello lo rivolgiamo ai candidati a sindaco e al prossimo Consiglio comunale.

Un buon politico ha gli occhi aperti su tutte le realtà e non si misura tanto dal numero di richieste accontentate, ma dalla capacità provata di pensare e progettare in grande, agendo secondo orizzonti universali, cioè mirati a promuovere lo sviluppo di tutti e di ciascuno. Abbiate un’idea di città all’altezza dei tempi che viviamo!

Mettete da parte opportunismo, trasformismo e gestione privata e privatistica della cosa pubblica!

La nostra Città ha bisogno di vera e sana Politica: visione di futuro, capacità progettuale, azioni al servizio della comunità tutta, etica, legalità, trasparenza e senso di responsabilità.

Non promettete ciò che siete sicuri di non mantenere!

Colmate le disuguaglianze sociali e favorite vere politiche dell’accoglienza.

Abbiate a cuore la crescita integrale dei ragazzi e dei nostri giovani. Mettete in atto tutte le condizioni possibili per ri-lanciare il commercio e le piccole e medie imprese.

Dialogate con i responsabili delle nostre grandi fabbriche, per assicurare ai lavoratori un lavoro dignitoso. Insieme dobbiamo continuare a lottare, come per il passato, per evitare licenziamenti o lunghe cassintegrazioni.

Fate vostre le parole di un Sindaco santo, il Sindaco di Firenze Giorgio La Pira, nel 1945 “Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa “brutta”! No: l’impegno politico è un impegno di umanità e di santità: è un impegno che deve poter convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera e di meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità   (Giorgio La Pira)

Concludiamo queste nostre riflessioni proponendo a tutti, ma in modo particolare ai candidati, il DECALOGO del BUON POLITICO di don Luigi Sturzo, pubblicato nel novembre 1948, ma di un’attualità disarmante:

“C’è chi pensa che la politica sia un’arte che si apprende senza preparazione, si esercita senza competenza, si attua con furberia. È anche opinione diffusa che alla politica non si applichi la morale comune, e si parla spesso di due morali, quella dei rapporti privati, e l’altra (che non sarebbe morale né moralizzabile) della vita pubblica. La mia esperienza lunga e penosa mi fa invece concepire la politica come saturata di eticità, ispirata all’amore per il prossimo, resa nobile dalla finalità del bene comune”.

1. È prima regola dell’attività politica essere sincero e onesto. Prometti poco e realizza quel che hai promesso.

2. Se ami troppo il denaro, non fare attività politica.

3. Rifiuta ogni proposta che tenda all’inosservanza della legge per un presunto vantaggio politico.

4. Non ti circondare di adulatori. L’adulazione fa male all’anima, eccita la vanità e altera la visione della realtà.

5. Non pensare di essere l’uomo indispensabile, perché da quel momento farai molti errori.

6. È più facile dal No arrivare al Si che dal Sì retrocedere al No. Spesso il No è più utile del Sì.

7. La pazienza dell’uomo politico deve imitare la pazienza che Dio ha con gli uomini. Non disperare mai.

8. Dei tuoi collaboratori al governo fai, se possibile, degli amici, mai dei favoriti.

9. Non disdegnare il parere delle donne che si interessano alla politica. Esse vedono le cose da punti di vista concreti, che possono sfuggire agli uomini.

10. Fare ogni sera l’esame di coscienza è buona abitudine anche per l’uomo politico.

Siamo fiduciosi che presto questa nostra e amata città saprà superare questo difficile momento, con l’entusiasmo e il contributo di tutti.

Noi pastori, insieme alle nostre comunità parrocchiali, preghiamo per voi ed assicuriamo, a chiunque sarà eletto, come sempre, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, collaborazione e partecipazione, per realizzare il bene comune nella nostra città. Insieme vogliamo e dobbiamo “organizzare e costruire la speranza”.

Pomigliano città della PACE!

I PARROCI della città di Pomigliano d’Arco.

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