Riflessioni in pillole Rubriche

Non un diamante, ma solo una mamma è per sempre!

Napoli 13 Maggio – Vorrei incontrarti in un mondo parallelo, in cui le nostre età possano corrispondere, per parlarci, per parlarti. Immagino lo scenario dell’incontro, essendo ora coetanee è più facile che possa fare tutto giusto. Non ti porto in pizzeria perché è come se ti dicessi che la tua pizza non è così buona, neppure a bere un caffè, il tuo è super, tantomeno ti invito a casa mia poiché ora so che un piccolo svago non può che farti piacere. Dopo tanto peregrinare con la mente credo di aver trovato la location dove andare, un ristorante con cucina tipica bresciana, così non puoi paragonare i piatti e non finiamo per litigare. So che mangerai con curiosità ma anche con gusto perché apprezzi la buona cucina, e i bresciani sono bravi a cucinare.

Ci sediamo all’aperto, è una bella giornata di sole e il lago è meraviglioso, ci facciamo servire un risotto coi funghi porcini, mentre assapori ricerchi gli ingredienti e poi ovviamente chiederai la ricetta. Sei bella in questa cornice e continui a parlare ed io ti ascolto, ti faccio raccontare, perché ora so quanto è bello avere qualcuno interessato a sentire per l’ennesima volta la stessa storia, anche se mentre tu la narri, lui se la ripete parola dopo parola nella mente. Ahimè la conosce a menadito, ma ora è un ripetere diverso, stavolta non burlesco, ma colmo di tenerezza. Ti guardo innamorata, perché troppo spesso, distratti dalla vita, dal lavoro, dai problemi, dimentichiamo che uno sguardo colmo d’ amore, di cui veramente abbiamo pieno il cuore, può colmare il vuoto di giornate intere trascorse in solitudine. Mi sorridi, felice!

Vorrei chiederti come stai, ma non posso farlo di getto, diretto, giacché mi diresti che va tutto bene per non darmi preoccupazioni, allora devo trovare una formula meno imperativa, mentre tu racconti ci penso. Intanto ordiniamo il secondo, la gallina ripiena. Cerco di dirottarti su altre proposte, il ripieno bresciano è veramente favoloso e non vorrei che tu ci restassi male perché supera il tuo, invece testarda come sei, da quale pulpito viene la predica, insisti nella scelta.

Nell’attesa ho capito come accertarmi del tuo stato d’animo, ti chiedo come cambia la vita ad una certa età, ovviamente la nostra nel mondo parallelo.

Sorseggi un goccio di vino, a casa nostra non siamo mai stati grandi bevitori, e a briglie sciolte non sentendoti coinvolta in prima persona, mi dici che il corpo inizia ad avere i primi acciacchi, che ci si stanca più facilmente e che si passa dalla frenesia di una famiglia numerosa a tanto tempo in più da imparare a gestire. Che bisogna rieducarsi negli acquisti e cambiare grammatura, dal chilogrammo agli ettogrammi, è difficile però, aggiungi, per troppi anni è stato l’esatto contrario.

Ho un magone tremendo, voglio piangere, ma non posso permettermelo. Quante volte il frigo era pieno e di nascosto bisognava buttare il cibo andato a male, quante cose diceva quel cibo che non sono state capite, quanti messaggi in codice lanciava. Con una finta disinvoltura ti verso e mi verso due dita di rosso, anche se sono astemia, giusto per mascherare l’emozione che mi invade. Per fortuna arriva la gallina ripiena. Curiosa e sicura di te, rovisti con la forchetta nel ripieno alla ricerca delle interiora, ma non le trovi, sei stranita.

Ti invito all’assaggio, cala il silenzio, resto in attesa. Mi guardi, lo guardi, mastichi lentamente per decifrare e con grande stupore mi dici: “Ma è buono?”. Tiro un sospiro di sollievo, non avrei mai potuto mentire. Inaspettatamente mi chiedi come va la mia vita. Fortuna che siamo nel mondo parallelo, nell’altro avrei ricapitolato con un, è tutto nella norma. Adesso so, quanto sia assurdo solo pensare che tu non possa sapere a priori come va la mia vita, so come ci si sente a un, è tutto nella norma e far finta di niente, rispettando la libertà di chi non ne vuole parlarne.

Prendo tempo chiedendoti se vuoi assaggiare il dolce. Mi guardi con un velo di malinconia, ora so che vorresti abbracciarmi forte e mettermi al riparo dal mondo, asciugare le mie lacrime se ce ne fosse bisogno, e farmi sapere che in qualsiasi istante in cui io vorrò, in cui ne sentirò la necessità, tu ci sarai. Che bello questo mondo parallelo, mi libera da ogni inibizione, ti guardo e per la prima volta nella mia vita non mi nascondo, mi lascio leggere attraverso i miei occhi.

Non hai voluto il dolce, hai chiesto la ricetta del ripieno, e sottobraccio, sorridendo, usciamo. Grazie mamma per questa splendida giornata, dobbiamo incontrarci più spesso nel nostro mondo parallelo, dove tu mi racconterai la tua vita ed io la mia.

Buona Festa della Mamma!

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