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Napoli, la città si ferma per i funerali di Giogiò. Monsignor Battaglia: “Perdonami se non ho gridato abbastanza”

Napoli, 6 Settembre – Una folla in lutto stretta intorno alla famiglia quella presente ai funerali di Giovanbattista Cutolo, in corso nella Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. Il corno del giovane sistemato sulla bara bianca. Il musicista 24enne è stato barbaramente ucciso a colpi di pistola da un 17enne dopo una lite fuori da un pub. 

Daniela Di Maggio, la madre di Giogiò, indossa una t-shirt con il testo “Giovanni vive” insieme all’immagine di un corno. La donna in chiesa è seduta in prima fila, di fianco al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Non siamo qui per pregare per Giogiò, ma per pregare con Giogiò, perché Giogiò vive”, ha detto l’arcivescovo metropolita di Napoli monsignor Domenico Battaglia, che celebra il rito funebre. 

“Giovanbattista, figlio e fratello mio, accetta la mia richiesta di perdono! Perché sono colpevole anche io! Fin dal primo giorno dell’arrivo in questa città mi sono reso conto dell’emergenza educativa e sociale che la abitava e ho cercato di adoperarmi con tutto me stesso, di appellarmi alle istituzioni locali e nazionali, alla buona volontà di tutti ma evidentemente non è bastato”, le parole dell’arcivescovo. “Forse avrei dovuto non solo appellarmi ma gridare fino a quando le promesse non si fossero trasformate in progetti e le parole e i proclami in azioni concrete! Perdonami se non ho gridato abbastanza, perdona me e la mia Chiesa se quello che facciamo, pur essendo tanto, è ancora poco, troppo poco”.

“Le lacrime della sua famiglia e di chi lo ha amato -ha detto ancora monsignor Battaglia- ci aiutino a pulire i nostri occhi offuscati e vedere che il bene è superiore al male, che la parte sana della nostra città è di gran lunga più ampia di quella malata. E che proprio per questo è arrivato il momento che si faccia sentire e vedere! Ancora troppi sono i silenzi che fanno male”.

Sul territorio numerose le iniziative realizzate in memoria di Giogiò da parte di istituzioni ed enti culturali. L’Università degli studi di Napoli Parthenope, espone le bandiere a mezz’asta in segno di partecipazione e cordoglio.

“Nessuno può rimanere indifferente di fronte ad un atto di tale atrocità – ha commentato il rettore Antonio Garofalo -. Ricordiamo con commozione e sincero dolore un giovane brillante e pieno di vita che ogni giorno contribuiva a rendere migliore la sua città, la nostra città. Questa escalation di violenza è intollerabile, dobbiamo contrastarla tutti insieme, ognuno per le sue competenze. Nessuno escluso. Dobbiamo difendere Napoli”.

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