Riflessioni in pillole Rubriche

L’Epifania tutte le feste porta via…

Napoli, 10 Gennaio – Cara Befana, ho aspettato qualche giorno prima di mandarti questa lettera, volevo accertarmi che tu fossi tornata a casa e mi potessi ascoltare in tranquillità. Spero di non disturbarti, sicuramente sarai stanca dopo aver viaggiato in lungo e in largo per consegnare i doni. Sono un bambino e ti scrivo perché ho sentito dalla mia mamma dei racconti su di te e vorrei capire se sono veri oppure no.

Mi ha detto che, quando era piccina, eri l’unica a portare i regali, è vero? Caspiterina, se così fosse, saresti stata più forte di Gesù Bambino e Babbo Natale.

Ha aggiunto che le hai portato i doni solo tre volte poiché non ne avevi per tutti e preferivi portarli ai suoi fratellini, e che lei ne era felice. Ma sai che questa cosa mi ha proprio stupito? Ricevo un regalo anche quando non è il mio compleanno ma quello di mio fratello perché altrimenti ci resto male e posso avere un trauma e lei invece non ne riceveva ed era contenta. Credi che sia possibile tutto ciò?

In verità non mi sembra nemmeno traumatizzata, vuoi vedere che invece mi sbaglio e quando la sera ci sgrida dicendo che è stanca per aver lavorato tutto il giorno, invece è per quel motivo?

Mi ha raccontato anche che tra quei tre regali uno l’aveva resa molto felice, era una bambola che assomigliava tantissimo a quella di sua sorella maggiore, cambiava solo il vestitino, era a quadrettini rosa e bianchi e per una strana coincidenza, era uguale a quello che aveva visto cucire dalla sua mamma.

Mi chiedo: come hai fatto a trovare una bambola uguale a quella della zia e col vestitino che aveva cucito la nonna?

Certo che la mia mamma a differenza di me, ha una buona memoria. Mi prometti che non ti offendi se ti faccio una confessione? Non ricordo cosa mi hai portato pochi giorni fa! C’erano talmente tanti regali sotto l’albero e alcuni erano rimasti incartati, poi ne sono stati aggiunti altri e ora sono confuso, non so se sono i tuoi o di Babbo Natale.

Ti sei offesa? Guarda che non è colpa mia, io non avevo chiesto nella letterina tutti quei giocattoli!

Cara Befana, ho sentito anche dire che porti il carbone ai bambini che non si comportano bene, in verità a me non è mai arrivato però se devo essere sincero, tanto bravo non sono stato, come mai allora non mi è arrivato? Sarà forse colpa della mia mamma che ti ha scritto qualcosa? Devi sapere che lei dice che ai bambini non bisogna dire che, se fanno i bravi arrivano le caramelle mentre se fanno i cattivi il carbone, ma bisogna insegnargli che bisogna essere bravi e comportarsi bene non certo per i regali o per paura del carbone, ma perché è giusto!

Cara Befana, ora ti saluto che è ora di andare a dormire. Anche se non ricordo i tuoi regali, ti ringrazio lo stesso, sei stata davvero gentile a portarmeli.

Spero tanto di ricevere una tua risposta.

Un bambino del terzo millennio.

Cara Befana, sono la mamma di quel bambino che ti ha appena scritto, fammi una cortesia non dirgli di questa mia missiva, che resti un segreto tra di noi, voglio lasciare a lui i suoi sogni e a me il tentativo di fare qualcosa perché da grande trovi un mondo migliore.

Ti scrivo per implorarti, ora che le feste son finite e onde evitare di arrivare al prossimo dicembre, vista la lungaggine nel decretare decisioni, di convocare una riunione urgente con Gesù Bambino, Babbo Natale, i genitori e i nonni dei bambini per discutere del seguente ordine del giorno:

-Tanti regali fanno bene ai bambini?

-Li aiutano a crescere?

-Si è consapevoli del fatto che dietro quei giocattoli c’è uno sfruttamento di esseri umani, compresi molti bambini?

-Che nel periodo prenatalizio, in Cina gli operai per una paga umiliante, lavorano fino a cento ore settimanali e possono allontanarsi dalla catena di montaggio massimo per tre minuti per recarsi alla toilette?

– Che le sostanze chimiche usate in alcune fasi lavorative dei giocattoli sono dannose per la salute di chi le lavora?

Sarebbe bello cara Befana, essendo tu donna e più sensibile che facessi capire quanto sia importante tener conto di tutto ciò e di fare scelte oculate. Un giocattolo in meno riduce lo schiavismo di tanti esseri umani e aiuta il bambino perché in questa inutile abbondanza non troverà mai la curiosità di osservare, studiare e amare l’oggetto che ha tra le mani.

Grazie per l’attenzione!

Una mamma del secondo millennio che ricorda ancora la sua bellissima bambola che assomigliava tanto a quella di sua sorella maggiore.

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