Riflessioni in pillole Rubriche

Otto Marzo: un pensiero e una preghiera

Napoli, 8 Marzo – Cara mamma, stamattina mi sono svegliata tardi, so per certo che se tu fossi ancora tra di noi, mi faresti una delle tue solite sgridate. “Fracetona!’ A chest’ora te scite cu tutto chello ca tien’a fà!”.

Hai proprio ragione mamma, ma a volte la sera fatico ad addormentarmi, le preoccupazioni occupano la mia mente e nonostante la stanchezza, vago con lo sguardo nel buio, conto le pecore e se il sonno ancora non arriva, faccio la cosa peggiore che si possa fare soprattutto di notte: inizio a pensare…!   

Questi ultimi due anni sono stati molto duri, e quando sembrava di iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel ecco che si prospetta all’orizzonte una nuova catastrofe, la guerra.

La guerra? Si, mamma, la guerra! È una parola che non riesco neanche a pronunciare, una parola che mi era già antipatica quando dovevo studiare la storia, ricordarmi le date, i popoli coinvolti, e le catastrofiche conseguenze, figurati ora che è praticamente dietro l’angolo. Com’è possibile mamma che esseri umani possano togliere la vita ad altri esseri umani? Com’è possibile che in nome di un pezzo di terra, a prescindere da tutti i motivi che ci possano essere, si possano ammazzare bambini innocenti, anziani indifesi?

Cara mamma, ricordo ancora quando ci raccontavi dell’orrore della Seconda guerra mondiale che hai vissuto, delle corse al suono della sirena nel rifugio che avevate creato e di tutte le altre brutture che non meritano neanche di essere citate. Ripetevi ogni volta: “Mai più la guerra, mai più”. Eppure, c’è una parte del mondo col fiato sospeso, a causa di una manciata di uomini. Per fortuna ricordo anche della felicità che avete provato nell’arrivo degli americani che erano venuti a liberarvi e della bellissima stoffa dei paracaduti abbandonati nei campi con la quale vi cucivate dei vestiti, ecco questo ricordo lo voglio tenere come buon auspicio

Cara mamma, oggi nella giornata della Festa della Donna, voglio chiedere a te e a tutte le mamme del mondo, di fare una preghiera, non necessariamente di appartenenza ad una fede, ma la preghiera di una mamma, che arrivi al cuore degli uomini che hanno generato e fomentano questa guerra.  Che questa preghiera possa scalfire le loro anime e portare la fine di questo spargimento di sangue.

Figlio, ho il cuore straziato, mi chiedo dove ho sbagliato! Ti ho donato la vita, ti ho educato alla vita, ma qualcuno ti ha instillato il seme della morte. Figlio, tornare indietro non è disonore ma un atto di saggezza e umanità. Migliaia di vite sono nelle tue mani. Ricorda i miei abbracci, ricorda il mio amore e riapri il tuo cuore. In nome di tutte le madri del mondo, mi inginocchio a te. Figlio ti prego, ferma questa guerra!

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