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Casavatore, PRC Napoli: “No ai licenziamenti della Dresser. Su i salari, giù i padroni!”

Napoli, 10 Agosto – La Federazione provinciale napoletana del Partito della Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà ai lavoratori dello stabilimento Dresser Italia di Casavatore (Na) i quali si sono mobilitati in agitazione permanente a causa dell’ingiusto licenziamento indirizzato al compagno Massimo Vasaturo. I rappresentanti sindacali della Fiom-Cgil hanno organizzato da alcuni giorni uno sciopero e un presidio davanti ai cancelli della fabbrica per chiedere l’immediato ritiro del licenziamento. Si richiede il ripristino di un corretto clima di relazioni sindacali allo scopo di confrontarsi con l’azienda e chiarire i motivi di un provvedimento considerato pretestuoso nei confronti di un lavoratore onesto che ha sempre sostenuto la tutela dei diritti dei lavoratori.

La fabbrica in cui è avvenuto questo infame licenziamento fa parte del gruppo Baker Hughes, si occupa della produzione di valvole di regolazione e valvole di sicurezza per impiantistica industriale, applicate in diversi settori industriali quali l’oil&gas, la raffinazione, il petrolchimico e la generazione di energia ed esportate in tutto il mondo. Il fatturato di questa azienda è in grande crescita per cui la motivazione del licenziamento, a quanto pare, sarebbe stata individuata in un alterco avvenuto tra il lavoratore interno licenziato, nonostante i ben 32 anni di carriera nello stabilimento, e un lavoratore esterno interinale, dell’Adecco, un lavoratore a prestazione assunto da poco tempo, che alcuni operai avrebbero indicato come un provocatore.

L’atteggiamento dell’azienda è stato considerato quindi pretestuoso e finalizzato a colpire quei lavoratori come Massimo che hanno sempre lottato per la dignità e la difesa dei diritti sul posto di lavoro.

Ci opponiamo e ci opporremo a tutti i licenziamenti che in questi anni stanno martoriando i lavoratori della Campania e di un meridione d’Italia in netta sofferenza socio-economica. Questa vicenda ci porta subito alla memoria i licenziamenti politici avvenuti alla Fiat-Fca-Stellantis di Pomigliano che videro allora protagonista il compagno Mimmo Mignano ma si potrebbe estendere il discorso ai licenziamenti operai avvenuti all’Hitachi o alla Whirlpool: si tratta del segnale lanciato dai padroni sul nostro territorio che vogliono rendere il lavoro sempre più precario e fonte di sfruttamento.

Il nostro impegno si associa naturalmente alle recenti iniziative che stiamo promuovendo in sostegno dei lavoratori e dei disoccupati: nel mese di luglio, assieme al “Comitato Regionale campano per la Misura Integrativa Regionale di sostegno ai redditi di disoccupati e persone in condizioni di fragilità sociale”,  abbiamo consegnato alla Regione Campania migliaia di firme in calce ad una petizione regionale in cui si chiede l’istituzione di un reddito minimo attraverso i fondi regionali.

Dal mese di giugno poi stiamo raccogliendo le firme a favore della Legge di Iniziativa Popolare lanciata da Unione Popolare per rivendicare l’istituzione di un salario minimo orario di 10 euro rivolto a tutti, con la consapevolezza che l’aumento dei prezzi e l’inflazione stanno erodendo i risparmi e le poche risorse economiche dei lavoratori e della maggioranza della popolazione italiana.

Riteniamo che in questa fase storica le priorità dei comunisti siano lottare per l’aumento e la tutela dei posti di lavoro, per l’aumento e la tutela dei salari, per la difesa di un reddito minimo rivolto ai disoccupati e infine per il taglio delle spese militari, contro l’invio delle armi impiegate nella guerra in Ucraina, una guerra strumentalizzata dagli interessi della borghesia capitalistica internazionale a danno dei proletari di tutto il mondo che invece di unirsi a discapito dei padroni, si dividono rendendosi schiavi.      

Le proteste che in queste settimane si moltiplicano a Napoli e in tutta Italia contro l’abolizione del reddito minimo, contro i licenziamenti, contro l’inflazione e contro le guerre borghesi siano da stimolo per il rilancio di una mobilitazione generale che ci vedrà in autunno impegnati in nome della solidarietà di classe.

Paolo Esposito Mocerino – Federazione provinciale PRC Napoli

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