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Carbonara di Nola, gli esercenti e la Fase 2: intervista al giovane pizzaiolo Francesco

Carbonara di Nola, 7 Maggio – Si è aperta la seconda fase dopo l’ondata di contagi del COVID-19, a Carbonara Di Nola non ci sono stati casi positivi al virus, ma l’effetto sull’economia è stato pesante. Con la nostra inchiesta tenteremo di fare il punto per le diverse attività del territorio. Ci siamo rivolti al  giovane titolare della “Pizzeria Francesco”, di Via Sansonetto a Domicella.

Ringraziandoci per aver dato voce alla sua categoria ha voluto ribadire come i tempi siano difficili e di quanto bisogna essere forti per andare avanti.“ Dal 27 aprile, giorno della nostra apertura, –  afferma il pizzaiolo –  c’è stata molta comprensione e solidarietà da parte dei clienti, che ci hanno mostrato il loro affetto e amore per la nostra pizza.”

Tanta la solidarietà tra le persone che cercano di sostenersi l’un l’altro per rialzarsi ed essere ancora più forti, in questo momento tragico che interessa tutto il mondo, ma che nelle piccole comunità si sente maggiormente.  Ovviamente, ha continuato Francesco: “Il lavoro non è più come tre mesi fa. A malincuore abbiamo lasciato alcuni dipendenti a casa, per le tante restrizioni che riguardano le attività di ristorazione, che ci ha costretto ad adeguarci”.

Il distanziamento sociale, l’uso dei dispositivi di sicurezza e l’accuratezza nelle continue sanificazioni, non sono gli unici provvedimenti, attualmente è permesso la consegna a domicilio previa ordinazione telefonica o tramite i social, e la possibilità dell’asporto senza assembramenti, con l’obiettivo di rendere definitiva l’apertura grazie alla collaborazione di tutti. Però, sottolinea: “Il nostro lavoro resta, comunque, un lavoro di passione e quello che più ci manca è avere il contatto con il cliente, anche solo per un saluto o un sorriso.” “Ora che l’asporto è consentito, abbiamo attuato delle misure di sicurezza, per noi e per i clienti, e abbiamo creato un percorso per il ritiro della pizza, e lo abbiamo pubblicato anche sulla nostra pagina Facebook, (Pizzeria Francesco servizi online).”

Aldilà dell’aspetto sicurezza, un ulteriore peso è dovuto al carico economico dovuto al fermo dell’attività. A questo proposito il pizzaiolo ha rincarato: “La nostra categoria, quella dei pizzaioli, ristoratori, baristi, è stata abbandonata, ci siamo ritrovati da soli a combattere in un momento di forte bisogno. Io personalmente, non mi aspettavo nessun aiuto dallo Stato, né lo volevo. Il punto su cui mi arrabbio è che, nonostante la chiusura, per quasi due mesi, ho dovuto continuare a pagare le bollette dell’acqua, di energia elettrica, internet ecc.. Ecco avrei voluto solo un congedo.”

“Un altro problema è stata la cassa integrazione, riguarda tutti, ma i miei dipendenti ancora oggi non hanno ricevuto nulla.”  Affranto ha poi aggiunto. “La poca chiarezza delle ordinanze, con continue variazioni, ci hanno fatto affrontare delle spese, rilevatesi poi, inutili.” “Tutto sommato mi ritengo fortunato per l’umanità del mio locatore, che ha rinunciato al fitto del mese di aprile. E anche i fornitori in sospeso ci hanno atteso senza pretese, abbiamo scoperto la nostra umanità, ma non quella di chi ci governa.”

L’ottima pizza e la buona accoglienza della ”Pizzeria Francesco” manca anche ai clienti, che vorrebbero poter essere liberi di sedersi al più presto ai tavoli.“Spero che si ritorni alla normalità il prima possibile, e che i miei clienti possano entrare nel mio locale e accomodarsi. Non vedo l’ora di richiamare il mio staff al completo e ritornare tutti insieme, i guerrieri di Pizzeria Francesco.”

Purtroppo non è tutto finito. “Continuiamo – conclude il giovane pizzaiolo –  a rispettare le regole, perché il nemico è ancora dietro l’angolo. Non abbassiamo la guardia. Noi non ci siamo mai arresi e mai ci arrenderemo!”

E noi siamo con voi! Tutto ripartirà, ma restiamo rispettosi.

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