Brusciano, 9 Marzo – Basta camorra, viva la legalità: sono le voci delle centinaia di studenti dell’istituto comprensivo De Filippo – De Ruggiero nel rione 219, che a breve sarà dedicato a Peppino Impastato, isolano la criminalità. L’occasione è offerta dalla presentazione del libro della giornalista anticamorra Luciana Esposito. L’assessore alla legalità Monica Cito, nonché giornalista, da sempre impegnata in prima linea, ha voluto che “Nell’Inferno della camorra di Ponticelli, Napolitan” entrasse a scuola, tra i libri da leggere durante l’ora di educazione civica.
Obiettivo: stimolare la riflessione in un territorio dove la faida tra i Rega e i Palermo ha reso un far west la cittadina. Tanto sangue e tanti morti per la gestione delle estorsioni e della fiorente piazza dello spaccio. Ma la camorra non può vincere e la speranza sono i ragazzi. La dirigente scolastica Maria Marino spalanca le porte della scuola alla legalità. Si interagisce con gli studenti, la formula usata è quella del talk show. Tra gli intervenuti c’è anche la giornalista, Anita Capasso, che ricorda gli anni di piombo vissuti a Brusciano parlando poi di un altro tipo di mafia, quella subdola delle istituzioni e dei colletti bianchi, una mafia che fa più male della camorra.
E’ viscida e subdola e ha il lezzo del compromesso morale. Schiaccia e annienta la libertà usando il proprio potere, stringe compromessi con l’illegalità. Ai ragazzi la giornalista Capasso chiede di formulare un acrostico con la parola legalità: vengono fuori tante belle parole urlate a più voci come libertà, emarginazione perché la camorra va emarginata, giustizia, amore, lotta, impegno, alleanza anticamorra. Nasce la fabbrica delle parole della legalità. Intanto Luciana Esposito, inaugura a Brusciano il suo tour nelle scuole, lei giornalista minacciata per il suo coraggio, fa leggere passi del suo libro ai ragazzi, come quello significativo del pentimento del boss Ciro Sarno, ‘ o sindaco del rione De Gasperi, detto così perché gestì la spartizione delle case popolari per tutti i terremotati. “Ai ragazzi che hanno deciso di intraprendere una strada sbagliata farei capire che saranno solo sfruttati e poi abbandonati al loro destino, o meglio al destino che gli creano gli altri. A tutti i ragazzi di Napoli dico di non trascurare la scuola”. Sono le parole di Ciro Sarno.
Si parla poi di Tik, Tok e dei video più cliccati dove si inneggia la camorra o si prendono in giro le persone più deboli facendole diventare zimbelli virali. Alcuni studenti trovano anche il coraggio di denunciare comportamenti vessatori subiti dai propri compagni che in branco si scagliano contro il singolo. Luciana Esposito, nel frattempo raccomanda i ragazzi di non prendere a modello i baby boss:”Vi assicuro che quelli che sembrano duri, piangono quando vengono arrestati con lacrime vere. La cultura è più potente della camorra”.
C’è anche Alessandro Cavaliere sempre in prima linea quando si tratta di tematiche sociali: lui è uno di quei ragazzi del rione che ce l’ha fatta: la cultura è la sua potente arma. Luciana è coinvolgente, lascia firme e dediche agli studenti con la promessa di ritornare ancora nell’ambito dei percorsi di legalità che tanto fanno bene alla crescita civile. Si fa tappa dal sindaco Giacomo Romano che racconta tutto il percorso intrapreso sul fronte legalità, come quello che vede Brusciano costituirsi parte civile contro la camorra locale. La città prende posizione. Uniti si vince.
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