Politica

Concorso Scuola, Movimento demA: “Annullare i quesiti sbagliati”

“Chiaro il disinteresse per la scuola pubblica, appoggeremo mobilitazioni e scioperi”

Napoli, 10 Maggio – Il giudizio politico del Movimento “demA” sulla qualità dei quesiti del concorso ordinario per la scuola secondaria in corso di svolgimento è preciso: “siamo ben oltre la peggiore delle ipotesi. Ai concorrenti sono stati sottoposti quesiti assurdi o ipernozionistici, peggiori dei peggiori telequiz televisivi, male impostati o mal formulati, errati, fuori programma, o anche solo ambigui”.

“L’obiettivo del caos che ha coinvolto decine di migliaia di aspiranti insegnanti non è, evidentemente, quello di selezionare candidati capaci ma quello di decimare in qualche modo la platea dei partecipanti – spiegano i componenti del tavolo tematico.

I quesiti di cui parliamo infatti, com’è facile constatare da quelli che sono stati resi finora pubblici dai concorrenti, non sono per nulla rispondenti alle indicazioni contenute nella Direttiva del Dipartimento, ci pare chiaro dunque che quanto accaduto in queste selezioni non fa altro che ribadire l’assenza di interesse, di cura, di attenzione per la scuola pubblica, e per chi sarà chiamato a insegnare nelle sue aule, da parte del Governo.

Chi è stato penalizzato da quesiti erronei, ambigui o altro, che gli abbiano impedito di conseguire il punteggio minimo indispensabile per il superamento della prova, potrà far ricorso senz’altro alla giustizia amministrativa. Noi riteniamo però che il Ministro dell’Istruzione debba procedere all’immediato annullamento dei quesiti risultati sbagliati o mal formulati, a fronte di una casistica ormai molto precisa e ben definita, dando così una pronta risposta ai docenti partecipanti alla prova, beffati da un concorso consumato ai danni di migliaia di loro e inidoneo al fine del reclutamento del personale della scuola.

Il nostro sostegno va alle iniziative di mobilitazione e di sciopero che richiamano il Ministro e il Governo alle loro evidenti responsabilità e ribadiamo fin d’ora la nostra contrarietà alla scelta del Governo di disciplinare il nuovo reclutamento del personale docente mediante lo strumento del Decreto Legge, sottraendosi in questo modo a ogni confronto con le rappresentanze del mondo della scuola pubblica”.

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