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Trump in stato di arresto, Washington epicentro dell’instabilità

Napoli, 5 Aprile – L’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è in stato di arresto per il caso Stormy Daniels. In tribunale si è dichiarato non colpevole per tutti i 34 capi di accusa. Sembra surreale ciò che sta accadendo in queste ore, gossip e giustizia si mescolano in un vortice caotico dove Trump non vuole per nulla al mondo essere inghiottito. “È inquietante la velocità con cui il sistema politico statunitense, un tempo forza motrice e modello dell’Occidente liberaldemocratico, si sta disfacendo sotto i nostri occhi. Mentre la società americana è ormai lacerata ai limiti della guerra civile tra super-elite e classi impoverite da una globalizzazione che ha severamente ridimensionato la centralità mondiale del paese, il partito al potere, dominato da grandi corporations e apparati burocratico-militari, cerca di distruggere per via giudiziaria il suo più forte oppositore politico, l’ex presidente Trump, servendosi di una magistratura militante che sembra riprodurre su scala più estesa la persecuzione, o meglio il vero e proprio “rigetto” visto all’opera in Italia da parte delle classi dirigenti consolidate contro Silvio Berlusconi.

Intanto, il tentativo dell’amministrazione Dem di riaffermare il predominio statunitense su Europa e Asia con la politica estera più aggressiva e bellicista di sempre si sta rivelando sempre più un boomerang, favorendo il saldarsi di un asse politico-economico alternativo tra Cina, Russia, India, paesi arabo-islamici, africani, latino-americani. Pensare a quali potranno essere gli ulteriori sviluppi di queste convulsioni fa venire i brividi. In ogni caso, oggi Washington appare l’epicentro delle incertezze dell’Occidente e dell’instabilità mondiale.” Eugenio Capozzi, storico.

Riguarda tutti noi, riguarda il mondo intero, così puntualizza Mario Adinolfi, giornalista e scrittore, ex parlamentare: “Trump è stato un grande presidente, ha difeso i bimbi con le nomine alla Corte Suprema, ha migliorato le condizioni di vita del ceto medio americano tagliando le tasse, ha evitato di avviare qualsiasi azione di guerra. Per questo devono fare di tutto per evitare che si ricandidi e provano a sbarrargli la strada con il consueto utilizzo sinistro della magistratura. Ciò che avviene a New York in queste ore riguarda il mondo intero, interessa tutti noi.”

Film già visto da noi in Italia… “Solidarietà a Donald Trump Ma è normale arrestare un Presidente degli Stati Uniti per una pornostar? L’uso politico della magistratura (e delle prostitute) a quanto pare non è un’esclusiva degli italiani. Hanno imparato in fretta al di là dell’Atlantico…” Simone Pillon, già senatore della Repubblica. Non mi divulgo sulla felicità di questo arresto da parte degli italiani di sinistra, perché basta ricordare Kennedy con la Monroe e Clinton con la Lewinsky per smontare tutta la loro arrogante e immotivata prosopopea.

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