Politica

Stupro Caivano, Maimone (Progetto Vita Sud): “Colpa del razzismo politico che ha ridotto il Sud ad essere preda del degrado morale ed economico”

La politica ha fallito! Vi sono zone del Sud d’Italia considerate scarto e discarica in cui riversare vite umane fagocitate dalla povertà e dalla malavita
 
Napoli, 4 Settembre – Biagio Maimone, ideatore del sito “Progetto di Vita per il Sud – Sudisti Italiani” – www.progettodivitasud.it -, il cui intento è quello di far rinascere i territori del Sud Italia, affinchè siano affrancati dal razzismo, dalla discriminazione e dalla povertà e della corrente di pensiero www.nuovademocrazia.it – ritiene che lo stupro di Caivano, in provincia di Napoli, sia la conseguenza dell’abbandono da parte dello Stato di tali territori, che li ha resi emarginati e preda di sotto-cultura e povertà morale ed economica, nonché del razzismo e della discriminazione che il Sud vive, da più di un secolo, per una scelta politica che ha favorito lo sviluppo dei territori del Nord Italia con conseguente impoverimento e degrado di alcune aree del Sud Italia.
“È vero che la violenza sulle donne è una piaga che riguarda tutto il mondo e non è solo un fenomeno che riguarda solo alcuni territori. Non vi è dubbio, tuttavia, che dove vi è degrado, abbandono dello Stato, povertà e non cultura, tale fenomeno diventa addirittura un modo di vivere la vita. Vi sono zone del Sud d’Italia considerate scarto e discarica in cui riversare vite umane fagocitate dalla povertà e dalla malavita. La politica ha fallito! Questi territori appartengono alla nazione italiana! E’ questa l’amara verità!” ha dichiarato Biagio Maimone, il quale ha aggiunto: “Qualcuno parla di bonifica, perché non sa che si bonificano solo i terreni e le aree e che le persone si educano. Chi compie azioni delinquenziali è perché la sua anima non è stata nutrita con la cultura umana, sicché la sua dignità di essere umano è stata umiliata a tal punto da renderlo un essere spietato e crudele. Occorre recuperare la dignità delle persone che vivono nei ghetti delle città. Come? Diffondendo la cultura umana, il gesto nobile, diffondendo quei valori, ormai tacitati dalla violenza, che recuperano la sacralità della vita umana.
Eliminare la povertà estrema è necessario, non è più rimandabile in quanto ad essa è legata la povertà morale e il degrado. Si tratta di aree abbandonate a se stesse, i cui abitanti devono essere inseriti in progetti di carattere lavorativo ed educativo nel contempo. Noi di Progetto di Vita per il Sud proponiamo per queste aree depresse il progetto “Nessuno è solo”. Dovranno le Istituzioni riscattare dal degrado le aree più povere della nazione italiana coinvolgendo anche i cittadini più sensibili in un progetto di accoglienza nell’ambito della piena cittadinanza di coloro che, non nutrendo più alcuna speranza, compiono atti scellerati pur di sopravvivere. Educare soprattutto, educare al rispetto della vita e della dignità umana propria e degli altri.
Educare all’amore fraterno e al rispetto reciproco.
È solo sentendosi amati, potrà verificarsi che risorgano dal degrado e dalla sporcizia morale, nuovi cittadini che sapranno essere partecipi ed attori del percorso di inserimento nell’ambito della propria nazione. Ma non da soli, ma con accanto lo Stato! Mai più terre depresse, mai più violenza. Bisogna creare la consapevolezza che nessuno è emarginato, ma che tutti siamo cittadini che hanno diritto alla piena cittadinanza e a vivere i diritti scaturenti da essa. Allora muoviamoci per realizzare la piena cittadinanza, che farà sì che i cittadini che ne godono sapranno ottemperare ai propri doveri!”
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