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Scuola, sindacati sul piede di guerra: “Nessuna certezza sulle risorse”. Sciopero l’8 giugno

Napoli, 2 Giugno – Fumata nera quella generata dal tavolo di conciliazione tra il MIUR e i Sindacati del 29 maggio 2020 per scongiurare lo stato di agitazione. In videoconferenza si sono riuniti da un lato il rappresentante del Ministero Luigi Fiorentino, e dall’altra i responsabili scuola della Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.

L’incontro ha lasciato insoddisfatti i sindacati in quanto, per le richieste formulate a tempo debito, non c’è stata alcuna volontà da parte del Ministero di esaudirle, tranne l’aggiornamento delle graduatorie dei supplenti poi presa in esame dal Decreto Scuola. Nella nota congiunta dei sindacati, si evidenziano alcune perplessità in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico, in particolare il mancato aumento degli organici del personale docente e ata, già “evidenziata” in qualche modo dalle disposizioni del Comitato Tecnico Scientifico circa l’obbligatorietà di distanziamento degli alunni in gruppi di lavoro ridotti.

Così da queste indicazione né scaturisce un aumento di personale ata e docenti, non rilevato dal ministero, che, inevitabilmente dovrà affrontare nuove problematiche per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in condizioni nuove e disagiate. Ecco di seguito una parte di quanto lamentato dai sindacati nella nota congiunta del 29 maggio, dove si precisano le istanze non accolte dal Ministero: “…rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità, rivedere almeno nella presente emergenza i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, provvedere alla messa in sicurezza degli edifici, promuovere modifiche normative che sottraggano i Dirigenti Scolastici da responsabilità improprie in merito alla manutenzione degli edifici, incrementare le risorse del FUN per la Dirigenza, prevedere un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA. Tutto ciò si aggiunge alla mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo settembre, così come non vi è alcuna certezza sulle risorse da destinare al rinnovo del Contratto per il triennio 2019-21”.

Ma la cosa più importante riportata nella nota è la conseguenza di uno sciopero di tutto il personale della scuola statale per l’intera giornata di lunedì 8 giugno 2020, scaturito dall’esito totalmente negativo del tentativo di conciliazione.   

La parte finale della nota rappresenta un rafforzamento del valore del personale tutto della scuola e, contestualmente, un pensiero di enorme preoccupazione per il futuro: “…È forte il timore per la riapertura delle scuole, mancando ad oggi un progetto chiaro e ben definito sulle modalità con cui tornare all’attività didattica in presenza. Il personale della scuola ha dato in questi mesi una grande prova di responsabilità, senso civico, passione per il proprio lavoro: non possono essere queste le uniche risorse su cui far conto, è il momento che faccia fino in fondo la sua parte chi ha la responsabilità di governare il Paese”.

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