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Scisciano, lutto nell’arte: scompare il grande maestro Peppe Capasso

Scisciano, 21 Marzo – Se n’è andato nella sua casa di Scisciano, l’amato maestro prof. Peppe Capasso, uno dei massimi protagonisti della scena artistica italiana degli ultimi 50 anni. E’morto questa notte sabato 21 marzo, dopo una lunga e sofferta malattia. Aveva 70 anni. Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, il maestro Capasso era direttore dell’ABAN, Accademia di Belle Arti di Nola. Dall’inizio degli anni novanta, il maestro, insegna Scultura nelle Accademie di Belle Arti italiane.

Foto Sofia Dell’Aversano Orabona

Triste e scioccante il risveglio, stamane, della comunità sciscianese nell’apprendere la tragica notizia. Tanti i messaggi di cordoglio e di grande affetto, che senza sosta invadono i social “questa notte hai finito di soffrire e ci hai lasciato, ci mancherà la tua arte, la tua cultura, la tua amicizia, la tua presenza, il tuo impegno a tutto tondo”.

Arriva, doveroso, il commosso ricordo del primo cittadino di Scisciano Edoardo Serpico: Il maestro Peppe Capasso ci ha lasciati. La nostra città ha perso un figlio geniale, creativo, immenso, la cui arte è consegnata alla storia. Il nostro contesto cittadino sarà per sempre grato a Peppe Capasso e, in questo momento di dolore, si unisce in un abbraccio ai suoi cari. Spiace almeno adesso, in considerazione del momento particolare che stiamo vivendo, non potergli tributare i giusti riconoscimenti per l’apporto dato alla crescita culturale della nostra comunità”.

Foto Sofia Dell’Aversano Orabona

Il maestro Peppe Capasso, fin dalla giovane età, si ritrova immerso nel magma vivo del fare artistico. Viene coinvolto nelle attività di promozione e aggregazione dallo zio Ciccio Capasso, volano fin dagli anni cinquanta dell’arte campana. Come artista amava definirsi come quale “clandestino” del mercato dell’arte e da sempre lo si è ritrovato in quei luoghi che possono essere definiti “alternativi”, laddove il fare arte si coniuga con la didattica pubblica e popolare. Artista geniale e poliedrico, appartenente al filone dell’Arte sociale, ma con una straordinaria capacità di attraversare i diversi linguaggi artistici e le pratiche più disparate. Un’ arte, quella del maestro, assolutamente originale e innovativa, straniante e sorprendente: ogni creazione è un paese favoloso che protegge segreti. I suoi interventi nel territorio napoletano, campano, nazionale hanno sempre seguito percorsi dettati dalla forte idealità, nonché dalla volontà di comunicare e coinvolgere.

Stimato dai più grandi artisti e intellettuali della nostra epoca, il maestro Capasso lascia un vuoto incolmabile nel panorama culturale italiano.

Le redazioni di sciscianonotizie.it e monito.it partecipano sentitamente al dolore della famiglia Capasso

 

Prof. maestro Peppe Capasso

Foto Sofia Dell’Aversano Orabona

Frequenta l’Istituto d’Arte di Napoli, diplomandosi successivamente all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Esordisce da giovanissimo nel 1968 con una mostra personale a Gorizia. Nasce in quegli anni, in Friuli, il rapporto con lo scultore Roberto Nanut e il ceramista Andrea Parini, frequentatore di Georges Braque. Nel 1968 è il primo in Italia con la collaborazione di Leo De Berardinis e di Vittorio Lucariello a creare la scultura scenica. Nel 1972 si reca a New York ed espone le sue opere a Manhattan, alla International Gallery. Dal 1970 al 1975 collabora col gruppo teatrale più importante d’Europa condotto da Leo De Berardinis e Perla Peragallo e fonda a Marigliano il Centro Arte Multiplo 1 e 2, presenti alla quadriennale di Roma nel 1975. Nel 1976 tutto il gruppo è presente come ospite speciale alla biennale di Venezia nella stagione cosiddetta del “Sociale”. Come anodo e catodo Peppe Capasso e Leo De Berardinis furono attratti e legati a morsa stretta, da un sodalizio foriero di esperienze artistiche di inequivocabile sussulto. Contagiato da De Berardinis organizza nel 1981 la prima rassegna europea di cinema e teatro d’artista dal titolo “Gli ammessi in scena”. Nel 1983 fonda con Camillo Capolongo, Luigi Castellano e Emilio Villa il gruppo dei “No/poletani”. Dopo l’esordio a Piazza Plebiscito a Napoli, le opere delle temperie delle ossa furono presentate alla galleria Pari e Dispari di Rosanna Chiessi a Reggio Emilia e all’Expò Arte di Bari.Nello stesso anno riceve il premio alla scultura da Urbisaglia, Libera Università Europea di Macerata. Capasso, come ha ammesso Gillo Dorfles, con il ciclo delle ossa aveva veramente anticipato i tempi. Nel 1989 è ideatore a Nola della rassegna internazionale “Ritorno a Nola di Giordano Bruno”, in cui affiora la ricercatezza per un minimalismo e purismo scenografico in linea con i temi corrosivi della scultura scenica, della body art e dell’happening. Nel 1992 accetta l’incarico di docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, poi successivamente accetta l’incarico presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Bologna, Foggia e Napoli. Negli anni novanta stringe una forte amicizia con Toni Ferro con cui condivide viaggi ed esperienze espositive in Italia e in Svizzera. Suo è il progetto artistico “L’estetica della fede/L’esercizio della memoria” partito dall’Accademia di Belle Arti di Napoli che lo vede protagonista di diversi momenti espositivi. Nell’ambito della manifestazione, le sue opere saranno esposte, nell’anno 2005, a New York, nella sede della Regione Campania, all’Istituto Italiano di Cultura e alla Orensanz Foundation. Nel 2013 fonda l’”Accademia di Belle arti di Nola” di cui è stato direttore.

Foto Sofia Dell’Aversano Orabona

1970/75 – collabora col gruppo teatrale più importante d’Europa: Leo De Berardinis e Perla

Peragallo – Fonda il il Centro Arte Multiplo 1 e 2, presenti alla quadriennale di Roma nel 1975.

1976 – tutto il gruppo è presente come ospite speciale alla biennale di Venezia.

1983 – è promotore degli Ammessi in Scena: teatro e cinema d’artista prima rassegna

Nazionale.

1985 – Fonda con Emilio Villa, Luca Castellano, Leo De Berardinis e Camillo Capolongo, il

gruppo i No/Poletani.

1989 – è ideatore della rassegna Internazionale, RITORNO A NOLA DI GIORDANO BRUNO,

nello stesso anno lavora con: Enrico Baj, Alik Cavaliere, Luca Padella, Mario Merz e Hidetoshi

Nagasawa.

1992 – Accetta l’incarico di docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, poi

successivamente accetta l’incarico presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Bologna,

Foggia e attualmente presso la sede di Napoli come titolare della cattedra di Scultura.

1994 – Mostra Personale: Scultura in scena, rassegna Internazionale S.Arcangelo di Romagna

Foto Sofia Dell’Aversano Orabona

2000 – Mostra personale: Le stanze del peccato – Villa Rufolo Ravello

2001 – Mostra personale: L’utopia Reale – Santa Maria La Nova Napoli

2002 – Mostra personale: L’esercizio delle emozioni – Losanna

2003 – Mostra personale: Oggetti in scena – Rapperswil Zurigo

2005 – Mostra Personale: L’esercizio della Memoria/Estetica della Fede – a cura di Elmar Zorn

New York/Palazzo Serra di Cassano/Orensans Foundation/Istituto di Cultura,New York

2006 – Corpi Migranti, Maschio Angioino Napoli

2007 – Lo schianto della materia, Capri Art Gallery, Capri

2008 – Omaggio a Leo e Perla, Accademia di Belle Arti di Napoli

2009 – L’uomo nell’uomo, Castel dell’Ovo, Napoli

2013 – Mostra personale: Memoria dal sottosuolo, SpazioNea, Napoli

 

INSEGNAMENTI:

CROMATOLOGIA

STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA

FENOMENOLOGIA DEL CORPO

TECNICHE E TECNOLOGIE DELLE ARTIVISIVE

ANTROPOLOGIA CULTURALE

SCULTURA

 

 

 

 

 

 

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