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SCAMBIO DI BATTUTE

Napoli, 1 Ottobre – Gli Stati Uniti d’America sono una delle repubbliche più datate del globo, avendo visto la luce nella seconda metà del Settecento, a séguito della Declaration of Independence firmata a Filadelfia il 4 luglio 1776: quel giorno rappresenta tuttora un momento fondamentale, giacché fu la prima tappa di quel processo che condusse all’approvazione del testo costituzionale più antico tuttora in vigore (seppur con una serie di amendments susseguitisi con l’avanzar dei secoli).

La situazione oltreoceano, nonostante il celere sviluppo degli USA sotto il profilo economico e sociale, non può certamente definirsi rosea: oltre ad essere il paese più colpito dalla pandemia in atto, gli Stati Uniti – già reduci da periodi segnati da guerre tra Stati federati (come la Civil War), persecuzioni ed atrocità di vario tipo – hanno un ordinamento giuridico caratterizzato da svariate crepe, giacché quell’eguaglianza tanto cara ai Padri Fondatori è ben lungi dall’esser garantita dalle autorità che tuttora reggono il Paese. La stessa Constitution, sebbene contempli un ampio ventaglio di libertà, non assicura, tuttavia, una serie di diritti che la quasi totalità delle carte fondamentali Europee – oltre, ovviamente, a numerosi trattati internazionali – considera primari, in quanto strettamente connessi con quella nozione di dignità umana che le istituzioni Statunitensi, tuttavia, paiono aver dimenticato in toto.

Nel novero di tali diritti va menzionato, com’è ovvio, quello alla salute, oggetto di un’espressa disposizione contenuta nella nostra Carta Fondamentale (l’articolo 32): negli Stati Uniti, cari Lettori, se non si possiede liquidità a sufficienza e/o non si è provveduto a tempo debito a stipulare una polizza assicurativa ad hoc, nessuna struttura ospedaliera si prenderà mai la briga di ospitare e curare chi ne ravvisa il bisogno.

Siamo ormai in prossimità dell’election day, ed i sondaggi mediatici parlano chiaro: il candidato democratico, Joe Biden (già vicario di Barack Obama), è in vantaggio di circa otto punti percentuali sul Presidente uscente, Donald Trump, il quale ultimo, mettendo in atto le sue politiche marcatamente pazzoidi e classiste (tra cui l’erezione del muro al confine col Messico e la progressiva abolizione della riforma sanitaria promossa dal predecessore), ha finito col diventare inviso a molti suoi concittadini.

Il dibattito tra i due candidates, tenutosi ieri dinanzi alle telecamere, non lascia presagire alcunché di buono: malgrado l’aplomb mantenuto da Biden di fronte alle continue interruzioni ed al palazzo di improperi promananti dalla bocca dell’avversario, i due si son scambiati epiteti non certo edificanti, il che non è certo un bene per chi intende guidare una nazione.

La scintilla che ha poi dato luogo al divampare del fuoco è rappresentata, guarda caso, proprio dalla tutela della salute dei cittadini, tema certamente non caro ad un magnate come Trump.

È mai possibile che due uomini oltre la settantina, in un epoca fortemente condizionata da una pandemia senza precedenti, non riescano a deporre, anche solo per un momento, le armi ed a trovare un accordo – anche temporaneo – per favorire l’accesso alla sanità anche a chi è meno fortunato?

È ovvio che due sfidanti propongano programmi completamente diversi, ma io resto del parere che nelle situazioni critiche sia tabù porre in primo piano gli emblemi di un partito a discapito del benessere del Prossimo.

Sappiamo benissimo che il duemilaventi è destinato a passare alla storia come un anno innegabilmente drammatico: ecco perché, cari Lettori, considero un pericolo la continua semina di zizzania ad opera di molti individui assetati di potere, nella cui testa alberga soltanto il proprio “io”.

Auspico con fervore che sia Joe Biden ad uscir vincitore dalle prossime elezioni; ma, come sancito dalla Constitution (si legga il XX Emendamento), il Presidente USA entra in carica il 20 gennaio, ergo sino a quel giorno alla Casa Bianca dimorerà ancora Trump, a prescindere dal risultato.

Tornerà alla ragione, il Presidente in carica? O meglio, ne farà uso, almeno per venire incontro ai bisogni degli Statunitensi? Ne dubito fortemente, ma, data la mia cocciutagine, spero che, invece, si ravveda su alcune tematiche ed adotti misure concrete.

Il Covid-19 non nuoce soltanto al corpo, ma anche alla psiche: Americani, votate con coscienza!

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