Saviano, 22 Marzo – Filumena Marturano è una commedia proposta, di recente, dal gruppo locale teatrale Teatr@arci diretto da Felice Falco nell’ambito della Rassegna teatrale delle compagnie del territorio. Un’opera datata 1946, autore Eduardo De Filippo e inserita nella raccolta Cantata dei giorni dispari. È uno dei lavori di Eduardo più compresi e apprezzati e dalla critica a livello internazionale.
Scritta originariamente da De Filippo per la sorella, venne a rendersi in concreto una grande interpretazione del personaggio; in seguito fu interpretata da Regina Bianchi e altre celebri attrici. Pur ampiamente conosciuta la proposizione nel teatro savianese ha saputo trasmettere emozioni; qualcuno ha speso qualche lacrima di emozione, come qualcosa di nuovo, efficiente, scenicamente parlando; grande consenso di pubblico.
È la grandezza del personaggio a rendere questo lavoro teatrale unico nel suo genere; come pure l’opera di un grande drammaturgo; è espressivo per una famiglia riunita; tardi ma pur sempre ritrovata; la condizione femminile che vive il personaggio; situazioni altamente emotive dove c’è poesia; amore filiale. Non mancano situazioni ingannevoli come un falso matrimonio a sorpresa; all’inizio dell’apertura sipario la trama è già avviata e il personaggio maschile si dibatte nella sua incertezza; costretto a render conto della sua vita; a nulla valgono ricorsi e avvocato chiamato all’occorrenza; una trama che scorre tra emozioni fino al pianto liberatorio finale che è altamente espressivo dove si può piangere di gioia. Alla base del palco era esposta una bandiera Ucraina e a destra e a sinistra delle scarpe femminili; alcuni attori, se non tutti, avevano un segno rosso sulla guancia; probabilmente inchiostro o pittura simile.
Un modo per rilevare il periodo storico che attraversiamo, denso d’inquietudine, qual è una guerra e la violenza sulle donne; fenomeno sociale al quale si tende un rimedio se molto non di più; azzerare il fenomeno sarebbe il massimo; non impossibile in un mondo ideale o reale di neo civiltà. Nei saluti finali è sopraggiunto un altro significato simbolico tra gli attori che salutavano il pubblico: una sedia vuota di colore rosso. Dalla commedia Eduardo trasse un film, interpretato da lui stesso, e la versione televisiva con Regina Bianchi; Vittorio De Sica creò al celebre “Matrimonio all’italiana”, era il 1964, con Sophia Loren affiancata da Marcello Mastroianni. La commedia ebbe risalto anche all’estero; fu tradotta in varie lingue: nella versione londinese fu diretta da Franco Zeffirelli e interpretata da Joan Plowright.
Tra le altre attrici straniere che hanno creato alla protagonista, vanno menzionate: Katy Jurado, affiancata da Raf Vallone, Tita Merello, Heloisa Helena e Yara Amaral. Nei saluti finali il regista della proposizione savianese al teatro Auditorium, ha salutato il pubblico in un modo molto sintetico; non c’era bisogno di aggiungere altro alla commedia, al lavoro proposto che parla da se; trasmette emozioni, induce a profonde riflessioni.
Prima dell’inizio dello spettacolo è intervenuto il Sindaco di Saviano, Simonelli, il direttore del teatro Giovanni Palladoro, il Senatore della Repubblica, Urraro, la campionessa savianese, Cecilia Di Loara, divenuta, una celebrità, di Pancrazio, una disciplina sportiva per la quale sta riscontrato numerosi consensi; a lei è stata consegnata una targa ricordo; inoltre ha letto una testimonianza del lavoro proposto, in scena, Filomena Panarelli sottolineando il quadro scenico che si è voluto proporre al pubblico.
Antonio Romano
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