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Scisciano, “Per un’Italia dei diritti: no all’Autonomia Differenziata”: esperti a confronto

Scisciano, 1 Marzo – Autonomia differenziata, esperti a confronto. Giovedì 29 febbraio, all’Istituto Comprensivo “Omodeo-Beethoven”, la neo-associazione “Scisciano Futura” propone con un convegno, una tematica di sentita e discussa attualità: il disegno di legge-Calderoli sull’Autonomia differenziata.

“Per un’Italia dei diritti: no all’Autonomia Differenziata”, il titolo emblematico della serata. Dopo i saluti istituzionali del primo cittadino di Scisciano, l’avv. Antonio Ambrosino, il dibattito ha preso corpo con gli interventi del prof. Franco Vittoria, docente di Storia delle Istituzioni Politiche, Università Federico II di Napoli, e l’intervento del consigliere regionale del PD, on. Massimiliano Manfredi. A fare gli onori di casa, il presidente dell’Associazione “Scisciano Futura”, il prof. Edoardo Serpico.

Molteplici e interessanti le riflessioni all’interno del dibattito, che hanno portato alla luce un unico e condiviso filo conduttore: la convinta battaglia al ddl Calderoli che nell’ipotesi della sua approvazione, darà l’avvio al declino del Sud. Dal momento nel quale la legge entrerà in vigore, –  sostengono gli ospiti al tavolo del convegno – esisteranno due Italie. Quella del centronord, che disporrà di risorse ingenti per regolare i rapporti tra cittadini e Stato, e quella del centrosud che vedrà di molto ridursi le sue disponibilità economiche.

In definitiva, la ferma convinzione – sviscerata all’interno del convegno –  è che l’Autonomia differenziata così come concepita, è senza dubbio un grande pericolo perché non affronta la sostanza del divario tra Nord e Sud. Il rischio concreto è dunque ritrovarsi con l’avvio della distruzione della nazione nella sua unità che spacca l’Italia sui grandi servizi: sanità pubblica e scuola pubblica statale.

Se le Regioni non vengono messe nelle medesime condizioni di partenza, con la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, e se resta il criterio della spesa storica nel trasferimento dei finanziamenti alle regioni, l’autonomia regionale differenziata sarebbe, per il Mezzogiorno d’Italia,  un grave danno che andrebbe ad aggravare l’attuale divario economico e sociale.

Il ddl Carderoli è chiaramente un grave rischio per il Mezzogiorno ma anche un danno per l’Italia. L’autonomia differenziata produrrà nei fatti una frammentazione del Paese, cristallizzando le disuguaglianze già presenti tra Nord e Sud e indebolendo complessivamente la capacità competitiva nazionale. Quindi a perdere sarà l’Italia intera. E il fatto che il monito venga da diverse realtà associative e rappresentative della società civile è un segnale forte e inequivocabile.

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