Cultura

San Gennaro Vesuviano, l’Associazione Viva presenta “La voce delle cose” attraverso le pagine di un libro

Palma Campania, 4 Luglio Nell’accogliente giardino dello Sporting Club Free Time di San Gennaro Vesuviano mercoledì 30 giugno è stato presentato il volume La voce delle cose, antologia dei racconti che hanno partecipato all’omonimo contest letterario ideato e curato dall’associazione di promozione sociale Viva.

Il contest è stato un evento social aperto a tutti, un appuntamento dove, in un anno particolare in cui non era possibile condividere spazi in presenza, si sono ritrovati scrittori in erba e lettori curiosi.

La presentazione della raccolta La voce delle cose, rinviata più volte a causa della pandemia, era molto attesa dagli autori dei testi (oltre trenta i racconti, tra cui alcuni fuori concorso perché giunti oltre i termini del bando, o più lunghi rispetto al numero di battute indicato nel regolamento), che nel  corso  dell’estate 2020 avevano aderito all’iniziativa inviando alla redazione della pagina facebook di VIVA un loro pezzo e avevano poi seguito con trepidazione l’esito delle votazioni espresse online dai lettori attraverso i like.

Durante la serata di presentazione del volume sono stati proclamati il vincitore del Premio Like (“Presentimento” di Angelo Sorrentino) e quello del premio della giuria di Viva (“Polaroid”, di Maria Iervolino). Per partecipare al contest occorreva, come da regolamento, scrivere un racconto in cui il protagonista fosse un oggetto (ma c’è chi ha scelto di ispirarsi al mondo animale o vegetale) appartenente alla vita quotidiana, qualcosa che per ciascuno scrittore rappresentasse emozioni o ricordi.

Tanti e i più impensabili gli oggetti che hanno fatto sentire la propria voce: macchine fotografiche, alberi, cimeli storici, campi di calcio, libri, uncinetti, binari di treni, panchine, terrazzi, muretti, tende, altalene, rubriche telefoniche, mascherine, bracieri, tavolozze, vetrine, lavagne, banchi di scuole, porte. Protagonisti anche un crocifisso, la festa dei Gigli di Nola e il Carnevale palmese, il fiume Sarno, i luoghi del cuore, come la casa dei nonni. Il racconto più votato online è stato quello di Angelo Sorrentino che ha immaginato il funesto presentimento di un capitone che paga il prezzo sacrificale della tradizione natalizia, mentre il premio della giuria è andato a Maria Iervolino, la quale, con una scrittura delicata che sembra ripescata dal candore dell’infanzia, ha colto l’anima nostalgica a una Polaroid.

“Siamo veramente contenti del successo della nostra iniziativa”, ha detto la presidente di VIVA Giuditta Calvanese, “siamo riusciti a coinvolgere tante persone che amano scrivere, ma che per lo più nella vita producono, in ambito lavorativo, un altro genere di scrittura, e che tengono nel cassetto, per pudore, parole e trame più intime. Non sono mancati imprevisti digitali (probabilmente dovuti al social scelto per il concorso) che in qualche modo hanno reso difficili alcuni momenti, ma ogni ostacolo è stato superato grazie all’entusiasmo del gruppo di lavoro, formato da Mariagrazia Graziano, Luigi Romolo Carrino, Filippo Carrella, Felicetta Simonetti, Giuditta Calvanese, Gabriela Maiello, Antonella Ferrante, Angela Sorrentino”.

Nel corso della serata la presidente di VIVA ha annunciato la seconda edizione del contest, che prevede delle novità (le modalità di partecipazione saranno rese note dopo l’estate).

La voce delle case sarà il racconto di una stanza che ha visto passare generazioni con tutte le loro contraddizioni, sarà il racconto di un’esperienza brutta vissuta per un litigio sciocco, sarà il dolore di un ripostiglio rimasto sempre chiuso senza una motivazione, sarà un cortile pieno di gente dove la sera ci si riunisce a parlare di cose futili, di politica, di bellezza, di figli, di problemi, di un matrimonio, di un pettegolezzo qualunque”, spiega Giuditta Calvanese. “La casa che ci racconterete sarà qualsiasi cosa rappresenti per noi una casa, cioè accoglienza, protezione, amore. Casa è nei ricordi delle mura, delle porte, delle finestre, ma casa è anche abitare una persona e essere abitati. Casa è un abbraccio che vogliamo farci insieme, per questo periodo difficile, ma anche per tutto il bello che siamo ogni giorno”.

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