Roma, 24 Febbraio – Il Coronavirus non si arresta e procede, tra i paesi maggiormente industrializzati, la sua diffusione. Quello che sembrava un rischio infettivo circoscritto alla sola area asiatica, sta diventando un’epidemia globale. Basta pensare a ciò che sta succedendo in Italia, per farcene una idea più chiara: nel giro di 48ore la nostra nazione è passata dall’avanguardia totale in ambito sanitario per la prevenzione virale a primo paese europeo con più contagi e terzo rispetto al mondo intero.
Misure preventive inefficienti o sminuita importanza circa la potenzialità del contagio? Come spiegare una situazione del genere? Ha provato a farlo il docente di scienze umane, Marco Eramo:
“Il problema é demenzialmente diviso tra lo sciacallaggio politico ed il diffondersi, sempre più, di atteggiamenti razziali e discriminatori. Allo stato attuale qualcuno ritiene più utile quanto necessario mantenersi lontano dagli immigrati, a forza pure di violenza. Non è accettabile, moralmente parlando, un atteggiamento del genere; né tanto meno aiuta a risolvere il problema. Ovviamente chi è contagiato, sia esso straniero o connazionale, non ha colpa di quanto sta accadendo. È giusto quindi mantenere la calma ed agire con discrezione. Il virus ormai è entrato in casa nostra come ospite inquietante. Sta suscitando irrequietezza ed incute preoccupazione. Ma è davvero così pericoloso il COVID-19? Stando alle pubblicazioni di noti virologi ed alle dichiarazioni di stimati ricercatori, sovviene che, anche da un punto di vista medico-scientifico, si hanno forti perplessità e serie contraddizioni. In altre parole, anche gli uomini di scienza non sanno come trattare il problema. C’è chi parla del Coronavirus come di un’influenza un po’ più pesante rispetto a quella stagionale, con bassi indici di mortalità, e c’e chi invece ne parla come di una infezione aggressiva difficile da stanare per la mancanza di un vaccino sicuro”.
Il Ministero della Salute ha stilato una lista di prevenzioni da attuare costantemente al fine di evitare il propagarsi dell’infezione: “E’ stata raccomandata maggiore prudenza. Ovviamente le persone coinvolte nelle aree di probabili focolai attivi, è giusto che si sottopongano a quarantena. È da sciocchi allontanarsi dalle zone a rischio per semplici negligenze: così facendo si corre il rischio di compromettere la propria salute e quella degli altri. È opportuno, quindi, a tal riguardo, assumere un atteggiamento più responsabile. Creare allarmismi che poi sfociano in delle vere e proprie manifestazioni psicotiche non fa altro che peggiorare la situazione. Tutti dobbiamo collaborare. Certe misure preventive, per quanto comportino dei sacrifici, è d’obbligo attuarle. Nessuno meritava di vivere in una situazione del genere. Lontano da ogni forma di atteggiamento denigratorio, l’impegno di ognuno ad agire con razionalità contribuisce a debellare l’infezione da Coronavirus. L’invito è quello di mantenere alto il livello di guardia, attivando le misure precauzionali che vengono proposte senza eccedere in inutili allarmismi che creano solo psicosi e panico”.
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