Palma Campania, 12 Aprile – Presso la sede di via Cimitero10, Biblioteca Maria Maddalena Nappi, Palma Campania, inaugurata nel maggio 2022 dal Gruppo Archeologico Terra di Palma, guidata dall’attuale direttore ing. Luigi Sorrentino, “Giramondo Letterario”, il gruppo di lettori capitanati dal prof. Giuseppe Sorrentino e dalla responsabile della biblioteca prof.ssa Michela Buonagura, lunedì 15 aprile 2024, alle ore 18,00,ospiterà la scrittrice Sabrina Efionayi, autrice del romanzo 
“Addio a domani”. La mia incredibile storia vera “Einaudi Editore.
L’evento rientra nella serie di manifestazioni programmate in occasione del 25esimo anniversario della nascita e costituzione del G.A. con il patrocinio morale del Comune di Palma Campania, volte alla promozione della storia e della cultura del territorio. Il prof. Giuseppe Sorrentino intervisterà la scrittrice che interagirà con il pubblico presente e con una diretta fb del direttore del giornale sciscianonotizie Raffaele Ariola. Ingresso libero.
“Addio a domani” è un “romanzo sincero, potente, di una giovane donna che a soli venti anni ha vissuto molto di più di una vita” – sono le parole della quarta di copertina del libro di 181 pagine, profonde e con verità disarmanti. Si legge con trepidazione e senza riuscire a staccarsene. C’è dolore in questa storia, di lacrime mute nascoste, di sopportazione, ma anche di amicizia, amore e senso di appartenenza alla famiglia e 
riscatto. Il lettore segue Sabrina nel viaggio di crescita individuale con due mamme, quella biologica e quella adottiva. Un viaggio che percorre fin dalla nascita, grazie agli episodi che le hanno raccontato le due mamme e gli antecedenti, frutto di conversazioni con gli zii.
Glady, nigeriana è la mamma biologica. Arriva in Italia da Lagos, aveva diciannove anni. Non avrebbe voluto vendere il suo corpo, ma diventa il suo mestiere. Antonietta, ha trentotto anni, vive a Castel Volturno, un giorno si trova tra le braccia Sabrina, Gladys gliela porge disperata chiedendole di essere sua madre. Sabrina cresce tra le due madri, senza interrompere i rapporti, tra Castel Volturno, Scampia, in seguito a Prato, dove la mamma biologica si stabilisce e a Lagos presso la famiglia delle sue origini, dove le lunghe soste estive le permettono di appropriarsi della lingua, abitudini e cultura, non senza difficoltà di identità. Anni vissuti in mutismo, riservatezza, sofferenze, alla continua ricerca del suo essere, ma tanto amata e protetta da ambedue le mamme e gli altri componenti familiari.
Il libro piace per la semplicità di scrittura, per la schiettezza di sentimenti, per la denuncia di episodi, e per il sentimento di forza che vi traspare, come a voler trasmettere a quanti hanno vissuto e vivono lo stesso dramma, il grido a non mollare. Sabrina della fragilità fa un’arma per combattere la battaglia della diversità. Indubbiamente è un libro che strugge per i personaggi semplici, ma anche complessi, sensibili e fragili, come la protagonista del romanzo, protesi verso un riscatto di vita. Piace.
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“Sono un’insegnante e amo profondamente il mio lavoro. Due cose segnano la mia vita: Famiglia e Scuola. Credo nella bontà, nell’umiltà, nell’amore per il prossimo. Questi gli stimoli del mio impegno quotidiano affinché la vita sia veramente degna di essere vissuta. Amo leggere, viaggiare e preferisco scrivere”.
