Attualita'

NON SOLTANTO I GIOVANI!

Napoli, 20 Agosto – Quanto leggo nei quotidiani mi lascia sempre più di ghiaccio: ogni giorno, com’è noto, la curva dei contagi pare assumere un andamento ascendente, dunque la probabilità che scatti un nuovo lockdown si prospetta elevata.

L’insorgere di questa situazione insidiosa, egregi Lettori, è dovuto ad una cospicua pluralità di fattori, molti dei quali non vengono quasi mai menzionati dagli appartenenti alle Istituzioni, né tantomeno riportati dalle testate giornalistiche: nelle pagine di queste ultime, infatti, ricorrono frequentemente lemmi come “movida”, “giovani”, “locali”, et cetera.

Eppure domenica scorsa, mentre m’incamminavo verso la parrocchia di Santa Maria della Grotta in Praja a Mare, ho assistito ad una scena che m’ha fatto rabbrividire: una signora apparentemente distinta, vistosamente avanti negli anni, ha pensato bene di calarsi la mascherina protettiva per esibirsi in uno starnuto d’artista piuttosto forte (l’espressione onomatopeica più appropriata è, a parer mio, “etciùùùùùùùùùùùù”), senza neanche porre la mano dinanzi alle narici.

La mia reazione a questo gesto irresponsabile (seppur inconsapevole) è stata immediata: ho dunque redarguito duramente la donna in questione, facendole presente che – in virtù della sua “esperienza” – dovrebbe esser d’esempio per le generazioni future; invece……ecco la maniera in cui cascano molti asinelli: “fate ciò che dico io, ma non quel che faccio io” è la massima che anima le loro mentalità.

Ovviamente, la signora non ha prestato la minima attenzione alle parole da me pronunziate a suo indirizzo: già, perché la sua senectus l’autorizza a far cadere nell’oblio le regole di civile convivenza, scaricando de facto tutto sul groppone dei giovani.

Non è la prima volta che mi capita di ravvisare connotati d’inciviltà in azioni compiute da chi dovrebbe far da guida ai cives di domani.

Cittadini ed Istituzioni, apriamo gli occhi, per Giunone: la colpa per la repentina risalita dei contagi da Covid-19 non va ascritta in toto alla nostra gioventù (composta perdipiù da persone mature e responsabili), già eccessivamente gravata dal fardello dell’incertezza riguardo all’avvenire!

Chiudere i locali ove il rischio di infezione si prospetta elevato è, secondo me, più che giusto: condivido dunque la decisione, assunta dall’Esecutivo e poi confermata dal T.A.R. Lazio, di imporre lo stop ai locali da ballo, luoghi ove gli assembramenti – per ragioni intuibili a colpo d’occhio – sono all’ordine del giorno; ma non è parimenti equo tenere discorsi (intelligenti pauca) tesi ad umiliare i giovani, ricorrendo a spropositate generalizzazioni che ne ledono lapalissianamente la dignità.

L’indisciplina prescinde, quindi, dall’anno di nascita!

A questo punto, c’è solo da auspicare che l’intera popolazione, mossa da uno spirito collaborativo fuori del comune, si sforzi affinché questa terribile pandemia tramonti; ma, per fare ciò, occorre essere pronti ad una serie di rinunzie, cosa decisamente non facile di questi tempi.

Sperem!

Adriano Spagnuolo Vigorita

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