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Napoli, Quartiere Barra: Successo per la 197esima Festa dei Gigli

Napoli, 5 Ottobre – La Città di Napoli, nel suo grande patrimonio naturale e culturale, storico e architettonico, della musica e delle tradizioni popolari, da 197 anni annovera la Festa dei Gigli di Barra.

«Questa tipologia di manifestazione religiosa -ha affermato il sociologo Antonio Castaldo- che impiega strutture in legno di pioppo, abete castagno, assemblate con chiodi forgiati, perni e dadi, a forma di obelisco, alti di 25 metri, pesanti 50 quintali, portate a spalle di 128 uomini, in una speciale coreografia, accompagnati da musiche e canti, così formalmente stabilizzatasi, nell’evoluzione millenaria, dai cerimoniali blocchi di pietra, dolmen e menhir ai mobilizzati ad energia umana toselli, poi cataletti, quindi torri a forma di piramide ed infine obelischi come negli ultimi due tre secoli del secondo millennio, dopo Cristo, ha avuto origine nel V secolo dopo Cristo a Nola per onorare San Paolino (Ponzio Anicio Meropio Paolino nato a Bordeaux nel 355 e morto Nola, 22 giugno 431). Dal 2013, La Festa dei Gigli di Nola è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’UNESCO».

Una delle prime testimonianze documentate è quella di Ferdinand Gregorovius che nel 1848 nella sua opera “Passeggiate in Campania e Puglia” così scriveva: «Mi si era parlato a Napoli della festa di San Paolino a Nola e mi si era anche assicurato che meritava di essere veduta. Ero appena entrato a Nola che mi colpì la vista una strana cosa, della quale non avevo ombra d’idea e che mi fece dubitare di trovarmi piuttosto nelle Indie, od al Giappone, che in Italia, nella Campania. Vidi una specie di torre, alta, sottile, tutta ornata di carta rossa, di dorature, di fregi d’argento, portata sulle spalle da uomini. Era divisa in cinque ordini, a piani, a colonne, decorata di frontespizi, di archi, di cornici, di nicchie, di figure e coperta ai due lati di numerose bandiere. Giunta poi ogni torre davanti alla cattedrale, incominciava uno strano spettacolo, imperocché ognuna di quelle moli grandiose si dava a ballare a suon di musica. Precedeva i portatori un uomo con un bastone, il quale batteva il tempo, e le torri seguivano quello. Il colosso oscillava e sembrava ad ogni istante che volesse perdere l’equilibrio e cadere; tutte le figure si muovevano, le bandiere sventolavano; era un colpo d’occhio fantastico».

Da Nola tale modalità di giubilo è stata adottata da altre comunità delle province di Napoli e Terra di Lavoro: a Barra dal 1822, per Sant’Anna e Sant’Antonio di Padova; a Crispano dal 1867, per la Madonna del Buon Consiglio; a Brusciano dal 1875, per Sant’Antonio di Padova; a Casavatore dal 1896, per San Giovanni Battista; a Villaricca dagli inizi del 1900, per San Rocco. In provincia di Caserta, a Recale dal 1887 si fa e si balla il Giglio per Sant’Antimo. In questi ultimi anni altre realtà minori del Napoletano, come Cimitile, Mariglianella, Castello di Cisterna, Marigliano si stanno cimentando nella “Ballata dei Gigli” per un difficile attecchimento di una tradizione che, a dirla tutta, abbisogna di una storia, una cultura, una passione e un universale comunitario riconoscimento simbolico, fisico e spirituale della peculiare forma di festeggiamento che prevede l’impiego di portentose “macchine votive a spalla”.

A Barra la “Ballata dei Gigli in Onore di Sant’Antonio” svolta domenica, 29 settembre 2019, ha visto procedere lungo il percorso processionale, in onore di Sant’Antonio di Padova, sei Gigli promossi e gestiti da altrettanti associazioni culturali onlus.

Fra i tantissimi visitatori vi era il sociologo e giornalista Antonio Castaldo che ha ripreso, per IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, alcuni momenti della magnifica “Ballata dei Gigli Barresi” così come si sono presentati al suo sguardo di studioso della Festa dei Gigli in Campania, e postati, collaborato da Giuseppe Pio De Falco, come documenti di antropologia visuale sul web ai corrispondenti indirizzi come di seguito indicati e prima ancora di farlo è giusto riconoscere fra gli altri studiosi di Barra l’alacre lavoro di studio, promozione salvaguardia svolto da Elisabetta Nappo con pubblicazione di libri ed periodico “Obiettivo Folklore”.

 

Ma ecco la “Festa dei Gigli di Barra” che per l’anno 2019, ha colto il successo con la Ballata dei 6 Gigli prodotti da: Associazione “Passione Infinita” con la “Paranza Volontari Bruscianesi”; https://www.youtube.com/watch?v=HkLHfu512Qk&feature=youtu.be .

Associazione “Ciro Giovanni Scotti A’ Papera” e “Paranza Barrese Amici Miei di Leopoldo Scotti”;   https://www.youtube.com/watch?v=LolDErq8sAI&feature=youtu.be .

Associazione “Formidabile” e “Paranza Barrese La Formidabile di Raffaele Maddaluno”;https://www.youtube.com/watch?v=yQSHko2Xjow&feature=youtu.be .

Associazione “Bisignano Show” e “Paranza Barrese la Mondiale di Salvatore Battaglia”; https://www.youtube.com/watch?v=j86g2esqEJY&feature=youtu.be .

Associazione “New Project” e “Paranza Barrese L’Insuperabile di Massimo Ambrosiano”;https://www.youtube.com/watch?v=afwaorAmVSE&feature=youtu.be.

Associazione “Parthenope” e “Paranza Barrese Parthenope di Gennaro Caiazzo”. https://www.youtube.com/watch?v=C9mRgbJ6k1I&feature=youtu.be .

Tutti protagonisti del successo della 197esima edizione della “Ballata dei Gigli di Barra”.

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