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Napoli-Inter 3-1, gol e spettacolo al Maradona: gli azzurri stendono l’Inter

Napoli, 21 Maggio – I neo campioni d’Italia ritrovano smalto e convinzione e si prendono la soddisfazione di sconfiggere con il risultato 3-1 anche l’Inter, l’unica squadra che fino a ora era imbattuta nelle sfide di campionato con gli azzurri. Simone Inzaghi decide di giocarsela solo in difesa e alla lunga, complice anche l’espulsione di Gagliardini per doppia ammonizione che costringe la sua squadra a giocare in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo, viene punito con una sconfitta meritata proprio per l’atteggiamento rinunciatario con il quale viene affrontata la partita e che può creare qualche problema ai nerazzurri nella lotta per la qualificazione Champions.

Spalletti manda in campo la formazione migliore possibile, con Olivera sulla fascia sinistra della difesa e Elmas che completa a destra il tridente a sostegno di Osimhen. Inzaghi fa respirare un buon numero di titolari, in vista della finale Champions di Istanbul, mandando in panchina fra gli altri Dimarco, Dumfries, Calhanoglu, Dzeko e Martinez. L’allenatore dei nerazzurri piazza la sua squadra nella propria metà campo con l’ordine tassativo di pensare principalmente a contenere le offensive del Napoli e a chiudere tutte le linee di passaggio per gli attaccanti di Spalletti. 

Un monologo quello del Napoli che sfiora il gol con Osimhen e Anguissa ma riesce a concludere raramente a rete proprio per la densità delle presenze degli avversari davanti a Onana. La situazione cambia al 41′ quando Gagliardini, che al 19′ era già stato ammonito per un fallo su Di Lorenzo, abbatte Anguissa e viene espulso per doppia ammonizione. Nella ripresa, infatti, l’atteggiamento di chiusura dell’Inter si fa ancora più accentuato e il Napoli, grazie anche alla superiorità numerica si fa sempre più minaccioso. Il gol del vantaggio arriva al 21′ con Anguissa che servito da Zielinski conclude in rete dopo una giravolta. Inzaghi sembra risvegliarsi e con una serie di sostituzioni punta a riequilibrare la gara.

In effetti, sia pure in maniera un po’ casuale l’Inter trova il pareggio al 36′ con Lukaku che devia in rete un suggerimento di Dimarco da sinistra. Il Napoli, però, non si arrende e si riversa ancora in avanti. Al 39′ Di Loenzo riporta in vantaggio la sua squadra con una parabola di sinistro tiro dalla distanza che si insacca nel set alla destra di Onana. L’Inter tenta il tutto per tutto e viene punita allo scadere del recupero in contropiede da  Gianluca Gaetano, classe 2000, napoletano di Cimitile, che fissa il punteggio sul 3-1. Un risultato che dà la stura a una nuova festa dei tifosi e che punisce un’Inter troppo prudente, impaurita e rinunciataria.

Luciano Spalletti ai microfoni di Dazon: “Stasera era un match davvero stimolante, vuoi perchè avevamo contro la finalista di Champions e ci tenevamo a dimostrare che tutto ciò che abbiamo realizzato non era frutto di un periodo ma di grande qualità per tutto il percorso del campionato. Poi l’Inter era l’unica squadra che non avevamo battuto, Tutto questo era molto importante per i numeri che danno prestigio al campionato che abbiamo fatto”.

Il tecnico azzurro risponde con chiarezza anche alla domanda sul suo futuro: “La squadra non ha bisogno di niente e di nessuno, è stata costruita magistralmente dal presidente e da Giuntoli con inserimenti mirati di ragazzi funzionali alla squadra. E’ necessario dunque cuore, qualità e disponibilità al sacrificio per acquisire quell’autostima che poi fa sempre la differenza di credere di poter mettere il muso davanti a tutti. Il mio futuro? Non sto aspettando niente, è tutto definito. C’è solo da dirlo. Ho convenuto con il presidente su quanto dire. Non c’è stata alcuna trattativa. da quella cena siamo usciti con tutto apposto”.

Poi la risposta alla domanda fatta a Spalletti sul nervosismo di Osimhen alla sostituzione: “Le esigenze sono quelle che lui deve fare il centravanti che ha sempre fatto. Si può arrabbiare ma non è sempre colpa dell’allenatore quando si sostituisce un calciatore. E’ ovvio che gli attaccanti vivono per il gol. Se si è al di sotto delle proprie possibilità, come in questa settimana che ha avuto l’influenza poi sabato mattina è andato a Roma a prendersi la patente. Ognuno va a parare dove gli pare. Gaetano è un calciatore fortissimo, vedrete che carriera che farà. La convinzione di molti è che senza un calciatore non si possa giocare. Il possesso palla conta nel calcio. Se infatti li fai sbattere a destra e a sinistra, facendo sprecare energie agli avversari è più facile che trovi le soluzioni giuste. Condurre il gioco e non fare un calcio d’attesa che di per sè è molto più semplice”.

L’autore dell’eurogol il capitano Di Lorenzo spiega ai microfoni di Dazon la dinamica dell’azione: “Ho ricevuto palla dalla trequarti con un passaggio di Frank e ho provato il tiro, per fortuna è andato bene. Ci tenevamo a battere l’Inter finalista di Champions che era l’unica che ci mancava e ne avevamo parlato tra noi di questa opportunità”. Poi la dedica a mister Spalletti: “Il mister è molto importante per me, per noi. La dedica per il gol realizzato va anche ai nostri tifosi. Oggi lo stadio ancora una volta era pieno e questa vittoria è per loro”. Infine uno sguardo al futuro: “A Napoli sto benissimo, sono qui da tanti anni e quest’anno abbiamo realizzato un’impresa straordinaria”.

Classe 2000, Gianluca Gaetano, originario di Cimitile, uno dei due napoletani in rosa, esprime a Dazon tutta la sua gioia: “Lo scudetto è stata un’emozione incredibile che rimarrà per sempre indelebile. Questo gruppo mi ha sempre coccolato fin dal 2019. Spalletti dice che sono fortissimo? In verità me lo dice tutti i giorni. Sono felice per il gol.  Una emozione fantastica segnare nell’anno di questo strardinario scudetto. Sono stato intelligente nel dare palla a Simeone per poi farmela ridare”.

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