Napoli, 26 Settembre – Dal 23 settembre nei cinema si propone al pubblico il film “Benvenuti in casa Esposito”, la commedia di Gianluca Ansanelli con protagonista Giovanni Esposito. Il cast al completo era presente al Cinema Metropolitan di Napoli, dove c’è stata la prima di presentazione; grande entusiasmo e consenso all’ingresso, già prima della proiezione, con pubblico in attesa per salutare i protagonisti del film. Presente per l’occasione Pino Imperatore, autore del libro dal quale è tratto il film. La trama racconta la storia di un personaggio che fa un tipo di mestiere, ammesso che lo sia, che non potrebbe fare.
La storia è intrisa di sottile ironia a tratti di comicità quando si parla di un fenomeno sociale come la camorrista. Il protagonista è un tipo troppo buono per il mondo del crimine! Alterne vicende portano al fidanzamento della figlia di Tonino, questo il nome del protagonista, con il figlio di un magistrato che è proprio quello che conduce indagini nei riguardi del boss dal quale dipende. Il contesto dove avviene l’azione è tragicomico in uno scenario che è la città di Napoli; forse luogo ideale per raccontare una qualsiasi storia cinematografica quasi un set a cielo aperto. In una nota di regia: Tonino Esposito, antieroe comico per eccellenza, è impacciato, goffo, ingenuo e intimamente convinto di essere un duro, ma nel corso del film maturerà un dubbio; chi è veramente? Un “cattivo” come lo avrebbe voluto suo padre o un “buono” come suggerisce la madre? Il bene e il male sono due anime che convivono nel racconto a ogni livello, nel protagonista ma anche nel suo nucleo familiare. Se Tonino, infatti, ambisce a seguire le orme di suo padre, Tina, sua figlia, disprezza profondamente la cultura dell’illegalità da cui proviene. E allo stesso modo si contrappongono le due nonne: Assunta, che si dispera quando scopre che sua nipote frequenta il figlio di un magistrato, e Manuela, una donna per bene che ha accettato di vivere accanto ad un criminale solo per amore di suo figlio. Leggendo le pagine di Pino Imperatore sono rimasto affascinato dai personaggi del libro, e ho cercato di dargli una dimensione filmica, concentrandomi maggiormente sul rapporto padre figlia, che è stato arricchito di elementi narrativi inediti rispetto al romanzo…
In sintesi Tonino è il figlio di Don Esposito, rinomato boss. Alla morte del padre il ruolo di capozona del Rione Sanità è affidato non a lui, che “non ha le qualità”, ma a Don Pietro De Luca, un essere senza scrupoli. Tuttavia Don Pietro ha giurato di prendersi cura di quel suo figlio del sistema; gli passa un rilevante vitalizio. A Tonino è affidato il compito di occuparsi dei commercianti del quartiere; combina continui inconvenienti, con la complicità dal fedele amico Enzuccio. Don Pietro gli offre ancor di più un congruo vitalizio purché abbandoni quell’attività. Non va meglio l’accoglienza di un celebre narcotrafficante in arrivo dal Messico. Nomi importanti compongono il cast: Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Nunzia Schiano e Betti Pedrazzi, cui si aggiunge Antonio Orefice nel ruolo di Enzuccio.
Un film dove alla risata diviene l’arma per eccellenza ed è utilizzata per esorcizzare uno dei mali più sgradevoli del nostro tempo: il fenomeno gomorra. Non poteva mancare il lato riguardante l’esoterismo di Napoli: una città intrisa di richiami di tal genere. Il protagonista, interpretato da Giovanni Esposito, si reca spesso al cimitero delle Fontanelle; lì ritrova se stesso; forse quello vero! Il teschio adottato apparteneva a un antico capitano spagnolo e l’anima di quest’ultimo, misteriosamente, gli parla; consiglia rimprovera. Sicuramente è un parlare a se stesso di una coscienza che vuol dire la sua; cerca un ruolo tra famiglia e condizione sociale. Il teschio, in una sequenza, gli fa un occhiolino d’incoraggiamento; solo lui, Tonino Esposito lo percepisce! Una corrispondenza che non è per tutti i comuni mortali.
Antonio Romano
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