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La tradizione del gioco in Campania

Napoli, 9 Febbraio – Il nostro Paese è sicuramente uno dei più legati alla tradizione del gioco, nonostante ci siano alcune Regioni che possono vantare un legame ancor più intimo con quest’aspetto culturale. Tra queste, non manca la Campania, che più di tutte è associata al gioco, alla creatività e alle serate passate in compagnia di amici e familiari con un mazzo di carte. Di giochi tipicamente campani o molto diffusi nella Regione ne esistono molti: quali sono e di che tipo di giochi si tratta?

I giochi di carte

Tra i giochi più diffusi in Campania, quelli di carte rappresentano sicuramente una grossa fetta. Che sia durante le festività o durante una semplice serata in famiglia, una partita a carte è sempre ben accetta in Campania. Uno dei giochi di carte più noti è molto probabilmente quello della scopa, seguito dal tresette e dal sette e mezzo. Il primo, come molti sapranno, può essere giocato da un minimo di due fino a un massimo di sei giocatori, divisi in due squadre da tre. L’obiettivo, in questo caso, è quello di prendere più carte possibile e di fare punti con la scopa, ossia prendendo l’ultima carta rimasta sul tavolo e, nel caso non lo si possa fare, impedire che lo facciano gli altri calando sul tavolo una carta alta. Nel caso del tressette, invece, l’obiettivo è quello di accumulare punti scartando le carte dello stesso seme, a partire dal giocatore che possiede il quattro di denari. A raccogliere le carte è il giocatore che possiede la carta dal valore più alto in ciascuna mano. Se non si possiede alcuna carta di quel seme, è possibile giocarne anche un’altra: in quel caso, però, avendo già la certezza di non poter raccogliere, si calerà la carta dal valore più basso. Più simile a un gioco d’azzardo, e in particolare al blackjack, è invece il sette e mezzo, il cui obiettivo è quello di raggiungere, senza superarlo, il punteggio di sette e mezzo, così come nel blackjack l’obiettivo è quello di battere il banco avvicinandosi il più possibile al 21.

I giochi d’azzardo

La passione dei campani per il gioco d’azzardo non si riduce al gioco del sette e mezzo, ma riguarda anche molte altre tipologie di intrattenimento. Negli ultimi anni, infatti, come riportato dall’Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco (AGIMEG), la Campania si è sempre posizionata ai primi posti per la spesa nel gioco d’azzardo, registrando anche un aumento per le modalità di intrattenimento digitale e per le scommesse sportive virtuali. Ad aver registrato un incremento sarebbe stata, in particolare, la roulette, soprattutto nella sua versione online. Lo scopo di questo gioco, come spiegato sulla piattaforma di Betway Casino, è quello di scommettere su qualsiasi numero, colore o combinazione di numeri al fine di indovinare su quale casella si fermerà la pallina. Un gioco di fortuna, quindi, ma soprattutto di strategia, proprio come la maggior parte dei giochi d’azzardo. Sempre sulla strategia è basato anche il gioco del poker, che fa spesso da protagonista nelle serate tra amici in Campania. Il poker, così come il sette e mezzo e il blackjack, è un gioco di carte dalle molte varianti, il cui scopo è quello di fare in modo di avere una mano migliore di quella degli altri giocatori alla fine del turno. A ogni mano, si può scegliere di scartare due delle carte che già si hanno e di pescarne altre due, o di tenere ciò che già si ha. Dopo il primo giro di puntate, le carte di tutti i giocatori vengono scoperte: chi ha la combinazione di carte più forte, raccoglie tutto quanto scommesso in precedenza.

I giochi da tavolo

In ultimo, soprattutto durante le festività, in Campania non mancano di certo i giochi da tavolo. Uno dei più rappresentativi delle vacanze natalizie è sicuramente la tombola, la cui diffusione è da ricondursi al XVIII secolo a seguito di uno storico litigio tra il re di Napoli, Carlo di Borbone III, e il frate domenicano Gregorio Maria Rocco. Come spiegato in un articolo di Focus Junior, il gioco del lotto era molto conosciuto e praticato a quel tempo, tanto da spingere il re a volerne la legalizzazione. Allo stesso tempo, però, frate Gregorio Maria Rocco temeva che la legalizzazione del gioco potesse allontanare i fedeli dalla preghiera, così da spingere il re a impedire che si giocasse almeno durante le festività natalizie. Gli abitanti del Regno, però, non erano certo disposti a smettere di giocare, tanto da continuare a farlo in famiglia, di nascosto da occhi indiscreti. È proprio dall’antico gioco del lotto, quindi, e da questo divieto, che si è diffusa l’abitudine di giocare a tombola durante le feste natalizie. Un altro gioco tipico delle vacanze di Natale e molto diffuso in Campania è il Mercante in fiera, il cui obiettivo è quello di rimanere con una o più carte in mano corrispondenti a uno dei premi finali. Importante, quindi, è scegliere come investire sulle carte messe all’asta dal mercante, sperando di avere la giusta dose di fortuna. Come nel caso della tombola, anche il Mercante in fiera potrebbe essersi diffuso a partire dalla fine del XVIII secolo, ma solo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento si sarebbe diffuso con le carte che conosciamo ancora oggi.

In Campania, come evidente, non manca la passione per il gioco: dai giochi tipici delle festività ai più comuni giochi di carte, fino ad arrivare al gioco d’azzardo, che sia tra amici o in rete.

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