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SONDAGGIO – Un uomo su due non ammette i propri errori

Napoli, 11 Ottobre – Un uomo su due non riconosce mai i propri errori e ammette di non fare mai autocritica. Lo dice una ricerca del portale di marketing e adv Spot and Web (https://www.spotandweb.it/news/860161/un-uomo-su-due-non-ammette-i-propri-errori.html) realizzata in occasione dell’uscita del libro “Alzati e sbaglia. Come cogliere l’opportunità che si cela in ogni sbaglio”, scritto da Veronica Pitea (Presidente di ACEPER) e Simone Ruffinatto ed edito da BookNess, in cui gli autori provano a dimostrarci, in base a quella che è stata la loro esperienza, come per raggiungere obiettivi nella vita, sia privata che lavorativa, non si possa prescindere dal fare errori, dallo sbagliare e dal riconoscere le proprie colpe e manchevolezze.

Veronica Pitea

Ebbene, dallo studio a risposta multipla, condotto su un campione di 654 uomini e donne italiani di età compresa tra i 18 e i 70 anni, si evince che solo un italiano maschio su due ammette i propri errori. Curiosamente è la fascia più giovane, in particolare tra i 25 e i 35 anni, a riconoscere con maggior frequenza i propri sbagli, specificando che li hanno fatti “in diverse occasioni”; situazione opposta tra gli over 50 che hanno ammesso le loro mancanze solo una volta nella vita.

Dalla ricerca emerge che gli errori vengono confessati per lo più nelle seguenti occasioni: dopo un litigio col proprio partner (45% dei casi); nell’aver commesso un errore con i propri figli (38%); dopo un rimprovero sul lavoro (30%); dopo aver perso una previsione calcistica (22%); nell’aver sbagliato a votare un partito o una persona (17%); nell’aver valutato in maniera errata la sincerità di un amico (11%).

Chi tendenzialmente è più restio ad ammettere i propri errori sono i maschi. Perché? Secondo gli intervistati: è un sintomo di debolezza (75%); è un atteggiamento poco virile (64%); gli errori vanno ammessi “in privato” (48%); “perderei la stima dei miei figli” (42%); l’autocritica si addice più alle donne (31%); condiziona negativamente l’autostima (27%). Solo il 10% della popolazione maschile ritiene che gli sbagli siano un’opportunità.

L’autocritica per gli uomini è sintomo di intelligenza (25%); migliora i rapporti con la coniuge/compagna (22%); migliora i rapporti con i figli (20%); dimostra flessibilità (18%); nel lavoro serve a crescere (18%); migliora i rapporti umani (17%).

Per le donne invece: “l’autocritica mi fa crescere” (44%); “non lede la mia autostima” (37%); fa avanzare in carriera (33%); migliora i rapporti con le amiche (32%); migliora le condizioni sul lavoro (28%); “non condiziona la stima dei miei figli” (25%); migliora il rapporto con il partner (21%); “mi fa sentire meglio psicologicamente” (16%).

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