Napoli, 12 Settembre – Una malattia che colpisce frequentemente i denti e che ha bisogno di cure e di attenzione da parte di un odontoiatra è sicuramente la parodontite. Questa malattia in realtà è molto più comune di quanto si pensi. Infatti, ne soffre un italiano su due sopra i 35 anni e colpisce di frequente le persone anziane, ad esempio coloro che hanno più di 65 anni.
Quando si è affetti da una forma grave di piorrea o parodontite è molto importante l’intervento da parte del dentista. Questo vuol dire che bisogna rivolgersi il prima possibile a un centro dentistico per sottoporsi agli interventi richiesti come la chirurgia parodontale.
In realtà la chirurgia parodontale non è l’unica strada che si può intraprendere, infatti, ci sono delle nuove soluzioni pensate per riuscire a migliorare il benessere dei denti e contrastare questo problema.
Proprio riguardo la chirurgia, in questi giorni in tanti stanno parlando dello studio dentistico EDN in merito alle soluzioni adottate per risolvere totalmente anche in assenza di intervento, offrendo peraltro una panoramica chiara su cura e costi della piorrea sul sito www.excellencedentalnetwork.com.
La terapia parodontale prima dell’intervento
In molti sono spaventati dall’intervento chirurgico in quanto questo potrebbe essere doloroso. Bisogna però sapere che prima di sottoporsi eventualmente alla chirurgia ci sono alcune terapie alle quali è necessario sottoporsi. Nello specifico, la terapia parodontale prevede prima dell’intervento una fase attiva che serve a migliorare l’igiene orale e rimuovere il tartaro e la placca in eccesso.
In questo caso, l’igienista mentale procede alla rimozione della placca e del tartaro dal professionista odontoiatra o igienista, che in questo modo può tenere sotto controllo al meglio l’infiammazione causata dalla parodontite.
Dopo questo primo intervento, come sottolineato anche dall’Università di Ferrara in uno spazio dedicato alla chirurgia per la parodontite, è possibile dover svolgere l’intervento per riuscire a risolvere i danni che sono ormai stati causati ai tessuti che non riescono più a supportare in modo corretto il dente.
Come funziona la chirurgia parodontale? Fa male?
Quando si parla di chirurgia parodontale si ha un po’ di paura. La preoccupazione principale è quella di soffrire durante e dopo l’esecuzione dell’intervento. Questo perché non si conosce a fondo come funziona e in che modo il dentista agisce sul problema.
In realtà grazie a nuove tecniche e strumenti oggi è possibile intervenire in modo mirato e meno invasivo attraverso delle modalità che garantiscono al paziente un intervento indolore e tempi di guarigione più ridotti rispetto al passato.
Innanzi tutto, bisogna considerare che durante l’intervento non si sente dolore perché questo si esegue esclusivamente con l’anestesia locale, la stessa che viene impiegata anche per altre cure odontoiatriche come le devitalizzazioni e le otturazioni.
Solo dopo l’anestesia il dentista inizia a operare svolgendo delle piccolissime incisioni di pochi millimetri solo su un lato del dente al fine di andare a rigenerare correttamente i tessuti ossei e quelli gengivali.
Anche quando bisogna lavorare in zone più estese dato il coinvolgimento di diversi denti, esistono oggi delle nuove tecniche di preservazione delle fibre che dimostrano come sia possibile dare meno problematiche possibili ai pazienti anche dopo l’intervento.
Secondo gli studi condotti da parte di alcune università, come il gruppo di ricerca dell’Università di Firenze e di Torino, è possibile verificare come gli approcci moderni alla chirurgia parodontale si traducono in una riduzione della sensibilità, del dolore e anche dell’uso di medicinali antidolorifici dopo essersi sottoposti all’intervento.
Questo vuol dire che gli interventi per la parodontite sono sempre meno dolorosi in fase post-operatoria e meno invasivi durante la chirurgia. Ciò non toglie che il consiglio è quello di svolgere la giusta prevenzione con un’attenta cura dentale al fine di evitare problematiche come la piorrea.
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