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Incendi e disastri in Italia, ora un grande piano idrogeologico di prevenzione

Giuseppe Doronzo (geologo e Vice Presidente Nazionale AIPIN) : “Nel SOLO 2022 il nostro territorio è stato interessato da incendi di medie e grandi estensioni (superiori all’ettaro) per più di 68500 ettari (ha), superficie pari quasi all’estensione del Parco Nazionale Gran Paradiso. A livello regionale, in Sicilia oltre il 50% del totale nazionale di territorio incendiato (più di 35.000 ha) ed è risultata anche la regione che ha subito più danni in termini di superficie bruciata forestale (4.437 ha)!”.

Integrare il sistema di Protezione civile con uno di Prevenzione Civile. (AIPIN Associazione Italiana Ingegneria Naturalistica)

Federico Preti (Presidente Nazionale Associazione Italiana Ingegneria Naturalistica – AIPIN) : “AIPIN ha inoltre individuato diverse linee di finanziamento del PNRR, disponibili ad essere indirizzate verso interventi di rinaturazione, infrastrutture verdi, incremento biodiversità, resilienza al cambiamento climatico, sia in ambito urbano che extraurbano (agricoltura, foreste, fiumi, coste, etc.)!”.

Napoli, 31 Luglio – “In questi giorni abbiamo assistito ad un qualcosa di molto forte. Siti naturalistici, abitati, siti culturali in Sicilia e anche in altre regioni del Sud sono stati duramente colpiti. Come le esperienze pregresse ci hanno insegnato gli incendi di questi giorni possono essere lo scenario ove, stante il cambiamento climatico e i prossimi intensi eventi pluviometrici concentrati, potrebbe innescarsi un diffuso dissesto idrogeologico. Bisogna anche essere chiari con la pubblica opinione; nella maggior parte dei casi non si tratta di calamità naturali ma di eventi naturali che con un “territorio fragile” si trasformano in vere e proprie tragedie! ”. Lo ha affermato Giuseppe Doronzo , Vice Presidente Nazionale dell’Associzione Italiana di Ingegneria Naturalistica – AIPIN.

“Nel SOLO 2022  il nostro territorio è stato interessato da incendi di medie e grandi estensioni (superiori all’ettaro) per più di 68500 ettari (ha), superficie pari quasi all’estensione del Parco Nazionale Gran Paradiso. Anche se questa superficie rappresenta meno della metà di quanto bruciato l’anno precedente (40%), il dato è comunque superiore al valore medio delle aree bruciate annualmente in Italia negli ultimi 10 anni, tra il 2012 e il 2021 (55000 ha). A livello regionale, in Sicilia oltre il 50% del totale nazionale di territorio incendiato (più di 35.000 ha) – ha continuato Doronzo – ed è risultata anche la regione che ha subito più danni in termini di superficie bruciata forestale (4.437 ha). Sono state interessate coperture boschive anche in Calabria (più di 1800 ha), Lazio (più di 1300 ha), Campania e Toscana (quasi 1100 ha), Piemonte e Friuli-Venezia Giulia (circa 1000 ha).

Leggendo le dichiarazioni del Presidente del Governo, Giorgia Meloni: “Incendi e disastri legati al meteo hanno messo a dura prova l’Italia. Ora un grande piano idrogeologico di prevenzione” pare arrivato, come AIPIN auspica da anni, l’inizio di una gestione non più improprio del territorio. Noi come AIPIN riaffermiamo la centralità della corretta gestione del territorio sia per la prevenzione/manutenzione dei rischi ma anche per la riqualificazione del paesaggio che appare oramai inderogabile . Le sistemazioni con tecniche di Ingegneria Naturalistica, e più in generale quelle NBS, ben si prestano ad un approccio positivo e sostenibile per la mitigazione del Rischio idrogeologico e riqualificazione ambientale”.

Il 94% dei comuni è soggetto ad erosione costiera.

“Il 94% dei comuni italiani è a rischio dissesto e soggetto ad erosione costiera e oltre 8 milioni di persone abitano nelle aree ad alta pericolosità, secondo il rapporto 2021 dell’Ispra “Dissesto idrogeologico in Italia”. Segnali positivi arrivano dalle coste italiane: “dopo 20 anni, a fronte di numerosi interventi di protezione, i litorali in avanzamento sono superiori a quelli in arretramento”. Nel 2021, oltre 540 mila famiglie e 1.300.000 abitanti vivono in zone a rischio frane, mentre sono circa 3 milioni di famiglie e quasi 7 milioni gli abitanti residenti in aree a rischio alluvione. Le regioni con i valori più elevati di popolazione nelle aree a rischio frane e alluvioni sono Emilia-Romagna (quasi 3 milioni di abitanti a rischio), Toscana (oltre 1 milione), Campania (oltre 580 mila), Veneto (quasi 575 mila), Lombardia (oltre 475 mila), e Liguria (oltre 366 mila).

E’ noto come – ha proseguito Giuseppe Doronzo , VicePresidente AIPIN – il comportamento dei versanti e dei torrenti, fiumi, ecc viene stravolto quando la copertura vegetale viene devastata dagli incendi che, provocando la distruzione della vegetazione, determinano la formazione di uno strato di cenere finissima che rende momentaneamente impermeabile la superficie del suolo in occasione di violente piogge. Nei successivi eventi piovosi intensi, intensi e concentarti (tipici di questo periodo di cambiamento climatico), provoca lo scorrimento superficiale delle acque piovane e l’innesco di fenomeni erosivi che modificano le condizioni di stabilità. Per non parlare dell’incendio che inibisce l’azione di ancoraggio del sistema pianta-suolo-roccia con i conseguenti disseti idrogeologici che si attivano con l’incremento del rischio per l’ambiente antropizzato ubicato a valle delle zone percorse dal fuoco, anche dopo lo spegnimento degli incendi”.

Interviene il Presidente Nazionale dell’AIPIN. .

“A valle degli ennesimi eventi calamitosi in Emilia Romagna, – ha dichiarato Federico Preti Presidente AIPIN – ed altre regioni italiane, AIPIN ha condiviso l’impegno a collaborare fattivamente con le Istituzioni mettendo a disposizione le proprie competenze e professionalità in tema di mitigazione del rischio idrogeologico e rigenerazione ecosistemica dei territori degradati.

C’è la necessità di integrare il sistema di Protezione civile con uno di Prevenzione Civile, e da subito supportare i processi di “riparazione dei danni” mettendo in campo, oltre le risorse economiche, anche le necessarie risorse umane, appositamente formate e organizzate attraverso percorsi di accompagnamento e formativi. Siamo su tutto il territorio nazionale e rendiamo quindi disponibili le professionalità interne in relazione alle diverse esigenze ed a sviluppare corsi e cantieri didattici diffusi sul territorio nazionale, a partire dalle aree a maggiore pericolosità per frane e alluvioni con particolare riferimento alle aree percorse da fuoco.

AIPIN ha inoltre individuato diverse linee di finanziamento del PNRR, disponibili ad essere indirizzate verso interventi di rinaturazione, infrastrutture verdi, incremento biodiversità, resilienza al cambiamento climatico, sia in ambito urbano che extraurbano (agricoltura, foreste, fiumi, coste, etc.). Tutti attivabili – e con celerità- attraverso task force che impieghino IN-NBS quali tecniche multifunzionali a basso costo e alto effetto rigenerativo per la resilienza dei nostri territori”.

AIPIN, così come dichiarato da Federico Preti Presidente AIPIN, si propone quindi partner operativo anche per l’attivazione di scuole-laboratorio (learning by doing) che aggancino giovani per farne i “futuri tecnici del territorio” favoriscano il nascere di economie green. Una grande opera di presidio, cura e restauro del nostri territori per il benessere sociale ed economico delle nostre popolazioni, consapevoli che la manutenzione ordinaria o Prevenzione Civile costerà molto meno (un settimo) degli interventi straordinari e di Protezione civile”.

“Nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna sono già stati effettuati sopralluoghi a Faenza e a Modigliana – ha concluso Preti – dove sono già in programma collaborazioni con tecnici e amministratori locali, autofinanziate da AIPIN. Saranno in particolare proposti e realizzati interventi innovativi di Ingegneria Naturalistica. In Sicilia AIPIN ha in corso un protocollo con ANCI Sicilia, Università di Palermo, SIEP IALE per convegni e attività in tema di dissesto idrogeologico e prevenzione del rischio idraulico urbano. ribadisce la necessità di integrare il sistema di Protezione civile con uno di Prevenzione Civile, e da subito supportare i processi di “riparazione dei danni” mettendo in campo, oltre le risorse economiche, anche le necessarie risorse umane. AIPIN ha inoltre individuato diverse linee di finanziamento del PNRR, disponibili ad essere indirizzate verso interventi di rinaturazione, infrastrutture verdi, incremento biodiversità, resilienza al cambiamento climatico”.

In Emilia – Romagna realizzeremo innovativi interventi di Ingegneria Naturalistica. Nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna sono già stati effettuati sopralluoghi a Faenza e a Modigliana, dove sono già in programma collaborazioni con tecnici e amministratori locali, autofinanziate da AIPIN. Saranno in particolare proposti e realizzati interventi innovativi di Ingegneria Naturalistica come NBS (cfr. Manuale IN2.0, stampato a cura della Regione Toscana). In Sicilia l’Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica – AIPIN ha in corso un protocollo d’intesa con ANCI Sicilia, Università di Palermo, SIEP IALE per convegni e attività in tema di dissesto idrogeologico e prevenzione del rischio idraulico urbano. Siamo su tutto il territorio nazionale italiano con i nostri esperti sul campo. AIPIN, ha inoltre individuato diverse linee di finanziamento del PNRR, disponibili ad essere indirizzate verso interventi di rinaturazione, infrastrutture verdi, incremento biodiversità, resilienza al cambiamento climatico”.

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