Attualita'

IL PUNTO – Chiedo umilmente scusa!

Brevi considerazioni sulla rissa tra genitori consumatasi a Pianura nel corso della partita tra le giovanili di Campanile e Puteolana

Napoli, 31 Ottobre – Di interessi ne ho tanti, ma la mia passione per il calcio non conosce eguali: per un brevissimo periodo – precisamente, quando ero fanciullo – ho giocato, insieme coi miei compagni di classe d’allora, in una squadretta, ove mi distinguevo nell’esecuzione dei rigori e dei calci d’angolo.

Dopo qualche tempo, sotto l’egida di un amico di famiglia, imparai in pochi mesi a far l’arbitro, senza tuttavia iscrivermi al corso organizzato dalla FIGC: fu un peccato, perché la direzione delle gare – che praticavo a livello amatoriale, specie nel beach soccer – stava diventando un’autentica passione; ma…alla fine ho preferito gli studi, dunque, mio malgrado, ho dovuto smettere.

Coloro che mi conoscono sanno che son cresciuto e vivo nella splendida città di Pozzuoli, scalo portuale d’indubbio prestigio in epoca Romana: in città approdarono, tra i tanti, San Paolo – prigioniero, in attesa di esser portato a Roma e giudicato dall’imperatore – e San Luca, il quale ultimo, negli Atti degli Apostoli, narra le varie tappe del viaggio in nave intrapreso verso la Penisola; tuttavia, dopo secoli dall’approdo di questi due grandi Testimoni di Fede, si sta assistendo ad un graduale regresso, del quale la rissa tra i genitori durante una partita dei rispettivi figli rappresenta, a mio dire, l’apice: in altri termini, la terra che i Greci apostrofavano come patria di giustizia (Dikearchia) sta pian piano assumendo l’effigie di un covo di vipere!

La barbarie consumatasi l’altro ieri a Pianura (che, pur ricadendo nel territorio comunale di Napoli, appartiene, canonicamente, alla Diocesi di Pozzuoli e, geograficamente, ai Campi Flegrei) mi ha fatto arrossire dalla vergogna, sebbene sia completamente estraneo ai fatti: essa figura in prima pagina nella versione web de “La Repubblica”, la qual cosa non depone certamente a favore della nostra Civitas. Da amante della mia terra, chiedo umilmente scusa al mondo del calcio ed alla Nazione tutta per la cattiva educazione che i nostri giovani ricevono dai propri genitori, i quali, ben lungi dal trasmettere loro i princìpi della Costituzione, li inducono a comportarsi esattamente alla maniera di Dragonzio, governatore della Campania che, accecato dall’odio, condannò a morte i Martiri Puteolani (Procolo, Gennaro, Festo, Desiderio, Sossio, Acuzio ed Eutiche, tutti venerati come Santi).

Non dobbiamo meravigliarci, carissimi Lettori, se oggigiorno scoppiano sanguinosi conflitti: se i cosiddetti “grandi” continuano ad inculcare nei giovani delle idee che rasentano la malvagità, ovvero ad incitarli al compimento di azioni violente, sarà pressoché difficile assicurare il mantenimento della pace tra i popoli!

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