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Roma, Tecnici sanitari di laboratorio biomedico 5.0: le sfide dell’innovazione nella professione

Tecnici sanitari di laboratorio biomedico 5.0: delegati di tutte le Regioni a Roma al II Congresso nazionale. il presidente Stanziale: innovazione, inclusività e crescita della le chiavi per disegnare il futuro della professione

8- 9 maggio – Roma Eventi – Piazza di Spagna via Aliberti 5 A

Roma, 7 Maggio – Sono le nuove tecnologie, la telemedicina, l’intelligenza artificiale, i big data, la ricerca e l’innovazione digitale gli strumenti su cui scommettere per il futuro e la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale ma anche le leve strategiche per far uscire dall’ombra e ridefinire ruoli e spazi operativi per i Tecnici sanitari di laboratorio biomedico (Tslb).

I delegati e i rappresentanti delle Regioni dei 30 mila professionisti iscritti nella Commissione d’Albo nazionale guidata da Saverio Stanziale (in seno alla Federazione Nazionale Ordine Tsrm e professioni sanitarie tecniche e della riabilitazione e prevenzione) si danno appuntamento a Roma, presso Roma Eventi in Piazza di Spagna, l’8 e il 9 maggio per dare vita e contenuti al II Congresso nazionale della categoria. ”Come professionisti sanitari – avverte Stanziale –reclamiamo nuovi ruoli e spazi strategici nel frammentato ridisegno in corso dell’assistenza ospedaliera e di prossimità italiana scaturiti dall’emergenza pandemica. Proprio i Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, dopo il lavoro massacrante compiuto nelle retrovie nella Sanità pubblica e privata convenzionata durante le fasi più acute del Covid, sono ora pronti a giocare un nuovo ruolo da protagonisti, in prima linea nelle costituende Case e Ospedali di Comunità finanziate con i fondi europei del Pnrr”.

Un ruolo dunque da riscrivere e definire, allargando gli stretti margini attribuiti alle 18 professioni sanitarie dal Dm 77, attuativo della riforma dell’assistenza territoriale italiana, a fronte invece di un’impellente e fabbisogno di Tecnici sanitari di laboratorio biomedico 5.0 con nuove funzioni e responsabilità gestionali, tecniche e riferite anche alla qualità che risiede nella fase prenalitica e da attuare in seno ai costituendi servizi diagnostici di I livello che innerveranno le nuove costituende articolazioni della sanità territoriale in Italia. “Proprio i laboratori di analisi e i Tslb che vi lavorano, hanno una funzione dirimente per definire i percorsi assistenziali dei pazienti anziani, fragili, lungodegenti o in fase sub acuta – aggiunge Stanziale – diventando il fulcro della funzione filtro a cui le Case e gli Ospedali di Comunità, programmati dal Dm 77, sono chiamati per intercettare ed evitare gli accessi impropri di codici a bassa complessità nei pronto soccorso e nelle prime linee degli ospedali”.

Di questo e di altro si discuterà a Roma in due giorni di lavoro intensi a cui partecipano tra gli altri, oltre a Stanziale e Calandra, il presidente della Cda dei Tslb di Roma Antonio Cappelli, Mauro Mancini presidente della Cda di Viterbo, Tiziana Mantovano presidente Cda di Latina, Rita D’Arpino presidente Cda di Frosinone, Andrea Lenza presidente dell’Ordine Tsrm e Pstrp di Roma. Tra le varie sessioni della prima giornata di lavori oltre alla parte dedicata al nodo della frammentazione verticale del territorio tra medicina di prossimità e specialistica moderata da Raffaele Lamanna, da segnalare c’è la tavola rotonda dedicata alla rivoluzione tecnologica nel settore sanitario e il confronto sull’impatto esponenziale delle nuove tecnologie sulla sanità dei paesi Ocse.

Intervengono il presidente di Agenas Enrico Coscioni, il responsabile del dipartimento Salute di Federsanità Anci Campania Antonio Salvatore, Giuseppe Quintavalle, direttore generale della Asl Roma 1, Nicoletta Natalini direttrice generale della Ast di Ascoli, Grazia Matarante direttore amministrativo Asrem Molise. Fari puntati sull’Intelligenza artificiale, big data e telemedicina, su cui approfondire l’analisi delle prerogative della professione del Tslb con la presentazione di uno studio della Bocconi che indica come direttrice strategica più promettente dello sviluppo della professione il consolidamento dell’autonomia e della esclusività del ruolo del Tslb in quanto unico professionista ad avere la piena padronanza della tecnologia e dei processi analitici con la possibilità di ottenere anche la governance e responsabilità della logistica e qualità del dato di cui già oggi è depositario sul piano informale.

I Lavori si concluderanno il 9 maggio con la presentazione di Stanziale di un bilancio del lavoro svolto dalla Cda nazionale durante il suo mandato, un’analisi critica e comparativa del profilo professionale dei Tslb in Europa e una tavola rotonda sul confronto e il dialogo intergenerazionale a cura di Salvatore Antonino Di Stefano. Responsabile scientifico delle Assise Gianluca Signoretti.

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