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Cimitile, grandi consensi per la III Edizione de “Organizziamo la speranza”

Campania Bellezza del creato – Immagini come appunti di viaggio; mostra fotografica a cura di Giuseppe Ottaiano.

 

 

Cimitile, 20 Settembre – Complesso Basilicale Paleocristiano. Si è tenuità di recente la manifestazione “Organizziamo, la speranza III edizione” – Campania Bellezza del creato – Immagini come appunti di viaggio. Si tratta di una mostra fotografica a cura di Giuseppe Ottaiano; un evento a cura di Rachele Esposito Corcione.  Una due giorni di notevole interesse; consenso per l’iniziativa; nella prima, nella basilica di San Tommaso, si è tenuto il Vernissage della mostra fotografica e dei monologhi per l’occasione a cura di Gennaro Caliendo oltre alla presentazione del libro dal titolo “Campania Bellezza del creato” di Giuseppe Ottaiano, lemme edizioni.  Per questo momento di presentazione sono interventi Paola Ammirati e Maddalena Venuso oltre lo steso autore. La giornata successiva ha visto una visita guidata alla Basiliche a cura dell’A.I.D.O. associane italiana per la donazione degli organi a cura di Felice Peluso; un momento dedicato all’archeologia del vino, storia del vino in Campania; il relatore è stato Mario Cesarano; una degustazione di vini irpini a cura di Felice Corcione.

Infine un momento musicale per violino, viola e violoncello, trio d’archi; i protagonisti da menzionare: Carmine Ianniciello, Fabo D’Amore e Gianluca D’Alessio. Si tratta di mettere in risalto le bellezze, le potenzialità della Campania che sono notevoli. L’associazione culturale Terre di Campania nasce nel 2012 con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il territorio campano. Un progetto in continua evoluzione ponendo l’attenzione sulle bellezze paesaggistiche, artistiche, le bontà culinarie.  Il senso del libro in presentazione: “Se l’Italia è da sempre considerata, dal punto di vista culturale e turistico, la Campania rappresenta indubbiamente, insieme con altre realtà regionali, la sua più alta considerazione. La bellezza è il codice distintivo di questa terra, dove il paesaggio offre panorami di rara bellezza. Mari, fiumi, laghi, sorgenti, colline, montagne, natura segnata dalla presenza dell’uomo.

Quest’ultimo Individuo che crea a sua volta; borghi, città, architetture che suscitano ammirazione. La Campania è una terra che è un patrimonio d’inestimabile valore che abbiamo il dovere di salvaguardare. Due anni fa Papa Francesco, con l’enciclica «Laudato si’», ha ricordato il valore della terra che nutre e la bellezza dell’ambiente. Di questa bellezza siamo padroni, ma anche responsabili, custodi. Occorre che impariamo a conoscere la bellezza. Da queste considerazioni nasce “Campania, bellezza del creato”, un volume che è una raccolta d’immagini che vogliono fissare, nel rapido spazio di uno scatto, particolari esemplari. Una foto custodisce il volto di un luogo concretamente visitato. Il libro si compone di sei aree tematiche che tracciano un itinerario ideale attraverso una Campania che resiste al tentato oltraggio. “.

L’autore Giuseppe Ottaiano si potrebbe definire un erede diretto di tutti i viaggiatori stranieri che per tutto il settecento e per buona parte del secolo successivo precorsero la Regione Campania in cerca del bello, dell’antico, del pittoresco.  Nell’ingresso si nota fina da subito la foto di due statue lignee che nell’intenzione dell’autore dovevano esser le sentinelle del creato. Statue posti in un determinato luogo a custodire un pezzo di territorio. Lo stesso autore in riferimento a un già citato discorso di Papa Francesco che ci invita a custodire il creato; immagina il ruolo di queste statue. Come la giovanissima Greta Thunberg che notoriamente è un’attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico, in breve si sta occupando d’ambiante a livello mondiale; a dimensioni regionali esiste questa iniziativa per una Regione che ha la nomea che è solo la terra dei fuochi.

Invece è da metter in risalto che ha tanti aspetti positivi della terra; nello specifico quella della Campania. Questo implica una lettura diversa del territorio; proporre per lo stesso un senso di speranza. Asserisce lo stesso autore: “Quale persona credente mi senso il figlio di un Dio della Speranza; non mi va di pensare solo negativamente!”.

Antonio Romano

 

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