Napoli, 16 Aprile – Pietro Orlandi l’ha fatta fuori del vaso e, con lui, il suo avvocato Laura Sgrò. A tal proposito Alessandro Didi, promotore di giustizia del Vaticano: “Pietro Orlandi e l’avvocato Laura Sgro’ due personaggi insopportabili.”
Sempre Diddi, per mezzo dell’Agenzia di Stampa Agi, ha dichiarato: “Al momento non posso che prendere atto di questa situazione inspiegabile – afferma – Noi ci siamo messi a disposizione, in silenzio e senza dare nell’occhio, ritenevano che non stessimo facendo nulla, ma come abbiamo dimostrato non era così. Adesso che devono darci le informazioni importanti si tirano indietro: è inspiegabile. Non riesco a capire. Inizio quasi a pensar male, ma al momento prendo atto e basta”.
Cosa si aspettava il signor Pietro, un applauso? Ricerca della verità significa navigare con essa, non il contrario. Le parole diffamatorie su Giovanni Paolo II hanno ferito tutti. Parole che il signor Pietro, nel delirio in cui vive, ha cacciato fuori senza alcun contegno. E questo suo modo di fare ha finalmente una fine, perché come dice quel vecchio detto “Scherza coi fanti e lascia stare i santi”.
Così Papa Francesco: “Cerco di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo e rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”. Illazioni su un Santo! Su un maestro di umanità. Inoltre… S.E.R. Mons. Ganswein: “Mi auguro si trovi una risposta definitiva. Una volta ho incontrato Pietro Orlandi. A seguito di quell’incontro chiesi di fare un promemoria [alla Segreteria di Stato]. Lo fecero ma non emerse nulla di nuovo. Pietro Orlandi ha riferito che io avrei un dossier. Non è vero. Si trattava di un appunto sullo status quo ma non ho mai fatto un dossier, non era mia competenza”.
Ma, purtroppo, la mancanza di discrezione sta facendo parecchi danni. La discrezione dell’educazione, per intenderci, che può svelarsi in tanti modi, soprattutto nel tacere. Se qualcosa non si conosce e non se ne ha riscontro, bisogna tirare dritto e tacere. Il mondo è pieno di invasati, esaltati, che parlano a cavolo. E detto così, senza che la persona sporcata con le loro illazioni possa difendersi, rispondere. Questi esaltati amano parlare a vuoto, senza una parafrasi che potrebbe spiegare le loro motivazioni, assumendo tutta le fattezze di una provocatoria esibizione alla quale si può rispondere solo in un modo: mandarli affanculo.
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Giornalista pubblicista. Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale.
Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda.
Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.
