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IL TALENTO DI LUDWIG

Napoli, 12 Febbraio – Esattamente una settimana fa, mentre ero concentrato ad ultimare una meticolosa ricerca giurisprudenziale, il mio cellulare ha iniziato a squillare; senza indugiare, ho messo in pausa lo stereo per rispondere alla chiamata. Era una cara amica, aspirante violista, che non sentivo da circa una settimana, la quale mi aveva telefonato per mettermi al corrente di un evento che, un po’ per l’avanzare degli anni un po’ a causa dei mille pensieri che assillano i miei neuroni, mi era letteralmente sfuggito (eppure….un tale me ne aveva accennato a bordo treno, durante il tragitto da Roma a Napoli!): mi riferisco al concerto celebrativo in occasione dell’avvenuto restauro del simulacro raffigurante Ludwig Van Beethoven, realizzato nel 1895 dal maestro Calabrese Francesco Jerace per il Conservatorio Partenopeo di San Pietro a Majella.

Cosa rispondere ad un invito del genere? Ovviamente l’ho accettato con piacere, dal momento che un simile evento non ha luogo ogni dì (per giunta…..in una città come Napoli!): ho quindi tempestivamente provveduto a procrastinare un mio appuntamento personale ( in modo da poter presenziare a questa manifestazione artistico-musicale, organizzata dalla Direzione del Conservatorio di concerto con l’Accademia di Belle Arti, la quale ultima ha deciso di affidare il restauro della succitata statua alle sue giovani promesse, con l’intento di incentivarle a mettere in pratica le conoscenze assimilate durante gli studi e, al contempo, ad offrire alla collettività quel talento nel frattempo maturato. Bella responsabilità, non trovate? Ma questi giovani, carissimi Lettori, hanno dimostrato ai Partenopei di avere in dotazione un ampio ventaglio di competenze, inducendo diversi ipocriti a smentirsi: limitarsi allo studio “aristotelico”, tale da intendersi la fedele acquisizione di quanto riportato sulle pagine di un manuale, serve soltanto ad accrescere l’arroganza e l’illusione di essere più capace rispetto a chi, invece, ha il curriculum più corto solo perché ha letto…….mezzo rigo in meno oppure ha fatto ingresso nei rami dell’azienda qualche annetto dopo.

Ludwig Van Beethoven, giovane allettante – sia pur meno bravo di Mozart – , fu capace di affermarsi nel mondo della musica sicuramente prima di spegnere la decima candela, rubando letteralmente la scena a musicisti più seriosi, imparruccati e sommersi da cartacce che all’epoca prestavano servizio presso la corte imperiale. Grazie al Cielo, però, gli Asburgo erano dei sovrani particolarmente attenti ed evoluti rispetto agli altri regnanti d’Europa: le loro politiche, fedeli ai canoni dell’Illuminismo, perseguivano, come fine primario, la formazione dei giovani. In quel periodo soltanto chi era capace dal punto di vista pratico – come Mozart e Beethoven – veniva valorizzato, mentre le canzonette apprese tramite la mera lettura di un libro – comunque utili – venivano poste in secondo piano.

La speranza che nutro, cari Lettori, è che si faccia altrettanto nell’Italia di oggi; ma quel cambiamento tanto auspicato da chi, attualmente, detiene la maggioranza in Parlamento……ha sortito esattamente l’effetto opposto.

Di chi è la colpa? Essa è da ascriversi alla maggioranza dei Concittadini, composta perlopiù da persone che si son lasciate persuadere dalle false promesse di coloro che, celandosi dietro la maschera di rivoluzionari, hanno tramutato la Repubblica in un…..paese del caos.

Povera Italia!

 

Adriano Spagnuolo Vigorita

 

 

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