Politica

Campania, eredità scudocrociata. Spera (DC): “Giù le mani dal nostro simbolo, abbandonato e martoriato per anni!”

Napoli, 13 Gennaio – Non si fanno attendere le precisazioni del commissario regionale della Democrazia Cristiana Felice Spera, in seguito all’articolo pubblicato sulle pagine de “Il Mattino” di ieri, domenica 12 gennaio, <<Ex DC esclusi dal web a caccia di un partito>>. “Alla luce di quanto appreso dall’articolo di ieri pubblicato dal “Il Mattino”, desidero precisare la posizione della Democrazia Cristiana. Il 12 ottobre 2019 ritorna a tutti gli effetti la DC, quella degli iscritti del 1993, pubblicato sulla gazzetta ufficiale n.104 del 5 settembre 2019. A tale proposito – precisa il commissario regionale – ci tengo a sottolineare che, su Renato Grasso, citato nell’articolo come appartenente alla DC, pendono ben due ricorsi in atto e già due sentenza passate in giudicato, la n. 14046/2014 del tribunale di Roma sez. terza civile e la n. 17831/2015 del Tribunale di Roma sez. terza civile, nonchè il pronunciamento del Consiglio di Stato sez. terza sentenza n. 02620/2019 e Corte di Cassazione, ufficio elettorale, decisione del 12 aprile 2019, che hanno acclarato la non identificabilità dello stesso con il nostro glorioso partito.

Lo stesso discorso – puntualizza Spera – vale anche per Angelo Sandri che continuamente si pregia illegittimamente del ruolo di segretario nazionale della democrazia cristiana, ma la sua è semplicemente un’associazione denominata “Democrazia Cristiana Terzo Polo di Centro, soggetto ovviamente non riconosciuto dal nostro partito. Oltretutto – prosegue – è stato inibito dell’uso del simbolo dalla Corte di Cassazione con sentenza n.19113/09 e dal Tribunale di Roma, sezione terza civile, confermata dalla sentenza n. 805/2017 dalla Corte di appello di Roma sezione seconda, a sua volta confermata dalla Cassazione con sentenza n. 18746/2019. La DC, dunque, allo stato attuale ritiene che non vi siano le condizioni politiche e storiche per far parte di una federazione che ricomprenda soggetti che illegittimamente usano nome e simbolo del partito allo scopo di raggiungere interessi strettamente personali. Voglio anche chiarire che Rotondi non è la Democrazia cristiana storica ma rappresenta la DCA. Voglio anche chiarire che Rotondi non è la DEMOCRAZIA CRISTIANA STORICA ma ben si rappresenta la DCA. I signori citati dal giornale il mattino come POMICINO DE MITA CASINI BUTTIGLIONE TASSONE sono tra i quali che hanno voluto lo sciogliemento della dc  e che ha determinato la diaspora di tutti gli scritti al partito, che soltanto dopo anni e dopo l’ottenimento delle sentenze giudiziarie sono riusciti a far rivivere lo storico partito. Resto, in ogni caso – precisa Spera –  a completa disposizione de “Il Mattino”, per chiarire ulteriormente sul caso dc. La democrazia cristiana resta partito e percorrerà nelle dovute campagne elettorali con lo scudo crociato e non sara’ accorpato a nessun soggetto politico. La DC resta ancora una volta un partito forte e sano come allora, con le sue idee di ritornare nuovamente al servizio dei cittadini.

I veri democristiani – puntualizza Felice Spera –  saranno sempre ed esclusivamente nella lista della Dc e mai saranno candidati in altre liste civiche per poi trovare un comodo posto con una manciata di voti. Noi come allora ci metteremo la faccia con lo storico simbolo. Se saremo eletti, oppure no, no è quello il problema, da autentici democristiani accetteremo con grande dignità il verdetto delle urne, ma di sicuro non riconosciamo tutti questi falsi democristiani che dopo essere stati eletti in liste civiche si permettono di parlare dei valori della dc di Moro di don Sturzo e di De Gasperi. Noi ci mettiamo la faccia, questo è un vero democristiano. La Dc, oggi, – conclude il commissario regionale – è una e noi siamo i legittimi rappresentanti, esorto tutti gli altri a lasciare il nostro simbolo che per anni è stato non solo abbandonato ma anche gravemente martoriato”.

 

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