Attualita'

WEIMAR, LE DITTATURE ED IL COVID-19

Napoli, 10 Luglio – Ad ogni risveglio, come i miei cari sanno, è mia abitudine leggere approfonditamente gli articoli più salienti delle testate giornalistiche più rinomate del pianeta: quanto ivi impresso, oltre a rammentarmi il celerrimo decorso del tempo, mi spinge a ripassare altrettanto rapidamente taluni argomenti studiati durante gli anni del liceo.

Esattamente nove anni e tre giorni fa, dopo un percorso di studi tutt’altro che semplice (anzi, caratterizzato da migliaia di inconvenienti, cui ho poi ovviato con successo), conferivo dinanzi ad una commissione composta da docenti dotti ed appassionati: era il mio ultimo step, quello che mi separava dal conseguimento del diploma di maturità (allora sì che poteva definirsi tale!).

Sono stati cinque anni fondamentali, che mi hanno insegnato a guardare con occhio critico quel che ci circonda e, soprattutto, a capire che non è sempre detto che il “capo” abbia sempre ragione.

La confutabilità del brocardo testé richiamato può essere agevolmente dimostrata attraverso la narrazione di fatti realmente accaduti: si pensi, a titolo di esempio, alla Repubblica di Weimar, istituita in Germania a cavallo tra le due guerre mondiali, i cui fiaschi sono ben noti (quasi) a tutti, o – non volendo spingersi troppo indietro – ai “bla-bla-bla” del Governo centrale nella gestione, di sicuro tutt’altro che magistrale, dell’emergenza Covid-19.

Qualcuno, leggendomi, potrebbe asserire ch’io sia ormai caduto in preda all’insania o finanche accusarmi di qualunquismo o presunzione; egregi Lettori, parlare a vanvera è ben lontano dai miei ideali: prima di esprimermi, infatti, concentro le mie attenzioni su ogni particolare, al fine di evitare la diffusione di “bufale” capaci di beffare i Concittadini.

La situazione emergenziale attualmente in corso ha fatto maturare negli individui la profonda – oltreché erronea –  convinzione che i diritti e le libertà non costituiscano una soluzione congrua alle crisi: in altri termini, bisognerebbe – secondo questi presuntuosi – escludere il diverso, perché nuoce gravemente al progresso della nazione.

Nulla di più sbagliato (e rischioso): e ce lo dimostra ancora una volta il corso degli eventi, dato che il crollo della Repubblica di Weimar (le cui istituzioni, come noto, si resero protagoniste di numerosi cilecca sul piano economico) favorì l’ascesa di un aspirante pittore, basso di statura e famoso per i suoi baffetti e, specialmente, per aver mandato l’Europa ed il mondo intero alla deriva.

Ma…..come è stato possibile tutto ciò? Chi, dunque, ha spianato la strada ad individui del genere? Non occorre certamente una laurea per capirlo: il motivo principale di ogni persecuzione dell’altro è da rinvenirsi tanto nella negligenza di chi è al potere quanto all’ignoranza di massa cui essa conduce.

In Italia, come nella Germania di allora, i sovversivi son visti di buon occhio proprio da chi, invece, dovrebbe farsi in quattro per mandarli…..nel posto che compete loro: ma vogliam capire o no che questi potenziali dittatori traggono profitto dall’ignoranza in parola per riscuotere consensi? Abbiamo ben chiaro che costoro, una volta assisi in poltrona, potrebbero mandarci nel caos più profondo?

Anche il Sars-CoV-2, ohi noi, rappresenta per molti un pretesto per impadronirsi dello scettro in tempi brevi e pretendere di dominare il mondo.

Tuttavia, questi tipi si son dimenticati che esistono le costituzioni democratiche, molte delle quali richiedono un itercomplesso (da esse stesse disciplinato) per poter essere modificate: tra queste, grazie a Dio, rientra anche la nostra, definita dal Benigni “la più bella del mondo”.

Invece di lasciarci infinocchiare……chiudiamo gli occhi e leggiamo la Carta Fondamentale, articolo per articolo (a cominciare dagli appartenenti alle Istituzioni): solo in questo modo sarà possibile aver ben chiaro il potenziale nocumento che certe linee politiche potrebbero arrecare.

Per non esporsi ai rischi supra illustrati…….teniamoci cara Weimar: un nuovo Hitler potrebbe farci passare un nero guaio, cui è difficile porre rimedio senza lottare duramente!

 

Adriano Spagnuolo Vigorita 
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