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Tokyo 2020, sbarca a Fiumicino l’aereo olimpico. Marcell Jacobs:”E’ un’emozione incredibile, è bellissimo devo ancora realizzare queste due medaglie d’oro. Ringrazio tutti i tifosi e tutta l’Italia”

Roma, 10 Agosto – Con in testa l’oro dei 100 metri, Marcell Jacobs, è un aereo “olimpico” Alitalia proveniente da Tokyo carico di “stelle” e di medaglie azzurre, quello arrivato intorno alle 20:30 all’aeroporto di Fiumicino. Ad accogliere, all’uscita del Terminal 3 dello scalo romano, la spedizione azzurra, che ha conseguito con 40 il record storico di medaglie olimpiche, sono presenti folte rappresentanze dei gruppi sportivi di appartenenza, come Fiamme Oro, Fiamme Gialle, Esercito, circoli sportivi, oltre a familiari, colleghi ed amici, che per l’occasione, oltre a trasmettere l’Inno di Mameli, a cura della società di Gestione Aeroporti di Roma, tramite gli altoparlanti dello scalo, hanno allestito tricolori e striscioni di benvenuto. Uno in particolare, da parte dei colleghi delle Fiamme Oro dedicato a Jacobs su cui campeggia, oltre al cognome dell’atleta, la scritta “Oro”.

E’ un’emozione incredibile, è bellissimo devo ancora realizzare queste due medaglie d’oro lo farò nei prossimi giorni. Ringrazio tutti i tifosi e tutta l’Italia, ho ricevuto migliaia di messaggi”. Così Marcell Jacobs oro a Tokyo 2020 nei 100 metri e nella staffetta 4×100, appena atterrato a Fiumicino di ritorno dal Giappone. “Non mi sarei mai aspettato un’Olimpiade così bella, nemmeno in sogno. E’ stato qualcosa di magnifico”.

Due medaglie sul collo e tanta felicità e orgoglio: “Sono sempre lo stesso di prima, ho solo un peso in più sul collo – ride l’olimpionico -. Sono focalizzato sulle prossime gare, coi piedi per terra. Dove posso arrivare? Non metto alcun limite, questo mi permetterà di andare sempre oltre”. Jacobs ha anche conquistato l’oro nella staffetta 4×100: “Sono emozioni diverse. L’individuale è un riscatto mio, tutti sapevano che avevo talento ma non ero riuscito a dimostrarlo”.

Sulle critiche arrivate dall’America l’azzurro ha minimizzato: “Sono critiche dovute a giornalisti che non capiscono di questo sport, quelli che erano in campo a Tokyo mi hanno fatto i complimenti. Sono cose che non mi toccano”. “Jacobs come Jesse Owens e Usain Bolt? Vedere il mio nome affiancato a loro è qualcosa di incredibile, cerchiamo di mantenerlo più a lungo possibile. Sono due miti che ho sempre osservato cercando di provare a scoprire ogni loro segreto. Mi ha fatto piacere che in un’intervista Bolt abbia parlato di me cedendomi lo scettro”.

Jacobs, infine, ha ammesso che andrà a Monza a seguire il Gran Premio di Formula 1: “Sono un grande appassionato, la seguo sempre. Per me è un sogno andare a Monza e seguire la gara. Guidare una macchina da Formula 1? Credo sia difficile ma mi piacerebbe”

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