Cultura

“TI RACCONTO UNA FOTO”: pubblicata l’Antologia di racconti tra immagini vere e storie inventate dedicata a Castellammare di Stabia

Napoli, 8 Marzo – Oggi è stata pubblicata l’ottava antologia del format TI RACCONTO UNA FOTO ideato da Pietro Damiano, creatore del progetto editoriale, senza fini di lucro Opera Indomita  gestita insieme  a Simona Verniti, dedicata a CASTELLAMMARE DI STABIA e curata da Antonio Vollono.

I racconti reali e di fantasia ci conducono in un viaggio alla scoperta della città ripercorrendo un itinerario scandito dalle immagini in bianco e nero immortalate dall’obbiettivo di Fabrizio Parlato. Gli autori, lasciandosi ispirare dalle foto, hanno raccontano di vite vissute e di sentimenti, donando colore alle cose e alle strade che si affacciano nelle pagine di questa opera.

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Di seguito è riportata una breve intervista al curatore del libro Antonio Vollono.

Ci potrebbe raccontare chi è Antonio Vollono?

“Chi è Antonio Vollono è una domanda difficile. Oltre curare l’edizione di “Ti racconto una foto – Castellammare di Stabia”, sono principalmente musicista ed ho usato come pseudonimo il mio cognome: Vollono. Vollono è Il mio alter-ego. La mia parte artistica è concentrata in lui. Quando devo scrivere una canzone, un racconto o curare un libro, so che posso contare su di lui. Ma, oltre questo, sono un ragazzo di 27 anni laureato in scienze per l’Investigazione e la sicurezza presso l’Università degli Studi di Perugia che ha una grande passione per il punk rock, musica e storia”.

Di chi sono gli scatti fotografici a cui si ispirano i racconti?

“Gli scatti fotografici sono di un mio amico di vecchia data di Castellammare di Stabia: Fabrizio Parlato. Con molte difficoltà, abbiamo girato per Castellammare durante la zona arancione (febbraio – marzo 2021) cercando di rispettare i tempi ma, allo stesso tempo, di immortalare ottimamente la città”.

Avete scelto di fotografare luoghi inconsueti, forse perché sono legati alla sfera affettiva?

“Essendo la mia città natale, abbiamo cercato di ripercorrere i luoghi della nostra adolescenza e dei nostri ricordi: il porto, la Cassarmonica dove i ragazzi, dieci anni fa, si radunavano o il Monte Faito. Ma lo scopo non è fotografare i monumenti o le vie principali, anzi. Lo scopo è quello di dare la stessa importanza a monumenti o vie ritenute “secondarie” e dar loro la stessa importanza come, ad esempio, la targa commemorativa dedicata a Cesare Vittorio Putti”.

A chi è dedicato il libro?

“Anche se non di Castellammare, il libro l’ho voluto dedicare a C., mia ex compagna. Con lei ho vissuto momenti brevi che avevano, allo stesso tempo, un gusto di infinito. Mi ha insegnato ad amarmi, ad essere vulnerabile rendendo i miei difetti pregi. Ringrazio Castellammare di Stabia. La mia odi et amo. Ringrazio l’adolescenza in Cassarmonica, il rumore del mare sul molo piccolo contornato da birre, dagli abbracci di chi non c’è più, immaginando un futuro migliore. Ringrazio i primi live e la minoranza musicale che ha saputo distinguersi dalla massa. Ringrazio anche chi mi ha/ci ha trattato male, perché, è grazie a loro, che ho imparato e so ciò che voglio. Ringrazio anche alcune mie ex professoresse del Liceo Classico “Plinio Seniore” che predissero un mio futuro senza speranza, per via del mio rendimento scolastico mentre adesso tutto gira per il verso giusto. Non siamo numeri ma persone.  Ringrazio gli autori e Fabrizio Parlato per avere reso reale questo progetto. Un ringraziamento anche a Joe, che era lì ad assistere mentre tutto ciò prendeva vita. Che la terra gli sia lieve “mio piccolo amico”.

Quanti sono i racconti e chi sono gli autori?

“Gli autori sono 35 e sono: Maria Di Nocera, Irene Grimaldi, Ilaria Grasso, Ilia Plista, Guido Moschini, Stefania Fogliano, Grazia Caso, Espedito Giovanni Buonagrazia, Roberta Cuozzo, Tiziana Esposito, Silvia Favaretto, Adelina Mauro, Luca Costanza, Anna Di Cerbo, Anna Coppola, Inserra Véronique Sandra, Elena Scialtiel, Giuseppe Pugliese, Rita Garofano, Massimo Astarita, Sergio Coppola, Amelia Imparato, Dina De Gregorio, Marisa Pesola, Carmen Abagnale, Giusy Carleo, Fabiana Grassi, Anna Maria Vallario, Maria Bianca Meo, Angela Sorrentino, Vincenza Sannino, Irene Gelsomino, Livia Imparato, Patrizia Astarita e Angela Sannino”.

Avrebbe qualche aneddoto o stralcio preferito riguardanti i racconti o le foto che sono presenti in questa antologia?  

“Potrebbero esserci tanti aneddoti: dalle serate in Cassarmonica ad ascoltare punk rock, le birre sul molo mentre cercavamo di rendere reali utopici sogni per un futuro migliore, gli amori nati e morti in questi stessi luoghi che oggi sono custodi della memoria. Tra i racconti non saprei quale scegliere perché tutti hanno la stessa importanza e spero che i lettori provino le stesse emozioni ripercorrendo quei luoghi descritti dagli autori”.

Da quanto tempo conosce Pietro Damiano e Opera Indomita?

“Pietro Damiano ed Opera Indomita li conosco dall’estate del 2020, quando pubblicai il mio primo racconto per l’antologia “Scrittura per contagio” al tempo del coronavirus”.

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