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Scisciano, solidarietà al popolo Curdo: dichiarazione del Consiglio Comunale [VIDEO]

Scisciano, 1 Novembre – Il Consiglio Comunale di Scisciano condanna l’aggressione alla Libera comunità del Rojava attuata dal regime autoritario di Erdogan e la ingiustificabile invasione militare del Kurdistan nord-Siriano.

Non solo siamo di fronte ad una smaccata violazione del diritto internazionale e all’avvio di un ennesimo, drammatico conflitto (che già registra, dopo pochi giorni, moltissime vittime civili e quasi centomila profughi), ma stiamo assistendo al brutale tentativo di cancellare la Comunità democratica del Rojava, ovvero la più significativa speranza di democrazia e di pace per tutto il Vicino Oriente.

Va altresì ricordato che proprio le milizie ed il popolo curdo hanno sostenuto più di altri la lotta contro l’Isis e l’autoproclamato stato islamico, sacrificando migliaia di vite in una resistenza che non era certo nell’interesse del solo popolo curdo ma di tutti i popoli, anche in Europa, minacciati dal terrorismo sanguinario dell’Isis. Lasciarli ora soli di fronte alla potenza turca, costituirebbe una autentica vergogna per l’Italia e l’Europa.
Peraltro, l’invasione turca e il sostanziale disinteresse della comunità internazionale non porterebbero soltanto a nuovi lutti e distruzioni per i Curdi, ma anche ad una ulteriore ed irrimediabile destabilizzazione di tutta l’area e alla possibile rinascita dell’Isis e delle sue atrocità.
Ci uniamo anche noi, come la Commissione Pari Opportunità Della Regione Campania, all’appello lanciato dal consiglio delle donne Curde “per chiedere alla comunità internazionale d’intervenire per porre fine a questo massacro”

Il Consiglio Comunale di Scisciano esprime, dunque, la sua incondizionata solidarietà al Popolo Curdo e chiede specificamente al governo italiano di assumere una chiara posizione contro l’invasione, sospendendo immediatamente le forniture militari al governo turco, istituendo una No-Fly Zone per la protezione della vita della popolazione nella Siria del nord e dell’est, di richiamare in Patria il nostro ambasciatore ad Ankara e adoperandosi in tutte le sedi, anche attraverso lo strumento delle sanzioni economiche, per fermare subito la escalation militare e arrivare al ritiro immediato dell’esercito turco dal territorio siriano.

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