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Scisciano, “Ditegli sempre di si”: al Teatro Comunale il “Gruppo Amici Teatro” presenta la commedia tragicomica di Eduardo De Filippo

Scisciano, 5 Maggio – La scatola vuota e buia in cui si è trasformato il teatro nei mesi appena trascorsi, cede finalmente il passo ad un “vaccino” salvifico: il tanto agognato ritorno alla normalità e dunque la profonda emozione del ritorno a teatro.

Il Teatro Comunale di Scisciano ospita, Sabato 14 (ore 20.30) e Domenica 15 maggio (ore 18.30), il “Gruppo Amici Teatro” che presenta la commedia in due atti di Eduardo De Filippo “Ditegli sempre di si” con: Cristina Mucerino, Diamante Montagna, Ernesto Sviluppo, Stefano Carrella, Emilio Consales, Federico la Montagna, Anita La Rezza, Antonio Esposito, Vincenzo Barberini, Elisabetta Sena, Rosalia Esposito, Antonella Esposito, Massimo Napolitano, Salvatore Sepe, per la regia di Giuseppe La Rezza.

La commedia fu scritta nel 1927 da un giovane Eduardo. Contenuta nella raccolta intitolata Cantata dei giorni pari, fu rappresentata per la prima volta l’anno successivo da Vincenzo Scarpetta presso il Teatro Manzoni di Roma. Ripresa agli inizi degli anni ’30 per la Compagnia del Teatro Umoristico  ”I De Filippo”, narra le vicende di Michele Murri (Federico La Montagna) che, erroneamente dimesso come “guarito” dal manicomio, ritorna a casa, ospite della sorella Teresa (Cristina Mucerino) che è la sola a conoscere i suoi trascorsi di pazzia. Egli inizia con una lucidità puntuale a sperimentare e stravolgere gli effetti della cosiddetta normalità.

La donna ha fittato una stanza a un certo Luigi Strada (Stefano Carrella), un giovanotto squattrinato che crede di poter diventare un grande attore drammatico. Quasi subito viene considerato da Michele il vero pazzo perché declama poesie strampalate e i suoi atteggiamenti sono sopra le righe.

Una serie di equivoci e di situazioni paradossali costringeranno Teresa a rivelare la malattia di Michele che sarà nuovamente internato in manicomio. Agli spettatori rimarranno interrogativi assillanti: chi è il vero pazzo? Qual è la vera realtà? Qual è il confine tra normalità e pazzia?

“Ecco allora che appare tutta la logica della pazzia: l’annientamento della razionalità” spiega il regista Giuseppe La Rezza. “Forse è proprio la razionalità la vera follia, quella che condiziona la nostra vita, nasconde la nostra vera umanità, non ci permette di esprimere i nostri desideri – sottolinea il regista –  e ci schiavizza nelle convenzioni sociali. Ci troviamo a vivere in una dimensione tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere.

Con un cubo luminoso – precisa La Rezza –  al centro di una scenografia con piazzato nero, abbiamo voluto rappresentare la ragione che si perde nel buio. I movimenti essenziali e i fermo immagine in azione dei personaggi sottolineano il clima surreale e sospeso tra il vero e il verosimile”.

La commedia ha dei toni farseschi che sono ben sottolineati dalla regia e dagli interpreti, ma suggerisce nel contempo profonde riflessioni sul labile confine tra salute e malattia mentale, un tema molto attuale in quei primi decenni del ‘900 per la nascita della psicoanalisi ad opera di Sigmund Freud e caro anche a Luigi Pirandello, amico di Eduardo, per la dolorosa esperienza familiare.

Il tema della pazzia ha sempre offerto spunti comici o farseschi , ma di solito è giocato a rovescio con un sano che si finge pazzo. Invece, in Ditegli sempre di sì, il protagonista è realmente pazzo da cui il dolore ed il senso di minaccia che pervadono l’opera.

Le scenografie audio e video sono di Ernesto Serpico, e l’adattamento e le scelte musicali di Federico la Montagna.

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