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Scisciano, calcio al capolinea. Il j’accuse del presidente biancorosso Ruopolo: “Tante le promesse non mantenute. Non ci sono più le condizione per fare calcio, vado via!”

Scisciano, 27 Marzo  – Si conclude positivamente con una vittoria la stagione casalinga dell’A.C. Scisciano nel campionato di I° categoria girone D, ma all’orizzonte si annidano preoccupanti ombre sul calcio sciscianese che rischia di chiudere i battenti per la mancanza di una struttura adeguata. “Credo che non ci siano più le basi per continuare a fare calcio a Scisciano. E’ stato davvero un anno molto complicato, nell’ultima partita disputata oggi al comunale, la Polisportiva ci ha presentato un campo inguardabile, con delle pecche evidenti a tutti. Tante le promesse fatte dalle istituzioni comunale sin da settembre scorso, ma non sono state mantenute, nulla si è concretizzato”.  Un allarme rosso lanciato sui social con un video dal giovane presidente dell’A.C. Scisciano Riziero Corrado Ruopolo, che evidenzia e spiega, punto per punto, le gravi criticità dell’impianto sportivo del Comunale e la conseguente decisione di andare via da Scisciano e di continuare a fare calcio altrove.

Presidente A.C Scisciano Riziero Corrado Ruopolo

Uno sfogo amaro e dettagliato quello pronunciato dal presidente Ruopolo,”siamo tra le squadre più seguite in regione e la nostra comunità merita una struttura all’altezza. L’A.C. Scisciano si è preoccupata di pagare l’affitto della struttura del comunale, addirittura ci siamo impegnati economicamente anche con quella di Brusciano, per essere certi di avere un’alternativa di gioco. Alla luce di tante vane promesse e impegni non mantenuti, riteniamo di non poter continuare”.

Una stagione sportiva difficile costellata da pesanti responsabilità che esulano la competenza di una società di calcio, sottolineate dal patron della società biancorossa. “Ci siamo assunti gravose responsabilità che non competono ad una società di calcio. A partire dai rapporti con il Comune, a quelli con la Polisportiva e la tifoseria, la Procura federale e la Questura. Il mio compito è quello di fare il presidente nel migliore dei modi, ma di sicuro, non l’incombenza di mille mansioni e responsabilità che non mi competono. Ci tengo a precisare che non ho nessun interesse politico, né economico. Il mio desiderio era semplicemente avere un rapporto con il territorio, fare calcio divertendoci. Ecco perché – osserva Ruopolo –  ho maturato la decisione di portare la mia voglia di fare calcio altrove. Oggi qui a Scisciano non ci sono i presupposti per farlo. Giocare con il nome di Scisciano in un altro luogo, penso che non abbia senso, dunque ribadisco il fatto che la nostra avventura calcistica in questa comunità sia al 90% terminata. Che dire, sicuramente ci sarà qualcun altro, molto più competente di me, che saprà fare calcio in questo territorio”.

Infine il presidente conferma la seria volontà di prendere in considerazione proposte e progetti ricevuti da comuni limitrofi: “Ribadisco che è stato un anno calcistico complicato e stressante, gestire situazione che non rientrano nella competenza di una società di calcio, ha comportato un grande stress nella dirigenza che si è manifestata anche in campo, sulla squadra, con ripercussioni di varia natura. La nostra intenzione è semplicemente quella di fare promozione sociale, come abbiamo dimostrato di saper fare, nel tempo. Per fare tutto ciò è necessario il presupposto fondamentale di una struttura adeguata, che possa degnamente ospitare una comunità sportiva, e dare la possibilità ad una società di allenarsi e programmare nel migliore dei modi.

Confermo che abbiamo ricevuto – puntualizza Ruopolo –  una interessante proposta, un progetto concreto altrove, che stiamo seriamente valutando. Se le cose rimarranno come sono, porterò la mia passione di fare calcio in un altro luogo. Ripetere un anno come quello appena conclusosi, certamente non rientra nella nostra mentalità. Se entro maggio, al massimo giugno arriveranno garanzie serie e concrete riguardo la struttura del Comunale, saremo ben lieti di continuare, altrimenti porteremo la nostra passione di fare calcio in un’altra comunità”.

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