Cultura

SandArt Animation: l’arte di disegnare con la sabbia. Incontro con la Sand Artist Anna Buonincontri

Napoli, 29 Settembre –  SandArt Animation, si traduce in italiano come sabbiarte ed è una particolare tecnica illustrativa, che si attua attraverso la manipolazione dei granelli di sabbia in condizioni di controluce, su un piano luminoso. Una suggestiva sequenza di immagini in movimento che consentono di scrivere storie fantastiche e rappresentare con pochi gesti, sensazioni ed emozioni difficili da esprimere con mezzi artistici diversi. Un viaggio straordinario che si materializza sulle note di strumenti musicali, fondamentale per l’ispirazione di una sand artist.

Immersa in questo perfetto connubio tra creatività e manualità, la sand artist dell’agro nolano Anna Buonincontri, dà vita alle sue idee, realizzando attraverso le agili dita e i palmi delle mani che modellano i granelli di sabbia in una danza di movimenti, suggestioni uniche, rievocative, romantiche.

Un fantastico gioco visionario quello di Anna: le sue mani sottili compiono sulla sabbia quasi una danza affascinante: i granelli scorrono velocemente fra le sue dita, mostrando contemporaneamente la loro forza interpretativa ma anche la loro disarmante delicatezza.

Promoter dell’Associazione “Mille Sfumature di Sabbia – APS”, progetto associativo nato da un’idea sviluppata insieme al fratello Antonio Buonincontri ed altri sette amici accomunati dalla stessa passione, incontriamo la giovane e promettente sand artist.

Partiamo dall’inizio. Com’è nata la passione per la SandArt Animation?

“Tutto prende forma molti anni fa, quasi per caso. Navigando su internet, sono rimasta letteralmente affascinata e incuriosita da questi spettacoli realizzati con la sabbia. E’ stato un amore a prima vista, da qui è nata la passione e un forte interesse per questo mondo.  Ho iniziato, gradualmente, a cercare dei corsi riguardo la SandArt e l’incontro con il maestro Orlando Adinolfi di Salerno, uno dei maggiori esponenti della SandArt a livello locale e nazionale, mi ha cambiato la vita. A lui va il merito e la infinita gratitudine per avermi trasmesso le nozioni giuste e la sconfinata passione per questa tecnica”.

Cos’è la SandArt?

“E’ un viaggio suggestivo accompagnato da musiche particolari, nel quale l’artista, mediante l’utilizzo delle dita crea delle immagini, illustrazione fatte con la sabbia. Queste immagini, che diventano vere e proprie opere d’arte, vengono trasmesse all’istante su uno schermo gigante, per permettere allo spettatore di vederle in tempo reale, durante la loro realizzazione.

Le illustrazioni di sabbia sono delle immagini fluttuanti che nella realtà appaiono e svaniscono, ma, come per magia, restano impresse nella memoria di chi guarda. E’ dunque una magica alchimia dove tutto si crea e tutto si distrugge seguendo le trasformazioni istantanee delle forme realizzate. In sostanza si materializza un’atmosfera fiabesca, un racconto visivo che suscita profonde emozioni. Ed è proprio questo lo scopo che mi sforzo di realizzare con le mie performance: catturare l’attenzione ed emozionare. Completa il viaggio, l’elemento musicale che si fonde completamente con le immagini, toccando le corde dell’anima dello spettatore”.

 Nel tuo percorso artistico, prende forma un interessante progetto associazionistico. Di cosa si tratta?

“L’associazione “Mille Sfumature di Sabbia – APS” nasce in collaborazione con sette amici, appassionati di arte e di cultura. L’obiettivo, in primis, è di promuovere la tecnica della SandArt e poi c’è l’idea di sviluppare programmi di spazi creativi per i ragazzi, tramite laboratori creativi, di pittura e di scultura e attivare allo stesso tempo sinergie con compagnie teatrali, allo scopo di presentare una eterogenea e variegata proposta artistica. Tutto questo per dare una possibilità, soprattutto ai giovani più sensibili e con maggiori difficoltà relazionali, di poter esprimere le loro emozioni e dunque facilitare la socializzazione, che in questo problematico periodo della pandemia ha causato davvero profonde criticità”.

In conclusione, quali sono i tuoi progetti futuri?

“In questo periodo sto studiando per diventare arte-terapista, e magari un giorno proporre la cosiddetta terapia della sabbia, una tecnica che si chiama Sandplay therapy, nata negli Stati Uniti, ma che si sta diffondendo rapidamente anche in Italia.

E’ una tecnica molto particolare che fornisce un linguaggio simbolico anche a chi non ha parole per esprimere il proprio malessere, consentendo di rappresentare il mondo intero così come è costellato. Questa tecnica, in definitiva, attraverso la sabbia, permette di esprimere in profondità le proprie emozioni e allo stesso tempo di trasmetterle anche agli altri”.

Senza dubbio una profonda vocazione verso chi sperimenta un disagio interiore…

 “Ha colto nel segno, avverto la necessità di dare un concreto supporto emotivo a tutte quello persone che in un determinato momento della loro vita sono immersi in profonde problematiche interiori”.

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