Politica

Quirinale, Sergio Mattarella bis: è Presidente della Repubblica per altri sette anni

Roma, 29 Gennaio – Ora che Sergio Mattarella succede a se stesso, corre l’obbligo di ricordare l’episodio forse più importante della sua carriera politica, quando 7 anni fa, Il 31 gennaio del 2015, è stato eletto al quarto scrutinio Presidente della Repubblica con 665 voti.

Nato il 23 luglio del 1941 a Palermo, figlio di Bernardo (a sua volta parlamentare e ministro Dc) e fratello di Piersanti (che prima di lui entrerà in politica), Mattarella è stato tra i protagonisti degli ultimi 40 anni di storia del Paese, maturando un’esperienza straordinaria nelle varie cariche istituzionali da lui ricoperte, diventando il primo Presidente della Repubblica siciliano.

Ha avuto anche una carriera accademica, laureato in Giurisprudenza nel 1964 all’Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti e la lode, ha insegnato diritto parlamentare presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Palermo fino al 1983. La sua attività scientifica ha riguardato soprattutto il diritto costituzionale.

Il 6 gennaio 1980 deve affrontare un terribile lutto che lo segnerà per sempre: il fratello Piersanti (all’epoca presidente della Giunta regionale della Sicilia) viene ucciso in un agguato mafioso con sei colpi di pistola.

In seguito prende corpo la sua carriera politica: nel 1983 Mattarella viene eletto deputato per la prima volta con la Democrazia Cristiana, poi per il Partito Popolare, per la Margherita e per l’Ulivo mantenendo la carica in Parlamento durante 7 legislature, fino al 2008. 

Dal luglio del 1987 al luglio del 1989 è stato ministro dei Rapporti con il Parlamento del governo Goria. Di quegli anni sono la riforma dell’ordinamento della Presidenza del Consiglio e l’abolizione della ordinarietà del voto segreto in Parlamento. Dal luglio del 1989 al luglio del 1990 è stato ministro della Pubblica Istruzione (governo Andreotti VI), mettendo a segno la riforma della scuola elementare che introdusse il modulo dei tre maestri su due classi. Si dimette da ministro, con altri 4 esponenti della sinistra Dc, contro la fiducia posta dal governo sul ddl Mammì sull’emittenza televisiva.

Nel corso della undicesima legislatura, fu relatore della legge di riforma della legge elettorale della Camera e del Senato, introducendo nel voto una forte componente maggioritaria sia pur mitigata dall’attribuzione del 25% dei seggi con il sistema proporzionale. Fu la legge a cui il politologo Giovanni Sartori diede l’appellativo (ormai storico) di ‘Mattarellum’ e che fu impiegata nelle elezioni fino al 2001.

A ottobre 1998 è stato nominato Vice Presidente del Consiglio nel governo D’Alema sino al dicembre 1999 quando è stato nominato ministro della Difesa, incarico tenuto fino alle elezioni del giugno del 2001. In quella fase l’Italia ha sviluppato una intensa presenza nelle missioni di pace dispiegate per iniziative delle Nazioni Unite ed ha contribuito significativamente alle operazioni di interposizione e mantenimento della pace in Bosnia-Erzegovina, Kosovo e nella ex Repubblica Jugoslava di Macedonia.

Nel 2007 fu tra gli estensori del manifesto fondativo del Pd, ma con lo scioglimento anticipato della XV legislatura il 28 aprile 2008, non si ricandidò.

Nel maggio 2009 è stato eletto dal Parlamento componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, di cui è stato Vice Presidente, e in seguito abbandonò il Pd per preservare la sua indipendenza.

A ottobre 2011 è stato eletto giudice della Corte Costituzionale, poi l’elezione al Quirinale.

Tra i primi atti della sua presidenza ci sono la rinuncia alla pensione da professore universitario. Molti i momenti di crisi attraversati nei 7 anni, il primo fu nel 2016, all’indomani del Referendum costituzionale, quando Renzi si dimise da presidente del Consiglio per far posto a Paolo Gentiloni.

Uno dei momenti più delicati è stato però dopo le elezioni del 4 marzo del 2018, quando dopo molte vicissitudini si giunse all’incarico a Giuseppe Conte. Ma il 27 maggio Mattarella respinse la proposta della formazione del governo, a causa del nome ipotizzato per il Ministero dell’Economia, Paolo Savona e delle sue note posizioni anti europeiste.

Da quel momento la presidenza della Repubblica dovette affrontare praticamente una crisi ogni anno: nel 2019 con le dimissioni di Salvini e la nascita del Conte 2 con una diversa maggioranza; nel 2020 con l’arrivo della pandemia e le enormi conseguenze economiche e sociali che ha comportato. Nel 2021 una nuova crisi del Conte 2, innescata da Italia Viva, con il mandato conferito a Mario Draghi e la nascita del governo di emergenza nazionale.

In tutti questi momenti la guida di Mattarella, anche dal punto di vista di chi ci osservava dall’estero, è sembrata sempre un punto di riferimento fermo nel difendere l’interesse generale del paese.

Della sua vita privata si conosce poco, personalità schiva molto poco narciso in un epoca in cui lo sono quasi tutti. E’ stato sposato con Marisa Chiazzese deceduta il 1 marzo 2012 e ha tre figli: Laura, Francesco e Bernardo Giorgio.

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