Politica

Quirinale, rating reputazione: Draghi imbattibile, Cartabia e Casellati inseguono

Mentre il dietrofront del Cavaliere rende un servizio al Paese, si delineano i nomi con più capitale reputazionale per l’Alta Carica

Attraverso l’analisi di Zwan svolta attraverso l’algoritmo ReputationRating, è stato possibile stilare la classifica dei primi cinque potenziali Presidenti della Repubblica Italiana per reputazione, e relativo impatto positivo sul capitale reputazionale del Paese. Tra i Driver reputazionali più rilevanti per la classifica, troviamo la Leadership & Innovation e la CSR (Responsabilità Sociale). Gli Stakeholder presi maggiormente in considerazione sono Cittadini, Investitori e Istituzioni Internazionali

Napoli, 26 Gennaio – All’alba della prima giornata di voto per l’elezione del successore di Sergio Mattarella, è stato possibile stilare una classifica reputazionale che vede Draghi al primo posto, subito seguito da Cartabia, Casellati, Letta e Gentiloni. La classifica, tiene in considerazione non solo il capitale reputazionale dei soggetti politici, bensì anche il loro potenziale impatto sulla reputazione dello Stivale:questo è quanto emerge dalla nuova analisi realizzata da Zwan, azienda specializzata in corporate reputation, attraverso ReputationRating, l’unico motore di ricerca e comparazione di Brand basato su un algoritmo che offre una valutazione completa, tangibile, affidabile e imparziale della Reputazione di Paesi e Organizzazioni; l’algoritmo “Reputation Rating” pesa e misura le dimensioni della reputazione, certificando una serie di parametri oggettivi e soggettivi, attraverso la tecnologia blockchain.

Il dietrofront di Silvio Berlusconi sulla sua potenziale nomina a Presidente della Repubblica ha aperto le danze tra i principali contendenti delle diverse coalizioni. Sono molti i nomi che rimbalzano in queste giornate frenetiche di “corsa al Colle”, ma sembrano delinearsi quali siano i principali candidati capaci di dare un maggior apporto all’ascesa reputazionale dell’Italia, iniziata dalla presidenza di Mario Draghi.

Attraverso l’analisi reputazionale del Reputation Rating, infatti, è stato possibile individuare la top 5 dei potenziali candidati, una classifica basata proprio sulla reputazione degli stessi soggetti e del loro impatto su quella del Paese. 

Ecco di seguito la classifica reputazionale:

  1. Mario Draghi, l’attuale Presidente del Consiglio è da diverso tempo la figura più stimata e ambita per l’Alta Carica, soprattutto grazie ai diversi risultati conseguiti lungo il suo operato come Primo Ministro. Ad incidere maggiormente sulla prima posizione è la sentiment analysis svolta tra i Cittadini del Paese, ma anche la sua reputazione tra i vertici istituzionali degli Stati esteri.
  2. Marta Cartabia, Guardasigilli dell’esecutivo di Mario Draghi è una delle possibili candidate al Quirinale. In caso di elezione sarebbe la prima donna ad andare al Colle. Nelle analisi reputazionali, la Cartabia sembra essere un profilo molto condiviso per la sua forte responsabilità sociale percepita.
  3. Elisabetta Casellati, la prima donna a sedere sullo scranno più alto di Palazzo Madama, come presidente del Senato, e ora il suo nome è fra quelli che potrebbero essere in lizza per la presidenza della Repubblica. Ad incidere maggiormente sulla sua posizione in classifica sembra essere proprio la sua forte istituzionalità e reputazione percepita dagli stakeholder interni al Paese.
  4. Gianni Letta, già sottosegretario alla presidenza del consiglio e braccio destro di Silvio Berlusconi, si è reso particolarmente attivo in questi giorni e sembra essere una naturale conseguenza al forfait del Cavaliere per il centro-destra.
  5. Paolo Gentiloni, già presidente del Consiglio dal 2016 al 2018 e Commissario europeo per gli affari economici e monetari nella Commissione von del Leyen, è già rimbalzato mediaticamente come successore a Draghi, nel caso di sua elezione al Colle. Recentemente, tuttavia, è stato accostato anch’egli all’Alta Carica, forte anche della sua reputazione internazionale e della sua percezione super partes rispetto alle dinamiche politiche dei principali partiti.

Scendendo più nel dettaglio della classifica reputazionale, il Reputation Rating ha rilevato la CSR – Responsabilità Sociale e la Leadership come Driver discriminanti tra le varie posizioni. In particolare, la responsabilità sociale nelle relazioni internazionali sembra essere il tema cruciale che ha portato alla prima posizione del Presidente Draghi, frutto anche dei risultati già raggiunti dal suo operato. Sempre il Reputation Rating, difatti, in diverse indagini aveva sollevato all’attenzione mediatica diversi incrementi reputazionali dell’Italia nel corso della sua presidenza del Consiglio.  

“Draghi è senz’altro tra i preferiti al Colle, come confermato dalla nostra classifica reputazionale. È un risultato che non deve stupirci, in quanto è frutto di un preciso percorso di medio-lungo termine. Draghi, nel corso del suo operato alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ha gettato le basi per la sua nuova reputazione politica agli occhi dei principali Stakeholder dell’Italia. Tanti piccoli tasselli che adesso lo rendono il candidato più credibile, proprio perché la sua reputazione è ampiamente condivisa con i suoi interlocutori” – commenta così Davide Ippolito, cofondatore di Zwan e ReputationRating – “Senz’altro la scelta di Mario Draghi impatta in positivo sulla Reputazione e la leadership del nostro Paese. Ma ci lascia un grande punto interrogativo: chi sarebbe il prossimo Presidente del Consiglio? E la risposta, come sappiamo, porterà con sé altre valutazioni e conseguenze per la nostra reputazione”.

Tra gli interlocutori, e dunque parliamo di Stakeholder della reputazione, che più hanno impattato sulla classifica, troviamo i Cittadini, come rilevato dalla Sentiment Analysis in rete degli utenti, che tra blog post, Social e Forum ha registrato un Sentiment fortemente positivo attorno ai principali candidati riportati nelle prime 5 posizioni (Draghi: 79% sentiment positivo, Cartabia: 66%, Casellati 53%:, Letta: 51%, Gentiloni: 47%).

Anche GoverniInvestitori e Istituzioni Internazionali sono tra gli altri Stakeholder con più impatto e rilievo nella classifica.

Joe Casini, cofondatore di Zwan e ReputationRating, commenta così questa situazione: “Per le complesse sfide che attendono l’Italia negli anni a venire, tutti gli stakeholder chiave stanno comprendendo come occorrano figure istituzionali capaci di interpretare le difficoltà in ottica sistemica, mettendo in campo una strategia che tenga conto di ogni interesse e bisogno in gioco. Raccogliere la pesante eredità che lascerà Sergio Mattarella, sarà un compito arduo per chiunque, ma gli italiani – così come le istituzioni internazionali – lo sanno bene, e sembrano preferire chi ha già dimostrato di saper affrontare dinamiche estremamente complesse”.

 

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