Politica

Quirinale, la rosa del centrodestra: Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio. Letta: “Nomi di qualità, li valuteremo senza spirito pregiudiziale”

Non siamo qui a imporre niente a nessuno. La storia degli ultimi 30 anni del presidente della Repubblica ha sempre visto la sinistra protagonista nella proposta e nella scelta del presidente della Repubblica che poi sono stati all’altezza, ma hanno chiaramente avuto un’estrazione politica. Oggi abbiamo noi il diritto, maggioranza relativa del paese”, ha detto Salvini in apertura della conferenza stampa. “Non c’è una parte dell’Italia che non ha il diritto di avanzare proposte di altissimo profilo. Non presentiamo segretari di partito. Anche se abbiamo qui qualcuno che ne avrebbe pieno titolo” ha detto riferendosi ad Antonio Tajani.

“Oggi il centrodestra cerca di fare un passo avanti e impedire alla politica di dare una brutta immagine. Le nostre sono proposte concrete, non sono nomi di bandiera né di tattica”. “Questo nostro passo avanti è un gesto di responsabilità, speriamo di trovare responsabilità anche dall’altra parte. Speriamo di eleggere il presidente della Repubblica nel minor tempo possibile”. Così Giorgia Meloni, in conferenza stampa alla Camera. “Esprimo la soddisfazione di Fdi per la compattezza e l’unità con cui la coalizione di centrodestra sta affrontando questo passaggio politico così delicato e importante. I tanti che sperano in una nostra disarticolazione stanno rimanendo spiazzati”

‘Sono nomi sicuramente di qualità, li valuteremo senza spirito pregiudiziale’‘. Lo ha detto Enrico Letta a proposito della rosa del centrodestra sul Quirinale. “La nostra rosa? La facciamo ora in riunione”. Letta ri riferisce al vertice, che in precedenza era previsto alle 15 fra Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza, slittato a dopo la conferenza stampa del centrodestra. “Ci vediamo e decidiamo la strategia”. “Noi ci muoviamo insieme, questo è quello che vogliamo fare. Abbiamo intenzione di muoverci di comune accordo con gli altri alleati ecco perché ne parliamo adesso”. “Certo, mi fido sicuramente di Conte”, ha aggiunto Letta. 

“Abbiamo affidato a un timoniere questa nave in difficoltà, non ci sono le condizioni per fermare i motori e cambiare equipaggio”. Lo dice Giuseppe Conte, leader M5s, arrivando a Montecitorio. Questo, aggiunge, sta anche a significare “l’importanza che affidiamo al timoniere perché la nostra nave è ancora in difficoltà”. Difendere il ruolo di Draghi? “Il mio ruolo non è difendere il destino dei singoli, ma l’interesse nazionale e l’interesse del paese”

La rosa di nomi del centrodestra per il Quirinale? “Ci riserviamo una valutazione”, risponde ai cronisti il leader M5S Giuseppe Conte arrivando a Montecitorio per il vertice con Enrico Letta (Pd) e Roberto Speranza (Leu), ma “il centrodestra ha il diritto, oltre che il dovere, di presentare nomi di alto profilo”.

Il colloquio tra Enrico Letta e Antonio Tajani è stato “costruttivo”, ma il segretario del Partito democratico ha ribadito che per arrivare ad un’intesa serve un nome al di sopra delle parti che non rappresenti la vittoria di uno schieramento sull’altro. È stato, spiegano fonti del Nazareno, un “colloquio costruttivo in cui si sono valutate opzioni e vagliati nomi con l’auspicio di arrivare a una soluzione equilibrata nell’interesse del Paese. Letta ha spiegato come in questa partita lui non abbia mai negato al centrodestra la legittimità di proporre profili, chiarendo però perché – secondo lui – in un Parlamento così frammentato solo un profilo realmente super partes, autorevole e non divisivo può rappresentare una soluzione soddisfacente per tutti”. Avrebbe detto Letta: “È necessario che nessuno vinca per vincere tutti”.

È in corso, intanto, nell’Aula di Montecitorio, la seconda votazione del Parlamento in seduta comune, allargata ai delegati regionali, per l’elezione del presidente della Repubblica. Anche oggi i grandi elettori sono suddivisi per scaglioni di 50 per volta, con orari ben definiti con cui vengono chiamati in Aula. L’intera operazione di voto dura circa sei ore. In contemporanea, si svolge la votazione dei grandi elettori positivi, che possono esprimere la loro preferenza nel seggio speciale allestito nel parcheggio esterno della Camera. Con la proclamazione a deputato di Maria Rosaria Sessa (FI), avvenuta questa mattina, è stato ripristinato il plenum di 1.009 grandi elettori. La maggioranza richiesta nei primi tre scrutini per l’elezione del nuovo Capo dello Stato è dei due terzi, pari a 673 voti. Ieri le schede bianche sono state 672. Sono in tutto 16, al momento, le richieste, accompagnate da certificato medico, pervenute alla presidenza della Camera per il voto dei grandi elettori positivi o in quarantena. Ieri, in occasione del primo scrutinio, le richieste erano state 17, ma solo in 11 si sono poi effettivamente recati a votare nel seggio speciale allestito all’esterno di Montecitorio.

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