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Pietrarsa, i 180 Anni della Ferrovia Napoli-Portici

Napoli, 11 Ottobre – Sabato 5 ottobre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è giunto sullo storico treno presidenziale al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa per il 180esimo Anniversario della Napoli-Portici. La prima linea ferroviaria italiana, a doppio binario, venne inaugurata il 3 ottobre 1839 alla presenza del Re delle Due Sicilie, Ferdinando II. La storica data è stata ricordata anche da Google con un doodle.

All’epoca questo tratto di 7,411 metri fu percorso in undici minuti di traino con due locomotive gemelle, la Bayard e la Vesuvio, la cui costruzione avvenne su progetto dell’ingegnere Armand Bayard del la Vingtrie e prototipo inglese di George Stephenson.

Durante il discorso del Presidente Mattarella, postato all’indirizzo web istituzionale https://www.quirinale.it/elementi/36963 , è stato reso il dovuto omaggio ai due poliziotti uccisi a Trieste, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, mentre dalla platea scaturiva un caloroso, solidale e commovente  applauso: “La nostra vita -ha detto il capo dello Stato- procede e si sviluppa attraverso tante persone sconosciute che sono servitori dello Stato, come i due poliziotti assassinati ieri a Trieste. Questo lungo applauso di affetto, riconoscenza e dolore esprime il sentimento del Paese”. Erano presenti, fra tanti altri, anche il Ministro Luigi Di Maio ed il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Luigi De Magistris e l’Ad di Ferrovie dello Stato e Presidente di Fondazione Fs, Gianfranco Battisti. Questo il 5 ottobre scorso.

Sempre a Pietrarsa si era tenuto, venerdì 14 giugno 2019 il corso di aggiornamento dell’Ordine dei Giornalisti della Campania discutendo di “Meridionalismo e informazione”. Dopo il saluto del Presidente ODG Campania, Ottavio Lucarelli, l’intervento di racconto sulla nascita e le attività del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa da parte del Direttore, Oreste Orvitti.

Il primo relatore, Presidente del Movimento Neoborbonico, Gennaro De Crescenzo ha invitato ad un sforzo conoscitivo di un Sud diverso perché “l’informazione sulla storia del Sud e sul presente del Sud è latente è precaria è carente, c’è qualcosa che non funziona nel racconto che ci fanno del Sud del passato e del Sud del presente”. A seguire gli altri due relatori: il Direttore Responsabile di Vesuviolive.it, Salvatore Russo  che ha sostanziato quanto aveva anticipato sul sito giornalistico https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/295716-al-museo-di-pietrarsa-il-corso-per-giornalisti-si-parlera-di-meridionalismo-e-informazione/ , così come all’unisono, aveva fatto Angelo Forgione, giornalista e scrittore dal proprio blog, all’indirizzo https://angeloforgione.com/2019/06/13/odg_meridionalismo_informazione/  e poi entrambi avevano trattato nell’incontro di aggiornamento professionale e sulla base di fonti storiche poter prendere coscienza di come : “il Museo di Pietrarsa diviene il simbolo di quei fatti troppo a lungo dimenticati dal Paese. L’eccidio del 6 agosto 1863 rappresenta una pagina triste di un’Italia frammentata nella sua identità. Partendo da quel misfatto, il corso propone uno spunto di riflessione sulla mediazione intellettuale degli addetti alla comunicazione nella trattazione di argomenti di cronaca, attualità, economia e politica legati a filo doppio dalla narrazione meridionalista”.

Della visita sul sito storico, fatta in concomitanza con l’iniziativa dell’ODG Campania, dove fino al 30 ottobre, fra le tante iniziative messe in campo da Fondazione F. S., è possibile visitare ancora la mostra fotografica “Il Sogno di Bayard dal 1839 al 2019 – Lo scatto dell’anima”, il sociologo e giornalista Antonio Castaldo, per IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, ha prodotto il video, montato da Giuseppe Pio Di Falco, postato all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=opyL0Op0oTQ&feature=youtu.be

Pietrarsa, oggi sul confine fra San Giovanni a Teduccio, Napoli, San Giorgio a Cremano e Portici, è un luogo della memoria: naturale, industriale e geopolitica. E’ Memoria naturale, per l’abbruciamento della sua originaria pietra bianca perché raggiunta dalla lava dell’eruzione del Vesuvio del 16 dicembre 1631. Una grande eruzione fermata, secondo tradizione, dall’esposizione della Statua di San Gennaro di fronte al vulcano partenopeo come nel quadro, esposto al Museo di San Martino a Napoli, di Micco Spadaro, al secolo Domenico Gargiulo (Napoli, 1609/1612-1675). E’ Memoria industriale, per le Officine Borboniche, dall’inaugurazione della Ferrovia Napoli Portici, 3 ottobre 1989 e per gli stabilimenti industriali attivati dal 1840 e che dal 1867 al 1888 hanno prodotto centinaia di locomotive a vapore. Oggi Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. E’ Memoria geopolitica per il Regno delle Due Sicilie (1816-1861) inglobato nel Regno d’Italia (Proclamazione con la Legge n. 4761 del 17 marzo 1861) all’epifania gramsciana, dopo l’Unificazione dell’Italia, della “Quistione Meridionale” (1926).

E per il Presente? L’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, nel Rapporto SVIMEZ 2019 segnala: «Dopo un triennio 2015-2017 di (pur debole) ripresa del Mezzogiorno, si riallarga la forbice con il Centro-Nord. Tengono solo gli investimenti in costruzioni, crollano quelli in macchinari e attrezzature. Prosegue il declino dei consumi della P.A. e degli investimenti pubblici. Al Mezzogiorno mancano quasi 3 milioni di posti di lavoro per colmare il gap occupazionale col Centro-Nord. Il dramma maggiore è l’emigrazione verso il Centro-Nord e l’estero. I diritti di cittadinanza limitati al Sud. Forte disomogeneità tra le regioni meridionali: nel 2018 Abruzzo, Puglia e Sardegna registrano il più alto tasso di sviluppo».

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